Vendita azioni HERA: PREMESSA:
- Il comune di Bologna possiede 152 milioni di azioni HERA che oggi valgono circa 2 euro l’una.
- L’ultimo dividendo è stato di 0,09 euro ad azione (ci porta circa 14 milioni di euro di dividendi ed un grosso conflitto di interessi essendo proprietari e clienti per 80 milioni di euro).
- 144 milioni di azioni sono bloccata dal “patto di sindacato” con cui si vuole mantenere la maggioranza di HERA in mano pubblica (per poter dire che “HERA è pubblica”, cosa falsa nella pratica. Essendo quotata HERA deve puntare ai profitti e alla remunerazione del capitale dei soci, anche quelli di minoranza)
Il comune vuole vendere tutti i 7,5 milioni circa di azioni HERA libere dal patto di sindacato per trovare 15 milioni con cui finanziare il piano investimenti anche alla luce dell’impossibilità di vendere la sua quota di Interporto che avrebbe portato 20 milioni di azioni.
Noi siamo contrari perché:
- HERA così come è oggi non è pubblica e l’esempio più lampante è che il Pubblico (quello vero) nel 2011 ha detto con forza con un referendum che l’acqua deve essere pubblica eppure non esiste nessun piano per raggiungere questo ambizioso progetto nemmeno da qui a 15 anni. Quindi tra il Pubblico e l’acqua, passando per gli organi politici (che dovrebbero essere rappresentativi) ed HERA che la gestisce, da qualche parte la catena della trasmissione della volontà popolare si è interrotta.
- HERA è una società per azioni quotata e il suo management ha il dovere di massimizzare l’investimento di tutti i suoi soci anche quelli di minoranza
- Premesso che non condividiamo questo assetto, vendere azioni va certamente dalla parte opposta della pubblicizzazione dell’acqua. Vendere sul mercato un altro pezzo di HERA (per quanto solo lo 0,5% del capitale) di certo non va verso la pubblicizzazione.
Il M5S crede fortemente nell’acqua pubblica e coerentemente ha da sempre appoggiato i movimenti referendari che hanno portato al voto del 2011 e che oggi si battono per la sua attuazione. Pertanto saremo sempre contrari ad operazioni che vanno dalla parte opposta come la fusione con ACEGAS o con AMGA o la vendita di altri pezzi di capitale sul mercato.