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Esternalizzazioni? Basta per carita! Accompagnamento bambini disabili e servizi sociali

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Articolo di: 
   del: 7 maggio 2015

Oggi pomeriggio abbiamo assistito ad un’agghiacciante commissione che ha ulteriormente rafforzato la mia (e di Massimo Bugani) ormai granitica convinzione che esternalizzare i servizi sia una grandissima fregatura (mi sto limitando).

I malcapitati stavolta sono i lavoratori del “servizio trasporto bambini con disabilità”. Persone che hanno costruito in questi anni un legame importante con i bambini e che sono dei veri e propri educatori ed amici. Un servizio che è diventato molto più di un banale “trasporto”.

Anche questo servizio è esternalizzato. Nonostante il Comune lo ritenga importante, non lo fa direttamente. Lo fa fare ad altri.

Il servizio affidato all’attuale gestore era scaduto, pertanto il Comune ha fatto una gara. I lavoratori in questi passaggi di “contenitore” dovrebbero essere tutelati dalle clausole sociali (di mantenimento del posto di lavoro) previste nella maggioranza dei contratti di lavoro.

Stavolta però chi ha vinto non applica un contratto e non ha dipendenti, ma solo soci (poteva accadere che ne applicasse uno diverso che non prevede la clausola sociale).

Quindi ora i 34 operatori che da anni svolgono il servizio rischiano di restare a casa peraltro senza ammortizzatori.

Una roba del genere può essere legale solo nella nostra povera Italia disastrata.

Il bando fatto dal comune forse poteva essere migliore e escludere che accadesse un caso del genere? Quasi certamente sì, ma in un intrico di leggi spesso contraddittorie non ci metterei la mano sul fuoco.

Ci hanno detto che esiste un ricorso con richiesta di sospensiva sull’esito di questo bando. Siamo ridotti così male da dover sperare in un ricorso per ottenere che gli operatori che stanno svolgendo bene questo servizio da anni possano continuare a farlo senza ritrovarsi disoccupati da un momento all’altro??

 

Questo è l’ennesimo caso che mette ancora più in luce (ormai servono due paia di occhiali da sole sovrapposti per non accecarsi) l’assurdità delle esternalizzazioni.

Se l’ente pubblico ritiene importante un servizio, DEVE farselo direttamente. Vi faccio una lista del tutto parziale (altrimenti saturerei la memoria dell’intera rete internet planetaria) dei disastri e dei problemi che si portano dietro le esternalizzazioni:

  • Complessa gestione delle gare. Spesso i capitolati hanno dei buchi o mancanze e sono complessi e lunghi da scrivere
  • Onerosi ricorsi al TAR (praticamente ad ogni bando) con rischio sospensione del servizio (vedi ultimo appalto di manutenzione del verde)
  • Scarso controllo del gestore e del servizio (vedi HERA)
  • Rapporto conflittuale e succube con il gestore (vedi SERIBO)
  • Insicurezza dei lavoratori e conseguenti proteste e demotivazione (vedi SOSTA e mille altri)
  • Complesse e periodiche trattative sindacali ad ogni passaggio a volte accompagnati da scioperi e agitazioni (praticamente tutti i casi)
  • Continuo cambio di gestore (anche se bravo). Instabilità. Impossibilità nel fare piani di lungo periodo
  • Rischio di fallimento del gestore con interruzione del servizio (vedi contrassegni e svuotamento parcometri)
  • Rischi di ammanchi (vedi buco da 1 milione lasciato dal fallimento di Coopertone)
  • Risparmi operati sui lavoratori (detrazione dalla busta della quota anticrisi vedi NCV, obbligo di diventare soci della cooperativa con detrazione quota, malattie non pagate…)
  • Difficoltà nel comunicare e formare gli operatori (vedi biglietterie)
  • Ogni sorta di paciughi contrattuali con rischio di cause per interposizione di manodopera (vari esempi)
  • Degrado delle condizioni di lavoro oltre l’accettabile (vedi servizi integrativi scolastici: assistono al pasto ma non hanno diritto al pasto, restano senza stipendio in estate, orari di lavoro spezzettati e incerti…)
  • Degrado del servizio all’utente: personale demotivato, a volte nuovo e non ben formato ecc….
  • Allungamento della catena decisionale e dei responsabili (il dirigente del comune deve interfacciarsi con il responsabile del soggetto a cui è stato affidato il servizio che a sua volta potrebbe aver esternalizzato altri pezzi ad altri!!!)
  • Irreversibile perdita del know how e del servizio con conseguente difficoltà a controllarlo adeguatamente
  • Scarsa trasparenza (vai te a risalire nella catena. Vedi anche interrogazioni consiliari negate perché riguardano soggetti esterni al comune… ma che svolgono servizi pubblici. Esempio TPER)
  • ecc… ecc…. ecc…. ecc…. ecc…. …………………………………….

Tutto ciò almeno genera consistenti risparmi (magra consolazione)? NO! Anzi!

Quello che l’ente pagherebbe al suo personale (nell’ipotesi di gestione diretta), lo deve pagare al gestore esterno. Eventuali risparmi contabili sono totalmente effimeri per l’ente se si considerano tutte le sfortune sopra che spesso portano a veri e propri ammanchi e extra costi sommersi.

Tutto ciò in virtù di leggi che limitano le assunzioni e bloccano il turn over e spingono i Comuni ad esternalizzare.

Leggi che forse potevano anche avere un senso in certi enti clientelari, ma che stanno disastrando l’Italia intera imponendo le stesse limitazioni a tutti i Comuni anche quelli virtuosi e/o che offrono più servizi anche in surroga allo Stato (vedi scuola dell’infanzia a Bologna).

 Da una revisione di questo sistema di gestione dei servizi pubblici l’Italia potrebbe:

  • risparmiare miliardi di euro,
  • semplificare procedure e snellire la gestione, aumentando la trasparenza
  • ridurre costosi e lunghi contenziosi amministrativi
  • migliorare la qualità dei servizi
  • e soprattutto dare da lavorare dignitosamente a milioni di persone oggi vittima delle degenerazione che ha portato questo sistema combinato ad anni di crisi e tagli.

Eppure l’affidare i servizi a soggetti esterni e farli uscire dalla gestione Comunale diretta, sembra aver contagiato questa giunta che dopo aver trasferito la scuola comunale in un’Istituzione, dopo aver fatto un bando per esternalizzare completamente la refezione scolastica, votato la vendita delle azioni Hera (invece di rispettare il referendum), ora si prepara a far uscire i servizi sociali dal Comune per trasferirli all’ASP Unica con una scelta tutta politica e non obbligata.

Ci siamo già espressi contro questo ulteriore trasferimento all’esterno di servizi. Ma oltre ai motivi qui sopra espressi, nel caso dei Servizi Sociali, siamo nettamente contrari al trasferimento all’ASP anche per altri motivi che dettaglierò in un prossimo post  e che porteranno ad un drastico aumento dei costi a carico del comune e all’aumento delle emergenze sociali

(note correlate:

https://www.facebook.com/notes/marco-piazza/crisi-coopertone-se-la-coop-sei-tu-lavoratore-ci-rimetti-di-pi%C3%B9/592259704136456

http://www.bologna5stelle.it/ncv-licenzia-40-lavoratori

http://www.bologna5stelle.it/il-lavoro-legato-alle-clausole-il-brutto-esempio-del-pubblico

http://www.bologna5stelle.it/solidarieta-agli-operatori-dei-servizi-sociali)

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