Movimento 5 Stelle Bologna
La democrazia è partecipazione

Referendum ed elezioni politiche – Il Consiglio di Bologna nega l’accorpamento

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Articolo di: 
   del: 7 gennaio 2013

 

Prima di tutto signor Sindaco mi permetta di riprendere una sua frase riguardo alla partecipazione:

“…per questo Comune la partecipazione è al primo posto… importantissima! Tanto è vero che ci siamo dotati del referendum consultivo che era uno strumento opzionale.”

Come lei sa il nostro statuto è del 1991, ma in seguito (dal 1999 per l’esattezza) la legge non si limita più a normare il referendum consultivo, (come faceva il precedente testo della legge n. 142 del 1990), ma ha allargato la sua portata nell’intento di favorire la più ampia possibilità di referendum in ambito locale (consultivi, abrogativi, propositivi).

Molti comuni si sono dotati di referendum abrogativi e propositivi.

Bologna no.

Visto che la partecipazione dei cittadini è importantissima anche per noi del Movimento 5 Stelle, mi permetto di informarla che la sua maggioranza ha bocciato la mia proposta di istituire anche a Bologna questi strumenti partecipativi ovvero i referendum Abrogativi e Propositivi entro questo mandato.

Tolto questo sassolino dalla scarpa, vengo ora alla questione principale: accorpare o non accorpare il referendum cittadino alle elezioni politiche del 24 febbraio 2013?

Mi sono letto gli interessanti pareri degli avvocati che stanno eruditamente litigando tra loro giungendo a conclusioni diametralmente opposte: da una parte due professori (Andrea Morrone e Maria Virgilio) dicono che si DEVE accorpare…. Dall’altra il segretario generale dice invece che il Sindaco non può accorpare, dipende dal Consiglio Comunale.

Avverto lo stesso disagio di quando hai due pareri medici autorevoli ma opposti.

Non ho le competenze per giudicare chi abbia ragione e non lo faccio, ma mi è chiaro e non metto in discussione che non dipenda dal sindaco, almeno sappiamo di chi è la responsabilità: del consiglio comunale. CIOE’ NOSTRA!

Lo Statuto del Comune di Bologna all’articolo 7 vieta l’accorpamento dei referendum cittadini con ogni altra operazione di voto ricalcando il testo dell’art. 6 della legge n. 142 del 1990 che era vigente ai tempi della stesura di quell’articolo (1991).

Ma nel 1999 il legislatore ha cambiato la legge permettendo l’accorpamento con le elezioni politiche nazionali e i referendum nazionali, limitando l’esclusione solo alle operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali. Nelle successive modifiche del TUEL questo orientamento è confermato.

I due professori affermano che lo Statuto sia fonte subordinata al TUEL e quindi non possa vietare un accorpamento che il legislatore ha invece voluto permettere modificando appositamente la norma. Aggiungono che non si spiegano perché non si sia proceduto all’adeguamento dello statuto in nessuna delle numerose modifiche successive al 1999. Su questo un’ipotesi ce l’ho: l’ultimo referendum e’ stato nel 1997, ed era ancora in vigore la legge 142 del 1990. Quell’articolo non è stato più usato da allora per questo non è stato modificato.

Come consigliere dico quindi al Consiglio: seguiamo la strada più sicura e modifichiamo lo statuto. Avevo già depositato un ordine del giorno alcuni mesi fa per promuovere questa modifica. Non ci sono scuse: la discussione io l’ho fatta partire con ampio anticipo, i tempi c’erano per fare le cose con calma, ma la mia proposta non è ancora arrivata in consiglio e il Sindaco dice che decidera’ la data domani rispettando lo Statuto vigente.

Ma non è ancora troppo tardi, oggi siamo in consiglio e possiamo votare la modifica evitando la presunta violazione della legge sostenuta dal parere dei professori. Per rendere possibile l’accorpamento del referendum cittadino con le elezioni politiche 2013, presento adesso un ordine del giorno che adegua l’articolo 7 dello Statuto alla normativa vigente e modifica di conseguenza anche il “regolamento sui diritti di partecipazione e di informazione”. Chiedo la trattazione urgente e immediata.

(testo ODG: http://files.meetup.com/206830/130107-2012%20odg%20Marco%20Piazza-AccorpamentoReferendumConsultivoCon.doc

Se la partecipazione sta davvero tanto a cuore a questa maggioranza, non avrà problemi a modificare lo Statuto (peraltro ci stiamo adeguando al testo della normativa vigente per cui non stiamo facendo niente di azzardato).

Riguardo ai costi (il Sindaco ha detto che costa di più accorpare che non accorpare) su mia richiesta è stata fornita ai consiglieri dalla dottoressa Rovito una stima dei costi. Se quei dati sono corretti (e non ho motivo di ritenere che non lo siano), e’ vero che non c’è nessun risparmio per il comune con l’accorpamento, ma da quei dati emerge che ci sarebbe un risparmio di 544K di denaro pubblico. Ed è abbastanza intuitivo: se faccio un viaggio condividendo l’auto con degli amici si risparmia rispetto a fare il viaggio separato con due auto.

Per vedere i conti dettagliati vedi questa precedente nota:

https://www.facebook.com/notes/marco-piazza/referendum-consultivo-comunale-quanto-costa-accorpamento-si-o-no/536781109684316

Conclusione: il consiglio comunale ha bocciato la trattazione immediata del mio ODG per cui il referendum cittadino sarà indetto a Maggio e non sarà accorpato alle politiche di febbraio. La scelta è stata del Consiglio e sua è la responsabilità (tra i voti favorevoli alla trattazione immediata registro tutti e 4 i consiglieri di SEL e Errani del PD. Li ringrazio ma non è stato sufficiente).

7 gennaio 2013 – Intervento di inizio seduta del consigliere Marco Piazza – M5S

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