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SERIBO: quale futuro per la refezione dopo un venerdì di neve e digiuno?

2015-02-09 15.06.00
Articolo di: 
   del: 9 febbraio 2015

Il Sindaco Merola ha appena dichiarato in apertura di Consiglio che vuole le dimissioni del direttore generale di SERIBO il dott. Arduini espressione del socio di minoranza. Poi come al solito è andato via. Le sue apparizioni in consiglio sono più che mai fugaci e mi dispiace non riuscire mai ad avere un confronto diretto in Consiglio con lui.

Comunque Merola oggi si dice scontento di come opera SERIBO. Gli ricordo che lui è il socio di maggioranza di questa società che opera da 12 anni e i cui problemi evidenziamo da molto tempo sia come consiglieri che come genitori.

Quello che è accaduto venerdì è anche il risultato del disinteresse del socio pubblico di maggioranza nella gestione. Lo stesso socio che ha lasciato fare a Seribo utili milionari che gridano vendetta. Lo stesso che ha lasciato per 11 anni che il direttore generale prendesse un premio sui margini di guadagno realizzati. Certificando che Seribo era più una macchina da soldi che di erogazione di un servizio di qualità. Altrimenti il DG sarebbe stato premiato sulla base di altri parametri: tipo la soddisfazione dell’utenza e la qualità del servizio come dovrebbe essere per un servizio pubblico. I margini sono parametri da società private. Per una società che opera in regime pubblico di monopolio, un premio del genere equivale a sparare sulla croce rossa (ovvero i genitori obbligati a usufruire del servizio e pagare la salta tariffa che garantiva utili e premi al Direttore generale).

Comunque Merola finalmente si lamenta anche lui di Seribo come stanno facendo da anni i genitori.

Vogliamo dire “Meglio tardi che mai”? Direi che non lo possiamo dire, perché ora è talmente TARDI che è equivalente al MAI!

Infatti SERIBO è ormai alla fine e ha i giorni contati dato che il Comune ha intenzione di chiuderla e fare l’ultimo passo nella gestione privata del servizio.  Se la si voleva migliorare si doveva agire prima.

Quello che è accaduto venerdì non è solo il gravissimo disservizio  ai bambini che rischiavano di restare a neve e digiuno per una nevicata annunciata! Ma peggio ancora che si sia subito cercato di scaricare la colpa ai lavoratori facendo circolare numeri non ufficiali di altissimo assenteismo sommandoci persino (biecamente) 120 scodellatori che dovevano entrare in servizio molto dopo, per far sembrare più netto l’assenteismo dei cuochi.

Vergognoso.

Venerdì scorso avevamo subito dichiarato che questa cosa dell’assenteismo dei lavoratori non ci tornava. Riportavamo che almeno 2 centri pasto su 3 avevano sufficiente personale per garantire un pasto d’emergenza.

Praticamente nessun mezzo di informazione lo ha riportato. Hanno amplificato l’accusa ai lavoratori per un paio di giorni e solo ora cominciano a riportare la versione dei lavoratori: alcuni rimandati a casa, altri avvertiti sulla strada di tornare indietro. Così ci risulta e così spero venga a breve confermato dai NAS.

Ma Merola ha anche aggiunto: “Vogliamo quindi un nuovo assetto della produzione pasti per dare maggior trasparenza e qualità ad un servizio così’ importante.
Nel novo assetto deve essere più incisivo il ruolo di lavoratori e genitori per il controllo.

Quale sarebbe questo assetto più trasparente e che garantirebbe miglior qualità? Uno pensa: ecco vuole reinternalizzare il servizio data l’importanza! Tornare al 2003 quando un pasto costava 4 euro. No! Invece ci dicono che questo modello innovativo e più trasparente è “L’appalto”! Cioè si passa dalla gestione interna del 2003, ad una società mista pubblico privato e ora si esternalizza ulteriormente il servizio passando ad una gestione completamente privata e si pensa che questo garantisca maggior trasparenza e controllo?

Sembra uno che dice: spengo la luce per vederci meglio.

Come fai a controllare meglio e a dar maggior trasparenza rispetto ad una società dove hai la maggioranza?

Davvero siamo nella situazione di uno che dice “spengo la luce per far vederci meglio.

Peraltro ci avete appena fatto votare una delibera che confermava la società mista come miglior soluzione Adesso dietro front.

E il perché vero lo sappiamo: con Seribo si era finiti in un vicolo cieco e non sapevate più come gestirla. Dopo mesi per non dire anni in cui il socio insisteva dicendo di aver diritto ad un ulteriore rinnovo decennale. Poi questionava sulla valutazione del suo 49%.

Il tutto procedendo al ritmo di una mail al mese circa. E ora, a 2 anni dalla scadenza annunciata di Seribo (fissata dal 2003), dobbiamo correre per fare un appalto in tutta fretta in 3 settimane dopo 2 anni dalla scadenza.

E poi ancora chiama in causa lavoratori e genitori che in questo futuro assetto dovranno avere maggior controllo: ma lavoratori e genitori il loro lavoro e il controllo è da anni che lo fanno al massimo. Siete voi che non li ascoltate. Prima mandate i lavoratori fuori dal Comune in una società mista e adesso addirittura in una società totalmente privata. Ne affidate il futuro ad una clausola di salvaguardia su cui non si può mettere la mano sul fuoco e che darà garanzie certe per pochi mesi al massimo.

Anche i genitori sono sempre stati qui a disposizione con competenza e serietà bastava ascoltarli prima e dimostrarsi forte con il socio  privato un po’ prima del 2015. Ora è tardi.

Questa cosa sta andando male e temo che morirà peggio.

Comunicato di venerdì: http://www.bologna5stelle.it/seribo-oggi-serve-neve-e-digiuno-scuole-aperte-ma-niente-pasto

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