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Sicurezza – Il mio intervento

Articolo di: 
   del: 14 ottobre 2013

Delle tante questioni mi concentro sulle emergenze delle emergenze ovvero quei luoghi abbandonati oggi terra di nessuno che sono le ex-caserme di proprietà del demanio. Queste aree immense stanno creando problemi di ordine pubblico, ma anche gravi problemi sanitari: sono discariche non gestite di ogni tipo di rifiuto dove prolificano topi e rettili.

Ma soprattutto perché in queste aree ci sono residui di amianto che si stanno sfaldando e stanno liberando le loro mortali fibre nell’aria del quartiere e di Bologna.
Ci dite che non dobbiamo seminare il terrore e dobbiamo evitare di fare demagogia.
Ma l’amianto è davvero presente (ho documenti sui Prati di Caprara che ne testimoniano lo sfaldamento). E si deve intervenire subito.

PRATI di CAPRARA:

  1. Serve sapere se e quando verrà usato l’esercito. Per evitare che esseri umani entrino in un’area pericolosa per tutti.
  2. Serve sapere quando verrà fatta questa bonifica e quando verrà finita. Cosa serve per mettere fretta ai responsabili? E’ un problema di soldi? Le tasse le paghiamo per cosa.

Un Governo degno di questo nome dovrebbe usare le tasse dei cittadini per mantenere la sicurezza e se questo passa dalla necessità di bonificare un’ex area militare, questa bonifica va fatta subito.

Uno studioso (MASLOW nel 1954) mise in scala i bisogni umani che è diventata il punto di partenza di tante teorie economiche e sociali. Al livello più basso troviamo: respirare, mangiare, dormire. Subito dopo questi bisogno primari c’e’ la sicurezza in tutti i suoi aspetti: la sicurezza fisica, la sicurezza morale, la sicurezza della proprietà. Solo dopo che un essere umano ha garantito queste necessità di base può passare ai livelli successivi e crearsi una vita piena con Stima e Autorealizzazione.

Ecco allora che la priorità nell’uso dei soldi pubblici deve essere garantire la sicurezza. Se la sicurezza dipende da una bonifica, si deve fare subito. Non è possibile che da un anno si parli di fare questa bonifica e ancora si aspetta? Ancora non si possono nemmeno ripristinare delle strade che già erano presenti?
E invece i soldi pubblici vengono usati per comprare F35 inutili e persino difettosi. Per foraggiare un sistema marcio che si nasconde dietro a grandi opere di cui non si riesce nemmeno più a dimostrare l’utilità come la TAV.

Dice sindaco che dobbiamo fare le cose insieme. Le cose basta farle con le gente. Porti il direttore del Demanio e tutti coloro che possono decidere ad una qualunque assemblea pubblica con i cittadini di un quartiere che ha la sfortuna di contenere una delle caserme abbandonate al degrado. Il Porto con i Prati di Caprara o la Bolognina con la caserma Sani.
Basterebbe andare ad una delle assemblee come quella del 23 settembre al Porto o al cinema Galliera in Bolognina. Prendere un impegno con i cittadini, davanti a loro. Dargli una data certa.
Non si può dopo un anno e mezzo di discussione dire che si è deciso di riaprire le strade che già c’erano.

E l’accordo per l’uso temporaneo delle aree verdi è insufficiente. Bisogna capire cosa fare degli immobili. I tempi della burocrazia sono biblici, mentre fuori i cittadini soffrono e si deve agire molto più rapidamente.
Le risorse ci devono essere, se non ci sono si devono trovare lo stesso togliendole ad utilizzi inutili perché la sicurezza deve avere la priorità.

Poi c’è il tema dell’emergenza abitativa: arriva l’inverno e in strada siamo pieni di persone che dormono che non sanno dove andare.
Attenzione che continuare negli sgomberi degli immobili occupati da disperati che non hanno alternative (non parlo delle occupazioni politiche) non fa che aumentare la pressione sulle strade.
Bello il progetto delle scuole Merlani, lì si è fatto qualcosa, o meglio, si è permesso alle associazioni di fare qualcosa e aiutare alcune persone che erano in emergenza abitativa. Ma è un caso isolato, bisognerebbe promuovere urgentemente altre esperienze di co-housing autogestito

Allora perchè non usare anche gli immobili delle ex caserme per questi progetti di co-housing responsabile?

Se avessimo avuto almeno una risposta su questi grossi temi oggi sarebbe stato molto utile, invece temo che ancora si siano spese parole, ma nessun impegno concreto. Se ci fossero stati prefetto e questore forse non avremmo avuto risposto, ma almeno avremmo sentito le cose dai diretti responsabili e avremmo avuto la certezza di far arrivare il messaggio in una sede istituzionale.

 

 

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