Movimento 5 Stelle Bologna
La democrazia è partecipazione

Meglio sgomberare Labas o il Demanio da Bologna?

Labas
Articolo di: 

di Marco Piazza – 18 dicembre 2013

In questi giorni si parla del possibile sgombero del collettivo Labas dall’ex Caserma Masini (Via Orfeo, quartiere Santo Stefano) che occupa da circa un anno promuovendo varie attività apprezzate da numerosi residenti che si sono schierati contro l’eventualità dello sgombero.

Premettendo che il rispetto della legalità è in generale un punto da tenere fermo, a mio avviso il Demanio a Bologna non si sta comportando nel modo migliore.

Bisogna inquadrare la vicenda di Labas nel quadro complessivo cittadino. La mancata “valorizzazione” (ovvero vendita) delle ex caserme, ha lasciato a Bologna ampie aree che sono delle vere e proprie terre di nessuno. Essendo di proprietà del Demanio, il Comune non può nemmeno accedere.

Sono però in stato praticamente di abbandono e questo implica grave degrado e spazi per delinquenza.
Vogliamo parlare dei Prati di Caprara? Gravissimi problemi ambientali con amianto che si sta sfaldando, il terreno che richiede una pesante bonifica, muri sfondati e persone che si accampano, frequenti roghi tossici, un’onda di persone che si riversa sull’ospedale maggiore ogni mattina, microcriminalità diffusa, rifiuti e proliferazione di topi, bisce ecc…. Sono andato al consiglio aperto del quartiere Porto e la situazione è oltre il limite della tolleranza in quell’area

Oppure possiamo parlare della Caserma Sani. All’assemblea alla Bolognina ho constatato che anche lì la situazione è oltre il limite di accettabilità con problemi analoghi a quelli del quartiere Porto con il forte accento sulle attività illegali e la microcriminalità.

Vogliamo parlare dell’impalcatura della caserma Staveco lungo i viali? Una problema minore rispetto alle situazioni della Sani e dei Prati di Caprara, ma indicativa dello stato di “provvisorietà definitiva” con il quale sta operando il Demanio.

Ora si parla di una convenzione tra il Comune e il Demanio per “usi temporanei” che darebbe in carico ai Comuni parte di queste aree: il Comune potrebbe promuovere progetti (orti, parcheggi, parco…) ma solo sulle parti non edificate. Accordo già debole perché lascia comunque gli immobili al degrado e inoltre stenta a partire per la necessità di fare bonifiche molto costose sui terreni e ci dicono che i soldi non ci sono…. servono per comprare gli F35, fare la TAV e altre indecenze mentre le città sprofondano nel degrado e nell’illegalità.

Ecco questo è il quadro in cui io vedo incastrarsi la vicenda di LABAS.
Cosa vogliamo fare? Liberare un nuovo spazio per creare anche al Santo Stefano i gravissimi problemi del Navile e del Porto?
Murare gli accessi impedirà a LABAS di proseguire con le sue attività, ma non fermerà certo malintenzionati dall’accedere in questa “zona franca” come non li fermano i muri dei prati di Caprara in cui vengono regolarmente aperti varchi a forza di piccone.

Il Demanio deve risolvere i gravi problemi legati a queste aree con estrema urgenza e parlare di scarsità di risorse non è accettabile. Le bonifiche vanno fatte subito dove servono e le aree devono poi essere destinate a progetti che ne garantiscano il presidio.
Prima di parlare di sgomberi, è più urgente risolvere questo problema. Altrimenti se ne creerà certamente uno più grosso.
Il Demanio deve passare la gestione delle aree delle ex-caserme prima possibile al Comune (e nello stesso tempo farsi carico seriamente della manutenzione degli immobili finché non verranno venduti…chissà quando!!). Probabilmente il Comune farà un bando a cui Labas potrà partecipare e proseguire quindi con le sue attività nell’ambito della legalità e con un riconoscimento ufficiale.
Se si procede oggi allo sgombero, si riproporranno i problemi della Bolognina e del Porto anche al Santo Stefano. Prima il Demanio prende atto di questo e delle sue responsabilità e meglio sarà per tutti.

Tag VI - Istruzione, Cultura, Comunicazione, VIII - Territorio e Ambiente, , , , ,