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Il lavoro legato alle Clausole – Il brutto esempio del Pubblico

disperazione
Articolo di: 
   del: 28 aprile 2014

Oggi nel consiglio di Question Time ho appena chiesto alla giunta di Bologna (che si dice di “sinistra”) quale è il suo concetto di “tutela dei lavoratori”. Avevano promesso che nel bando per la gestione della sosta tutti i lavoratori avrebbero conservato il posto. Oggi specificano che parlavano solo dei 123 direttamente dipendenti di ATC.
Nessuna garanzia invece per gli altri 50 che lavorano anche loro nella sosta (svuotamento parcometri, gestione parcheggi in struttura e rilascio contrassegni): il fatto che il servizio lo svolgano, loro malgrado, tramite una cooperativa (che prima era Coopertone e oggi è diventata NCV), li priva del diritto di continuare a fare il loro lavoro, che hanno sempre fatto fino ad oggi.

Il problema per i lavoratori addetti ai parcometri ed ai parcheggi in struttura si porrà l’anno prossimo quando il servizio andrà a gara (speriamo mettano una clausola di salvaguardia…oggi la dignità del lavoro è appesa a delle clausole!!).
Per i 17 lavoratori del servizio “rilascio contrassegni” invece il problema è immediato perché TPER ha deciso di internalizzare il servizio, facendolo però svolgere a dei suoi dipendenti. Il bando non obbligava TPER ad assumere gli attuali 17 addetti e per loro quindi si profila un “grazie e arrivederci”.
Grazie che vorrei articolare:

  • Grazie per aver messo in piedi il servizio che avete gestito fin da quando fu affidato al Comune di Bologna.
  • Grazie per aver continuato a erogare il servizio anche quando per 3 mesi non vi hanno pagato (passaggio da Coopertone a NCV, stipendi e TFR non ancora recuperati)
  • Grazie per aver lavorato a stipendio decurtato di 130 euro al mese per quota associativa, di altri 80 per un “piano anticrisi” e con i primi 3 giorni di malattia non pagata.

Nonostante tutto quello che hanno passato in questa assurda vicenda, per loro potrebbe non esserci un lieto fine. TPER (azienda pubblica) ha deciso che non servono più
Mi risulta peraltro che questi lavoratori stiano intentando una causa per interposizione di mano d’opera nei confronti di ATC (oggi TPER) e che dei 4 procedimenti conclusi, 3 hanno portato alla reintegrazione retroattiva del lavoratore. Un servizio pubblico svolto tramite una cooperativa che ha un oggetto completamente diverso, evidentemente non piace ai giudici.
Eppure anche questo rischio di doverli assumere per ordine di un giudice si ignora.

Ecco venire per l’ennesima volta al pettine lo snaturamento del lavoro dovuto alle esternalizzazioni! Uno lavora per il periodo di un bando e basta. Un servizio pubblico non va in crisi, i clienti non mancano. Eppure, anche se il lavoro resta, il lavoratore perde il lavoro!! Qui siamo oltre alla perdita di dignità del lavoro. Abbiamo perso l’umanità. Questo è l’esempio di un’amministrazione pubblica?
Non c’è da stupirsi che in alcuni settore si stia tornando al caporalato e il sistema dei subappalti sia degenerato.

L’assessore Lepore mi ha risposto dicendo che condivide le mie preoccupazioni. Che stanno discutendo con TPER e con i sindacati. Quindi non ha dato certezze. Una storia cominciata male che rischia di finire peggio

Qui la risposta integrale dell’Assessore Lepore:

http://urp.comune.bologna.it/comunica/comstampa.nsf/faa30f1db70ca835412569190058e89b/facb6ab63e3f1215c1257cc40029e844?OpenDocument

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