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M5S di Bologna e la “Buona Scuola” 107/2015 – Concorsone e Referendum

Buona Scuola
Articolo di: 
   del: 11 aprile 2016

Intervento di inizio seduta di Marco Piazza – M5S Bologna – Mozione a sostegno delle iniziative contro la “Buona Scuola” l.107/2015

Testo Mozione di Marco Piazza quihttp://files.meetup.com/8213762/160411-ODG%20Contro%20la%20Buona%20Scuola%20legge%20107-2015-Testo%20definitiv.pdf

Video dell’interventohttps://www.youtube.com/watch?v=H90hlkjBqOM

Di seguito il testo dell’intervento:

Grazie Presidente, torno a parlare di scuola, perché purtroppo questa fondamentale istituzione sta vivendo un periodo di gravissima difficoltà. Difficoltà accentuate dalla legge beffardamente denominata “Buona Scuola” (legge 107/2015) con il solito uso strumentale della semantica piegata al fastidioso marketing politico.

Una riforma nata malissimo con un dittatoriale voto di fiducia che ha silenziato il dibattito parlamentare e ha ancora meno considerato le tante istanze che il mondo della scuola aveva competentemente avanzato ma che sono rimaste in gran parte (anzi praticamente tutte) inascoltate. Come sempre si legifera senza considerare chi parla con cognizione di causa, lasciando fare a gente che non vive la materia che pretende di regolamentare.

Di una riforma la scuola ne aveva bisogno, ma di una riforma seria! Invece è arrivata un’ulteriore penalizzazione con una legge che va dalla parte opposta rispetto a quella in cui era urgente andare. Lo scontento è esploso.

Scontento forte e sotto gli occhi di tutti: scioperi e manifestazioni iperpartecipate con tassi di adesione record. Ricordo ad esempio quella del 5 maggio dell’anno scorso, ma anche una serie infinita di iniziative in tutte le città d’Italia (Bologna compresa), per modificare una legge che sta penalizzando, togliendo dignità oltre che beffando i lavoratori. E’ il caso di ricordare che se la scuola ancora tiene nel nostro paese è solo grazie all’impegnano che ogni giorno i lavoratori mettono per mantenere alto il livello di insegnamento. Ed e’ proprio il caso di ringraziarli per la buona volontà e lo sforzo che ci mettono nonostante tutti i diabolici ostacoli che chi governa gli semina continuamente davanti invece che agevolarli nel loro delicato lavoro.

Il contratto per esempio è bloccato dal 2007 e causa una consistente perdita economica. I Cobas hanno stimato che a fine carriera il danno economico sarà mediamente 85.000 euro per ogni docente. Ma al di là delle cifre, il danno gravissimo che genera questo ennesimo disinteresse governativo per la scuola,  è la demotivazione di chi lavora nella scuola che dovrebbe invece essere la prima priorità dell’azione di Governo in un paese serio e moderno.

Ma citiamo anche quello che ha fatto sui precari la Legge 107: ha eliminato scatti e automatismi sostituendoli con dei fantomatici “scatti di competenza” ma solo per una parte di loro (il 66%). E sul restante 33% cosa si fa? Si fa cassa! Si risparmia! Ancora una volta sfavorendo una categoria che è già in forte difficoltà (quella dei precari) vittima anche di forti sperequazioni. Tutto per cosa? Per risparmiare del denaro senza minimamente preoccuparsi poi dello svilimento e della  demotivazione che porteranno queste persone sul lavoro. Quindi delle ripercussioni in termini di qualità della scuola.

Tra le iniziative di questi giorni, visibili anche nelle strade di Bologna, c’è la raccolta firme per poter indire quattro referendum. Ancora una volta si è costretti a ricorrere allo strumento del referendum per supplire al mancato confronto in sede di approvazione della legge. Per correggere le storture di un inappropriato voto di fiducia. Per l’aver ignorato come sempre le persone destinatarie dell’intervento di legge, facendo scrivere la norma a persone che probabilmente non sanno nulla di quello che pretendono di normare.

Quindi quattro punti tra i più critici della legge 107:

-         L’eccessivo potere discrezionale del dirigente scolastico, che può fare veramente il bello e il cattivo tempo. Scegliere persone. Decidere mansioni. Stabilire i criteri per assegnare i bonus. Criteri peraltro diversi da istituto a istituto…. può fare veramente di tutto.

-         L’obbligo di alternanza scuola lavoro. E qui qualcuno dovrebbe spiegarmi, come fanno ad alternare scuola lavoro se non c’è il lavoro. Soprattutto al Sud.

-         I finanziamenti privati che possono arrivare alle singole scuole pubbliche o private creando ulteriore sperequazione e trasformando sempre più le scuole in aziende.

-         Il famigerato “Comitato di valutazione” le cui direttive possono peraltro essere tranquillamente ignorate dal dirigente scolastico con i superpoteri. Comitato di valutazione composto da anche genitori e studenti. Un sistema di valutazione del docente di questo  genere va a ledere articoli costituzionali come quello della libertà di insegnamento (Articolo 33), e l’articolo 97 che chiede una valutazione imparziale. Imparzialità che nel sistema “fintamente meritocratico” della legge 107 è decisamente assente

 

Poi non possiamo non parlare di quello che sta per accadere il 28 aprile data del cosiddetto “Concorsone” per assegnare oltre 63.000 posti, ma è già vittima di ricorsi da parte di numerosissimi insegnanti che vengono esclusi. Altro problema la difficoltà a reperire i commissari per valutare i candidati. Pensate li pagano la bellezza di 1 (uno) euro all’ora : il governo non riesce a capire come mai non ci siano le file per fare il commissario (“Ma non c’era la crisi??” si chiedono a Roma).

Ecco: 1 euro all’ora! Una paga che sottolinea ancora una che considerazione ha questo governo della professionalità degli insegnanti. Un ulteriore svilimento della loro dignità.

Ma è tutto il piano assunzioni generale nella scuola che è stato strutturato in maniera contraddittoria.

Ci sarebbe ancora tanto da dire su questa cosiddetta “Buona scuola”.  Ma è impossibile anche solo elencare i principali problemi nei 5 minuti a mia disposizione.

Presento pertanto una mozione (un ordine del giorno), di cui chiedo la trattazione immediata nella seduta odierna (anche perché siamo a fine mandato e rimandarlo in commissione vuol dire non avere intensione di votarlo).

Data l’importanza della Scuola e considerati i tanti lavoratori bolognesi coinvolti, ritengo necessario che il Consiglio Comunale di Bologna prenda una posizione politica chiara. Con questa mozione chiedo al Consiglio Comunale di Bologna di prendere una posizione politica sulla legge 107/2015 e sulla situazione che ha creato. Per riconoscere il malessere degli insegnanti e di tutta la categoria della scuola. Per esprimere preoccupazione e comunicarla al governo. Per sollecitare modifiche a questa sgangherata , dannosa legge e ridare dignità alla nostra scuola e ai suoi lavoratori.

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