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TPER svende 111 autobus e il Comune non ne sa niente

tper
Articolo di: 
   del: 9 dicembre 2014

Intervento di inizio Seduta di Marco Piazza – Consiglio del 9 dicembre 2014 

Oggi intervengo sulla questione dei 111 autobus venduti il 1 ottobre da TPER a OMNIBUS (consorzio di cui fanno parte cooperative private quali Sacabus, Cosepuri, Coerbus, oltre a TPER che ne possiede il 51%)

Sono passati di mano il 10% del totale dei mezzi di TPER.

Autobus tutti di recente acquisizione e la metà circa (53) erano stati parzialmente pagati con risorse pubbliche. Tra i soci di omnibus ci sono cooperative private che beneficeranno di questa acquisizione fatta a prezzi ben al di sotto del valore di mercato dei mezzi venduti.

Su questa operazione giustamente indaga già la Corte dei Conti , non so se riuscirà ad accertare il danno erariale, lo spero, ma a noi questa operazione, legale o no, non ci convince e non ci piace.

Avrei molte cose da dire su questa vendita di mezzi pubblici ma in 5 minuti mi concentro solo su tre.

1 – PREZZO DI VENDITA: Il direttore di TPER Ferrari dichiara ai giornali che ha scorporato dal prezzo di vendita il contributo pubblico e le quote già ammortate. Leggo il virgolettato dai giornali “Se un bus è costato 200 mila euro e abbiamo ricevuto un contributo del 50% pagandolo quindi 100 mila euro. Se quel bus aveva 3 anni ed è stato ammortizzato per 30 mila euro, lo abbiamo venduto a 70 mila

Quindi in pratica TPER ha girato il contributo pubblico alle aziende private.  Aiutiamo i privati a fare utile con i soldi pubblici a mio avviso.

Se uno vince una Porche o una Lamborghini alla lotteria, quando la vende cosa fa? Dice: “siccome non l’ho pagata niente, la regalo”?
Non credo proprio! La venderà al prezzo di mercato e farà una plusvalenza dato che non l’aveva pagata niente.

Perché quando parliamo invece di soldi pubblici le plus valenze non si fanno mai? Per un motivo o per l’altro non si possono mai fare. Ci dobbiamo sempre rimettere noi cittadini che quei contributi pubblici li abbiamo pagati con le nostre tasse!!

 

2-LE ECONOMIE DI SCALA - Ancora si legge che uno dei vantaggi della vendita sarebbe che la manutenzione dei mezzi sarebbe in carico al soggetto acquirente.

Ma scusate, quando abbiamo fatto TPER unendo ferro e gomma ci avete raccontato che poi avremmo fatto economie di scala, che la manutenzione sarebbe costata meno.

Poi cosa facciamo? Frammentiamo il parco mezzi? E le economie di scala sulla manutenzione? Conviene fare 2 contratti diversi per manutenere i mezzi adesso? Uno in capo a TPER e uno in capo ad una altro soggetto diverso?

Chi pagherà questa diseconomia? Il cliente! Cioè noi…! Ed essendo il servizio pubblico pagherà anche la fiscalità generale. Quindi sempre noi.

 

3- RUOLO DEL COMUNE - Questa operazione viene comunicata 1 mese dopo alla regione Emilia Romagna che aveva pagato parte dei mezzi.

Il Comune? Leggo ancora il virgolettato del direttore Ferrari di TPER: “Il Comune? Non mi sono neanche posto il problema di informare il Comune

Cioè sentite questa: Più volte, anche recentemente il Sindaco Merola ha dichiarato: “la Regione deve limitarsi a dare gli indirizzi e deve essere il Comune a gestire.

Invece il Comune non solo non gestisce, ma non è stato nemmeno avvisato di un’operazione del genere. Completamente tagliato fuori! Il Sindaco Merola è l’azionista di maggioranza con il 49% delle quote di TPER (dato che è anche il Sindaco Metropolitano ed eredita il 19% delle quote della Provincia).

L’ho fatto di recente in questo post (http://www.bologna5stelle.it/230971) ma vi ricordo ancora la storia del controllo di TPER: nonostante le dichiarazioni di Merola che il Comune deve Gestire società come TPER, quando ci fu l’operazione di creazione di TPER, nel novembre 2011, come M5S proponemmo un emendamento (l’unico alla delibera) che chiedeva di modificare i patti parasociali per avere il controllo di TPER. Controllo che ci spettava visto che ATC pesava di più di FER che ci metteva la Regione. Infatti Comune e provincia hanno il 49% contro il 46% della Regione.

Invece il nostro emendamento fu bocciato. Il Comune rinunciò al controllo di TPER e oggi apprendiamo che oltre al controllo di TPER, il Comune ha rinunciato anche al rispetto e alla dignità.

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