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TRASLOCO DEL TEATRO COMUNALE: RISCHI e OPPORTUNITA’

TeatroComunaleBologna
Articolo di: 
   del: 30 maggio 2022

30 Maggio 2022 – Intervento inizio seduta Consigliere Marco Piazza

(video dell’intervento: https://youtu.be/Zc1NF3EnzAM)

 TRASLOCO DEL TEATRO COMUNALE: RISCHI e OPPORTUNITA’
Un dibattito importante ma sottovalutato

Tra le caratteristiche che fanno di Bologna un importante centro culturale nazionale, un ruolo di prim’ordine lo ricopre il Teatro Comunale che è riconosciuto Fondazione Lirico sinfonica. Di Fondazioni Lirico sinfoniche in Italia ce ne sono solo 14 e una abbiamo l’onore di averla noi, qui a Bologna.

La sua attività culturale è un baricentro sia per Bologna che per tutta la città metropolitana ed è apprezzata anche a livello internazionale e il Comune ha sempre dato un rilevante sostegno anche con ingenti risorse proprie, consapevole del grande valore di questa realtà.

A causa di lavori di riqualificazione, il Teatro comunale dovrà trovarsi una sede provvisoria dove continuare la sua attività nei prossimi 3 anni almeno.

Questo trasloco, seppur provvisorio, ritengo sia una questione molto importante che meriterebbe un dibattito attento perché spostare un centro di produzione di così grande importanza sposta anche degli equilibri consolidati e questo crea sia opportunità che rischi e il tempo in gioco è lungo abbastanza per far consolidare nuove situazioni e nuove percezioni. Sia nel bene che nel male, quindi, questa partita va giocata con la massima attenzione.

Una prima sfida sarà trovare o realizzare una struttura adatta agli impegnativi allestimenti operistici e ad ospitare il pubblico. Il comunale conta 250 dipendenti fissi più altre decine di persone che variano in base alla produzione. Inoltre può attirare anche 1000 persone di pubblico nelle serate di spettacolo. Serve quindi una struttura solida, capace, funzionale, non certo improvvisata con adeguate soluzioni tecniche e acustiche. Una logistica e una mobilità attorno adatte. E una cosa del genere che richiede uno sforzo non indifferente, fatico a pensarla come provvisoria, non fosse altro che per una questione di ammortamento dell’investimento. E ricordo a margine la prescrizione di consumo di suolo zero dei nostri piani urbanistici.

Ma c’è di più. La struttura e la location dovranno essere anche all’altezza del prestigio del Teatro, adatte a dare continuità al pubblico fidelizzato e a mantenere l’immagine di primaria istituzione culturale del territorio di rilevanza nazionale e internazionale. E qui c’è il rischio di intaccare la base di abbonati fidelizzata. E’ giusto cercare di ampliare gli abbonati e variarne la tipologia, ma va anche preservata quella storica.

Poi ci sono anche delle opportunità importanti in quest’operazione: questo spostamento potrebbe fare da volano ad un nuovo importante distretto culturale in città che potrebbe nascere ed animarsi e camminare con le proprie gambe quando il Comunale tornerà nella storica sede di Largo Respighi. O, magari, il Comunale potrebbe anche mantenere un presidio all’interno di questo nuovo distretto, magari in uno spazio condiviso con altre realtà, per portare alcune delle sue produzioni anche su un secondo palcoscenico, in un diverso contesto.

Insomma: questo è un tema su cui la città deve essere molto attenta; per questo motivo ho già depositato nei giorni scorsi una richiesta di udienza conoscitiva che spero verrà convocata quanto prima dato che i tempi sono piuttosto stretti.

(video dell’intervento: https://youtu.be/Zc1NF3EnzAM)

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