Oggi in commissione si è parlato per l’ennesima volta dell’INTERRAMENTO della LINEA ferroviaria BOLOGNA – PORTOMAGGIORE
Questa è una delle linee portanti dell’SFM il “Servizio Ferroviario Metropolitano“, l’unica infrastruttura che ad oggi può diventare la rete della mobilità metropolitana. L’eventuale successo dell’SFM comporterà il travaso di traffico dalla strada (gomma) al ferro. Il fallimento dell’SFM invece comporterà uno spostamento dal trasporto su treno a quello su auto.
Molto c’è da fare per rendere l’SFM ancora più appetibile in termini di nuovi treni (elettrici!! Basta diesel), frequenze delle corse e fermate strategiche all’interno della città di Bologna.
Da decenni si parla dell’interramento della linea per Portomaggiore (anche nota come ex-Veneta) per eliminare 5 passaggi a livello (tra cui via Rimesse, via Larga e via Libia) che oggi interferiscono con il traffico delle auto e tagliano in due la città.
Da decenni se ne parla ma credo che questa volta siamo davvero vicini a passare dalla parole ai fatti perché ci sono dei finanziamenti statali importanti (236 milioni di euro) e dei cofinanziamenti territoriali collegati (41 milioni di euro) che sono legati e devono essere impegnati entro il 2015 e spesi entro il 2017. Quindi mai come oggi questa lunga storia è vicina a concretizzarsi.
La grave preoccupazione è che l’attuale progetto (per cui sono già stati spesi 2 milioni) secondo me non accontenterà nessuno. Oggi in commissione ho saputo che sono moltissimi a pensarla come me, anche dentro allo stesso PD.
Il rischio è che questo progetto indebolisca l’SFM e ne riduca l’appetibilità scontentando quindi sia gli utenti che i residenti che vedranno aumentare la congestione del traffico.
Quindi a chi oggi chiede di eliminare i passaggi a livello a qualsiasi costo e con qualsiasi progetto, dico di fare Attenzione! Questo rischia di essere un boomerang e di fare più male che bene a quella zona.
Ecco le principali preoccupazioni:
- Stazione Sant’Orsola: E’ una stazione di immensa importanza strategica. Potrebbe essere la seconda stazione di Bologna dopo quella Centrale per numero di passeggeri. Sarebbe al servizio del Sant’Orsola collegandolo con tutta l’area metropolitana ed oltre. Quella stazione è prevista da un accordo territoriale del 2002 sulla cui base il Sant’Orsola ha ulteriormente aumentato la densità del suo insediamento con 24.000 mq di nuovi padiglioni. Quella stazione sposterebbe davvero migliaia di persone dalla gomma al ferro. Ma il progetto attuale la prevede realizzata solo al grezzo quindi non operativa, e a 8 metri sotto terra. Attivarla e dimensionarla in modo adeguato richiederà milioni di euro.
- Risorse e costi: per eliminare i passaggi a livello di via Rimesse e via Larga la ferrovia sarà interrata in trincea a cielo aperto. Scendendo di pochi metri. L’intervento avrà costi contenuti e ci vede favorevoli. L’eliminazione del passaggi di via Libia invece richiede di passare sotto ad una fognatura e si deve fare un tunnel scavando fino a 18 metri sotto terra. Questo intervento è costosissimo e assorbe quasi la gran parte del finanziamento del progetto senza lasciarne per la realizzazione della stazione Sant’Orsola che inoltre diventa problematica in quanto interrata e quindi dovrà prevedere particolari accorgimenti.
- Frequenza delle corse: per garantire la mezz’ora (ma sarebbe necessario essere anche più frequenti), servono dei tratti a doppio binario dove i treni nei 2 sensi possano incrociarsi. Esperti trasportisti valutano che quegli incroci servirebbero proprio dove si interra in profondità a singolo binario. L’Assessore dice invece che l’incrocio deve essere fatto in via Scandellara dove il binario non è interrato
- Durata lavori. L’assessore Colombo garantisce che i lavori dureranno 21 mesi. L’esperienza di via Carracci insegna cosa si rischia quando si scava così in profondità vicino a delle abitazioni. Crepe e interventi strutturali sulle abitazioni per evitarne il crollo faranno aumentare costi e tempi.
- Interruzione del servizio: il trasporto sarà sospeso solo per 10 dei 21 mesi del cantiere. In quel periodo i pendolari verranno dirottati su un bus. Molti opteranno per il trasporto privato e farli tornare al treno potrebbe non essere scontato. Il traffico aumenterà durante i lavori.
- Dopo i lavori il traffico aumenterà perché, come ci insegna l’Assessore Colombo (in altre occasioni), se si fluidifica il traffico lo si incentiva. Inoltre la mancata realizzazione della fermata Sant’Orsola dirotterà i 20.000 accessi giornalieri dell’ospedale, tutti sulla gomma.
Noi come M5S di Bologna chiediamo di:
- Aprire la conferenza dei Servizi per non perdere i finanziamenti e passare finalmente dalle parole ai fatti
- Interagire con i tecnici della conferenza dei Servizio perché venga modificato il progetto mantenendo invariata la parte di via Rimesse e via Larga. Ma restare in superficie in via Libia. Stralciare quindi il costoso interramento profondo. I tanti soldi che si risparmiano usarli per raddoppiare i binari che restano in superficie (migliorando frequenza) e per realizzare una adeguata stazione al servizio del Sant’Orsola che toglierà parecchie auto dalla strada
- Dirottare il traffico veicolare residuo di via Libia su via Rimesse (ora senza passaggio a livello molto più fluida) e su via Bentivogli che potrebbe diventare a doppio senso (lì c’è il ponte sulla ferrovia). Il traffico sarebbe comunque più limitato perché la stazione Sant’Orsola adeguata leverà parecchie auto dalla strada.
C’è chi propone un sovrappasso in via Libia, ritengo se ne possa anche fare a meno.
Oggi in commissione la presidente del Quartiere San Vitale, Milena Naldi (della maggioranza al governo di Bologna), ha lanciato la stessa identica proposta: non interrare in via Libia e restare in superficie usando i tanti milioni di euro che si risparmiano per altri investimenti sull’SFM.
Siamo d’accordo quindi a interrare ed eliminare ove possibile i passaggi a livello, ma l’SFM deve restare prioritaria e non può essere penalizzata. Abbiamo tutti da guadagnarci dal potenziamento dell’SFM. Purtroppo il progetto di oggi così com’è non da garanzie e sono in molti (anche nella maggioranza) a condividere la necessità di modificarlo.