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Guido Ferrarini – Se ne va uno dei pilastri del teatro bolognese

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Articolo di: 
   del: 18 gennaio 2021

Ancora una volta purtroppo intervengo in apertura di Consiglio Comunale per un ultimo saluto ad uno dei pilastri della cultura della nostra città.

Ci ha lasciati Guido Ferrarini che tantissimi di noi ricordano per le innumerevoli commedie che ha regalato alla città con la compagnia Teatroaperto che fondò nel 1974 e con cui ha gestito il teatro Dehon per quasi 40 anni. Guido Ferrarini era sia regista, che autore ma anche attore (cito tra tutti l’interpretazione de Il Cardinale Lambertini, tra le più note e replicate in città con cui raccolse l’eredità artistica di Arrigo Lucchini, collaborando con la compagnia Lucchini).

Guido Ferrarini era stato in grado di unire il teatro popolare e quello colto. Passava dal teatro dialettale a quello per ragazzi fino ai grandi classici (ultimamente collaborava anche con il Fantateatro). Era partito con il Gruppo Teatrale Viaggiante di Luciano Leonesi e insieme a Loriano Macchiavelli puntando su un vero e proprio teatro sociale sull’esempio di Dario Fo portando il teatro nelle periferie e nelle zone più popolari. Esperienza che culminò nell’apertura del Teatro San Leonardo con l’aiuto dello stesso Dario Fo. In seguito collaborò con Samuel Beckett e con altri grandi esponenti del teatro contemporaneo oltre che, naturalmente, con i grandi esponenti della cultura teatrale petroniana come l’indimenticabile Carla Astolfi. Non mancava il rapporto con l’università di Bologna e con il DAMS in particolare con la collaborazione con Claudio Meldolesi.

Con la compagnia Teatroaperto ha gestito il teatro Dehon rendendolo uno dei principali teatro cittadini e animando culturalmente il rione della Cirenaica dando continuità alla filosofia iniziale del gruppo Teatro Viaggiante con cui aveva cominciato.

Il nome della compagnia di Ferrarini, Teatroaperto, racchiude la sua visione del teatro come servizio pubblico. Ricordo le parole di Ferrarini nella commissione consiliare del 10 ottobre 2014 quando ci disse che si considerava un teatro utile alla città. In quell’occasione ricordo anche ci disse di sentirsi sottovalutato rispetto all’importanza del lavoro che svolgeva e ci descrisse le difficoltà del sostenere con un teatro privato, l’attività sia di produzione che di ospitalità sostenendo spese per gli allestimenti per garantire un palcoscenico a tutte le compagnie anche le minori. Ma nonostante tutto procedeva con la tenacia di chi sa di essere non solo nel giusto ma che sta anche facendo qualcosa di importante per la propria comunità.

Collaborando con gli Amici di Luca e la Casa dei Risvegli ha rafforzato la vocazione sociale del teatro Dehon ospitando per oltre 15 anni la rassegna DIVERSE ABILITA’ IN SCENA.

Nel concludere ritengo molto opportuno che il Consiglio Comunale di Bologna e la Giunta valutino insieme di conferire un’onorificenza alla memoria di Guido Ferrarini per tutto quello che ha dato alla cultura e alla socialità della città. Per questo deposito un ordine del giorno che chiedo di trattare prima possibile in commissione. Non ne chiedo la trattazione urgente perché voglio il massimo confronto su questo, scegliendo insieme quale possa essere il modo migliore di dire grazie a Guido per il tanto che ha fatto. Potrebbe essere un’intitolazione o anche un nettuno d’oro o persino un archiginnasio dato l’alto profilo culturale che travalica i confini della nostra città. Ma lascio al confronto quale possa essere la scelta più adatta.

Oggi concludo con un grande ringraziamento a Guido per tutto quello che ha dato a Bologna, al teatro e alla nostra cultura. Condoglianze alla famiglia, agli amici, a tutta la squadra del teatro Dehon e della sua amata compagnia per la perdita che colpisce loro e la città tutta. Un augurio a tutta la compagnia e al teatro Dehon che possa continuare, sotto la guida del figlio Piero, con quel teatro che il Ferrarini definiva delle 5 P: PROFONDO, PROBLEMATICO, POPOLARE, PROFETICO, POETICO.

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