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Allarme Agricoltori – L’agricoltura Bolognese sempre più in sofferenza

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Testo dell’intervento di inizio seduta del consigliere Marco Piazza – In avvio del Consiglio del 16 settembre 2019

Intervengo per esprimere ancora una volta la mia preoccupazione per il settore dell’agricoltura.

Oggi una ricerca di Coldiretti mette in luce come la situazione degli agricoltori stia persino peggiorando per effetto delle distorsioni e delle speculazioni che si verificano lungo la filiera dell’approvvigionamento cioè tutti i passaggi che vanno dalla produzione, dal campo, fino al consumatore finale.

Il potere contrattuale degli agricoltori è troppo scarso e se l’inflazione dei costi al consumatori aumenta solo in modo lieve, nei campi siamo persino in DEFLAZIONE.

Oggi la frutta (albicocche, pesche…) viene pagata solo pochi centesimi al kg, in calo del 30% rispetto allo scorso anno. In alcuni casi, dice la ricerca, siamo sotto ai costi di produzione.

Questa situazione è drammatica e ha dei rischi altissimi che la politica deve comprendere bene per poter agire opportunamente difendendo e salvaguardando le aziende del territorio.

Le conseguenze che si rischiano solo:

  • Perdita di posti di lavoro, con grave impatto sull’economia del territorio.
  • Perdita di produzione a km 0, arrivo di prodotti in arrivo da altri mercati, magari meno controllati
  • Perdita di know how, di passione e di prodotti tipici con svuotamento del nostro territorio
  • Terreni che vengono abbandonati, non più presidiati, O peggio oggetto di speculazioni.

Quali interventi sono a mio avviso urgenti:

  1. Evitare che vengano spacciati come nazionali prodotti importati. E qui bisogna intensificare controllo e vigilanza
  2. Riequilibrare la forza contrattuale evitando squilibri lungo la filiera. Questo è un tema che affronto da moltissimi anni. Ancora prima di entrare in consiglio, 10 anni fa, quando i mercatini a km 0 erano agli albori, creavamo Gruppi di acquisto solidale proprio con l’intento di sostenere agricoltori che sceglievano di produrre in modo diverso, più sostenibile, più rispettoso dell’ambiente, salvaguardando magari colture che rischiano di scomparire. Gruppi di Acquisto che dovevano garantire un equo compenso ai produttori e nello stesso tempo consapevolizzare i consumatori portandoli direttamente nelle aziende a conoscere il lavoro, chi produce i prodotti e come lavora.
  3. La nuova piaga della cimice asiatica che si abbatte impietosa su un settore già in difficoltà rendendo il quadro ancora più drammatico e a rischio. Rendendo necessario intervenire urgentemente sia su questo problema che sui precedenti che richiamavo. La cimice distrugge interi raccolti, richiede ulteriori costi per attuare la difesa. Serve un intervento pubblico. Anche su questo ero già intervenuto proponendo anche un ordine del giorno a questo consiglio comunale. Era il dicembre 2018 e avevo allegato al bilancio di previsione una proposta di ODG (la 434.22 del 2018) la richiesta di “valutare misure di contenimento della proliferazione della cimice asiatica adottando metodi a basso impatto ambientale”. Il punto di partenza di quella mia proposta era il contratto che il settore Welfare del comune di Bologna ha in essere per la disinfestazione di insetti e animali infestanti. In quel contratto ricadono anche la cimici asiatiche per cui l’intervento sarebbe stato a costo zero dato che ad oggi mi risulto che venga usato per le zanzare e i topi ma non per le cimici. Con mio grande dispiacere e stupore, nonostante i pareri tecnici favorevoli, l’odg è stato bocciato dal consiglio.

Questo è un punto di preoccupazione ulteriore perché dimostra come la maggior parte di chi fa politica ancora non abbia piena consapevolezza dell’emergenza e del rischio.

Non parlo, ma solo per esiguità del tempo a mia disposizione, della gestione del territorio e dell’approvvigionamento idrico

Per questi motivi e per contribuire ad alzare l’attenzione della politica sul grave problema dell’agricoltura nel nostro territorio, prenderò parte mercoledì mattina alle ore 8.00 alla manifestazione promossa dal Confagricoltura di Bologna.

La manifestazione origina infatti dalla gravissima crisi che sta colpendo il comparto ortofrutticolo soprattutto nella provincia di Bologna. Crisi che rischia di far scomparire tantissime aziende agricole dal territorio con le gravi conseguenze che richiamavo all’inizio del mio intervento.

Spero e mi adopererò per un radicale cambio di passo con l’attuazione di efficaci interventi a tutela della preziosa economia agricola del nostro territorio

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