Movimento 5 Stelle Bologna
La democrazia è partecipazione

Andria – Strage Ferroviaria a 177 anni dall’arrivo del treno in Italia

Incidente Ferroviario Andria
Articolo di: 
   del: 18 luglio 2016

Intervento di Marco Piazza nel Consiglio Comunale di Bologna del 18 luglio 2016 

Alle ore 11:06 di Martedi’ 12 luglio due treni che procedevano in direzione opposta sulla linea che collega i paesi di Corato e Andria si sono scontrati.. Si tratta di uno degli incidenti ferroviari più gravi avvenuti in Italia con il drammatico bilancio di 23 morti e 50 feriti. Rapidi i soccorsi prestati dai Vigili del Fuoco che hanno agito con la grande umanità e professionalità che caratterizza il loro corpo.

Davanti a queste stragi ci sentiamo deboli e indifesi. Un treno, un mezzo che tutti noi utilizziamo per i motivi più vari: lavoro, turismo, studio… Avremmo potuto esserci tutti su quel treno!
Siamo portati a cercare una ragione, che possa spiegare il dolore e lo sconcerto pur sapendo che nessuna motivazione potrà colmare lo sgomento. In questo caso non si tratta di un attentato, non un progetto criminoso. Non c’è quell’odio di qualcuno verso altri esseri umani che ultimamente stanno insanguinando il  nostro pianeta con tragedie assurde.

No, in questo caso queste motivazioni non ci sono. E allora perché è successo?

La mente torna all’incidente del 2005 a Crevalcore, qui vicino a Bologna. Anche in quel caso un binario unico, anche in quel caso uno scontro tra treni. Allora i morti furono 17 e 80 i feriti, le responsabilità accertate erano bilanciate tra errore umano e problema tecnico. La messa in sicurezza di quel tratto ferroviario fu accelerata e terminò nel 2008, solo dopo aver pagato un ingente tributo di sangue. Solo troppo tardi.

I magistrati sono al lavoro per accertare le cause della strage di Andria e alcuni avvisi di garanzia sono già stati inviati. Restiamo in attesa di conoscere le vere responsabilità che saranno quasi certamente un concorso di più elementi ma potrebbero essere solo l’ultimo anello di una catena di errori, la possibile conseguenza di un quadro più ampio che si sta delineando, in cui i responsabili sono a monte dei capo treno e degli operatori ferroviari . E’ già emerso infatti che quella è l’unica tratta ferroviaria a binario unico in Italia a essere ancora totalmente priva di controlli di sicurezza automatizzati. Operava in virtù di una deroga. E’ emerso che erano pronti i fondi europei per il raddoppio della linea, ma i tempi si erano dilatati oltre ogni previsione, come purtroppo troppo spesso avviene nel nostro paese,

Sulle reali cause del disastro di Andria in senso ampio, i tecnici e la politica avranno il dovere di ragionare, prendere decisioni nette e rendere conto a tutti noi che restiamo senza parole.

Quello che però già sappiamo ma che ci viene fortemente ricordato anche nel nostro essere amministratori, è che dal punto di vista della sicurezza nessuna infrastruttura può essere di serie B. Nessun risparmio può giustificare compromessi o potenziali falle di sicurezza, soprattutto quando è in gioco la vita delle persone che si affidano ad un mezzo pubblico. L’errore umano oggi può e deve essere ridotto al minimo. Tanto più in questo caso in cui si parla di un treno, mezzo più che mai attuale e strategico per un futuro sostenibile, e che qui in Italia ha quasi 180 anni di storia, progressi ed evoluzioni tecnologiche. Che rende davvero molto difficile parlare di fatalità. Lo ha detto chiaro Il vescovo di Andria monsignor Luigi Mansi durante i funerali a cui hanno partecipato 5000 persone: “Le nostre coscienze sono state addormentate da prassi che ci sembrano normali, ma non lo sono: quelle prassi dell’economia in cui non si pensa alla vita delle persone ma alla convenienza e all’interesse, ai calcoli ottusi e senza scrupoli e con piccole e grandi inadempienze del proprio dovere”

Raffale Cantone, Presidente dell’Anticorruzione, fa un’altra considerazione importantissima che chiama in causa ancora una volta tutti gli amministratori della cosa pubblica. Dice Cantone “L’incidente di Andria è certamente anche conseguenza di un problema atavico del nostro Paese, che è la difficoltà di fare le infrastrutture, malgrado gli sforzi messi in campo. Ed una delle ragioni di questa difficoltà è certamente da individuare nella corruzione

La sicurezza è importantissima quindi, ma lo è altrettanto la legalità. La tragedia di Andria deve spronarci tutti quanti a ribadire con forza il rifiuto e la massima vigilanza nei confronti di ogni forma di corruzione e distorsione dei lavori pubblici.

Con questo proposito oggi come Consiglio Comunale vogliamo testimoniare la nostra vicinanza alle vittime. A quelle che non ci sono più, alle famiglie che restano distrutte e ai feriti che nessun risarcimento potrà mai compensare.

Tag IV - Mobilità e Lavori Pubblici, VIII - Territorio e Ambiente, , ,