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Violenza sulle donne – Intervento di apertura Consiglio Solenne

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Di seguito il mio intervento di apertura del Consiglio solenne per la giornata contro la violenza sulle donne

Buongiorno a tutti.

Diamo inizio a questo Consiglio solenne, che vede congiunti il Consiglio metropolitano ed il Consiglio comunale di Bologna.

Un saluto e un caloroso benvenuto alle autorità militari, alle autorità civili, alle numerose associazioni presenti, alle rappresentanze sindacali, ai consiglieri comunali e metropolitani, ai componenti delle giunte e ai cittadini presenti. Con la vostra partecipazione onorate questa seduta solenne in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

Vi porto anche il saluto della presidente del Consiglio Comunale Luisa Guidone, che non ha potuto essere presente per la recente maternità

Dopo di me interverrà la Presidente dell’Unione Donne in Italia di Bologna Katia Graziosi, che condividerà con noi l’esperienza dell’Associazione.

A seguire ascolteremo le testimonianze che ci vengono portate direttamente da chi ha fatto l’esperienza terribile della violenza: una donna che è uscita da una situazione di violenza e fa parte del gruppo auto mutuo aiuto di San Giovanni in Persiceto. Poi un’altra testimonianza da parte di una donna attualmente seguita dall’Associazione per le donne di Imola. Le ringrazio di cuore per la forza di essere qui.

Concluderemo con gli interventi del Sindaco di Budrio Mazzanti e del Sindaco Virginio Merola

La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne fu proclamata 18 anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, da allora ha contribuito a promuovere in tutto il mondo una sensibilizzazione sulla violenza contro le donne ovvero, cito la definizione delle Nazioni Unite:  “ogni atto di violenza che possa produrre pregiudizio, sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne

I numeri dei casi di violenza sulle donne ci dicono che in Italia 1 donna su 3 ha subito qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita; e una ogni 6 ha avuto a che fare con forme di stalking.

I dati più recenti dell’Eures riportano ben 114 femminicidi in Italia nei primi 10 mesi del 2017. La maggioranza di questi (i tre quarti) maturati in contesti familiari e affettivi. Gli studi puntano il dito anche contro l’isolamento e il disagio e di conseguenza l’importanza delle reti e dei servizi capillari.

Ma come istituzioni abbiamo il dovere di interrogarci anche sul fatto che questo drammatico consuntivo, conferma l’andamento dell’anno scorso: il fenomeno non cala!

La collettività tutta deve prendere coscienza della necessità di intervenire per modificare la cultura sociale dei nostri tempi, a cominciare dalla scuola fino alle aziende. Va eliminata ogni discriminazione di tipo sessista, che è il primo gradino della scala nella discesa che porta alla violenza.

E’ necessaria un’attenzione costante di tutte le parti sociali per fare in modo che la donna da “oggetto” diventi “soggetto”; Un impegno che richiede di unire e coordinare gli sforzi, anche per questo è significativo il fatto che oggi, come in passato, il consiglio Comunale e Metropolitano siano in seduta congiunta, sottolineando l’importanza dell’azione collettiva per diffondere una cultura del rispetto di genere.

Una cultura del diritti e della dignità che appartengono alle persone indistintamente, senza dipendere dal sesso o dalla geografia.

La violenza sulle donne è una vera e propria violazione dei diritti umani come giustamente evidenzia l’ONU nella sua campagna anche quest’anno.

Violenza sulle donne vuol dire “senso di colpa per credere di esserselo meritata
Violenza è “la vergogna di non riuscire a trovare le forze di allontanarsi o denunciare o chiedere aiuto”
Violenza è “la solitudine perché se non si allontanano le persone diventa difficile nascondere certe realtà inquietanti”
Violenza è “il dolore, non solo quello fisico ma interiore che ti fa sobbalzare quando vedi gesti che ti ricordano momenti tremendi”
Violenza è “la speranza che si sia trattata dell’ultima volta
Violenza è “il non vedere più quello che potresti fare ed essere ma solo quello che non va fatto o detto perché altrimenti ci sarà un’altra ultima volta e crederai ancora che sia solo colpa tua”

Questi frammenti di esperienze, questi vissuti… non sono e non possono essere accettabili da una società che si dice avanzata.

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