ISTRUTTORIA PUBBLICA – CRB, STADIO E PRATI DI CAPRARA
INTERVENTO DI MARCO PIAZZA – SEDUTA DEL 10 NOVEMBRE 2018
Prima di tutto un ringraziamento non di facciata, ma sincero al comitato promotore perché questa istruttoria pubblica è stata un’occasione molto utile di approfondimento. Ma oltre all’approfondimento, dopo aver ascoltato tutti gli interventi, posso dire che è stato estremamente proficuo anche aver conosciuto i tanti punti di vista delle diverse realtà cittadine. La mole di sensibilità e di problemi anche non strettamente correlati al tema, fa capire che in città c’è molto bisogno di ascolto e molta voglia di farsi sentire e partecipare.
PARTO DAL CRB
Togliere spazio ad attività sportive ricreative e di aggregazione di cui c’è tanto bisogno a Bologna, per realizzare l’ennesimo supermercato di cui, invece, non c’è nessun bisogno, non solo è surreale e anacronistico, ma grida vendetta.
I centri commerciali non sono solo inutili. Ormai abbiamo capito da molto tempo che sono dannosi.
Fanno danni all’economia:
- Favoriscono e accentrano i guadagni di grandi gruppi che peraltro nulla hanno a che vedere con Bologna e che poi impongono con la forza modelli di produzione assurdi.
- Disgregano le nostre micro imprese familiari che vivono con la loro attività commerciale,
Fanno danni sociali:
- Eliminano un prezioso servizio di prossimità utile non solo alle categorie deboli, ma che favorisce anche socialità di vicinato
Fanno danni ambientali:
- Sono centri di attrazione che impongono di andare a fare la spesa in auto, lontano dalla propria residenza e aumentare il traffico e l’inquinamento nella zona del CRB decisamente non è il caso.
Fanno danni alla sicurezza:
- I negozi presidiano tutti i giorni palmo a palmo le nostre strade. Senza negozi, le strade sono abbandonate a sé stesse
Il modello dei grandi supermercati è già in crisi in America, dove il 25% dei grandi Mall hanno già chiuso. Nel migliore dei casi vengono riconvertiti proprio in quartieri con residenze e negozi di vicinato.
Nel peggiore dei casi invece restano cattedrali nel deserto abbandonate al degrado.
Speriamo quindi che il buonsenso prevalga e il CRB resti area sportiva.
PASSO ORA ALLO STADIO
La posizione politica del M5S è la ristrutturazione dell’attuale stadio. Ci fa piacere che questa posizione sia stata unanime tra tutte le forze del consiglio Comunale.
Capire come farlo è difficile visto che non abbiamo nessun dato su cui ragionare: in risposta alle mie interrogazioni, l’amministrazione mi ha spiegato che non richiede nessuna rendicontazione alla società Bologna Football Club 1909 s.p.a., si limita ad incassare il canone annuale 138K euro +iva. Quindi l’amministrazione non ha idea di quanto renda la gestione dello stadio.
Fare delle serie valutazioni economiche di sostenibilità è quindi impossibile ad oggi.
Guardando alle altre esperienze di successo nel mondo, viene da dire che la scelta di vendere lo stadio alla società sia quella vincente (Tutelandosi opportunamente per evitare che lo stadio resti bloccato in caso di fallimento.)
Non deve diventare certamente una speculazione di area vasta ma una sana operazione inserita nella rivitalizzazione del quartiere, di cui possano beneficiare la società (che giustamente deve fare business), i tifosi fruitori dello stadio, ma anche la città.
Di certo la ristrutturazione dello stadio non può prescindere dalla sua accessibilità. Non si possono più tollerare le auto accatastate in ogni angolo quando ci sono partite ed eventi, marciapiedi, rotonde, una sopra all’altra. Assediando i residenti e bloccando l’intera zona.
Lo stadio deve essere accessibile con il mezzo pubblico e bisogna accelerare sull’attivazione dell’SFM da troppo tempo ferma e sull’integrazione con il TPL cittadino, almeno un TRAM.
INFINE L’AREA DEI PRATI DI CAPRARA.
In questo caso è emersa chiara più che mai la fortissima attenzione dei cittadini verso l’ambiente, l’aria e la salute!
Finalmente la coscienza ambientalista e la consapevolezza dell’urgenza di intervenire è ormai diffusa.
Il messaggio è chiaro. La gente chiede che tutte le scelte politiche a tutti i livelli, siano fatte avendo come prima priorità la salute e l’ambiente.
E questa chiara e forte richiesta vale secondo me per i prati di Caprara ma anche per ogni altra scelta politica, non ultimo il passante di Bologna.
Viviamo nella pianura più inquinata d’Europa. L’ambiente e l’aria sono un’emergenza e come tale devono essere trattate, fine ultimo e scopo di ogni pianificazione.
Rivedere gli accordi è possibile. In questa istruttoria è stato anche spiegato come.
Le scuse ci sono: gli accordi del 2015 tra comune e demanio avevano durata biennale e sono scaduti (anche io non ho notizia di un rinnovo)
Ma se non bastasse c’è la legge regionale che chiede la revisione degli strumenti urbanistici.
Poi è stato spiegato che serve la volontà delle parti.
Io sono convinto che la volontà del proprietario delle aree, in ultima analisi il ministero e quindi il governo, ci sia.
Lo scenario è cambiato e ora l’attenzione per l’ambiente e per la salute pubblica sono considerate con molta più attenzione che in passato.
Ma non è solo l’ambiente in generale che è ora una priorità molto più che nella passata legislatura, ma c’è anche la coscienza della specifica emergenza del nostro territorio. Il 30 ottobre è stato emanato un comunicato sul sito nazionale del M5S dal titolo: “Inquinamento, fermiamo la strage padana – Liberiamo la pianura padana dallo smog”. Voglio credere che non sia un caso un comunicato del genere a pochi giorni dall’avvio di questa istruttoria pubblica.
La ridiscussione degli accordi non sarà facile, coinvolgerà tutte le aree ex militari e richiederà sacrifici a tutte le parti, Comune compreso. Bisognerà probabilmente rinunciare a qualcosa, ma sono sacrifici necessari, perché quell’immensa area è una grande opportunità per l’ambiente e per la salute. Oggi è un’area verde, di più è un bosco, ancora di più è un bosco spontaneo che fornisce un contributo estremamente positivo all’ambiente. Deve restare verde, boschiva. Deve continuare a fornire un contributo ambientale il più efficace possibile. Deve continuare ad essere un polmone verde. Ne abbiamo bisogno.
Di certo non deve essere usata per fare nuove costruzioni.
Non ha senso rendere attrattiva Bologna facendo nuovi alloggi se poi a Bologna ci si ammala e si muore più che in ogni altra parte d’Europa a causa dell’inquinamento.
L’ambiente e la salute non possono più aspettare, non devono più essere subordinati ad altre scelte e ad altre logiche.
Mai più!