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SERIBO addio. Da società mista ad appalto. Si certifica l’incapacità

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   del: 26 gennaio 2015

Refezione scolastica a Bologna. La giunta vuole cambiare il modello di gestione.

Non più società partecipata (51% Comune, 49% soci privati) che ha gestito dal 2003 la refezione, ma appalto interamente gestito da privati.
Con questa mossa si certifica l’incapacità di far funzionare il modello della società mista che aveva un senso per un servizio così delicato come le pappe dei bambini in qui era ragionevole che il pubblico volesse avere una forte presenza e controllo anche interno.
Il Comune in SERIBO infatti era socio di maggioranza, presente quindi nel consiglio di amministrazione della società con importanti poteri.

Ora con l’appalto non sarà più presente nell’azienda e dovrà controllare tutto dall’esterno affidandosi ad un disciplinare che dovrà essere preciso, rigoroso, prevedere penali ed essere privo di appigli. E io un testo con queste caratteristiche non l’ho mai visto in 4 anni da consigliere comunale.

Con questa svolta drastica, l’amministrazione cerca anche di uscire da un impasse che dura da 2 anni con il socio privato che questiona sul valore del suo 49% e le quote della società che salgono di valore grazie a degli utili milionari (e che gridano ancora vendetta) che si è permesso di far fare a SERIBO. Cosa sbagliatissima.

I genitori dell’osservatorio mense scolastiche hanno preso atto dell’ennesima scelta fatta senza di loro e dell’ennesimo fatto compiuto davanti a cui sono posti con la possibilità di incidere solo sui dettagli, ma non sulla sostanza principale.

Hanno fatto alcune richieste, ne sottolineo solo alcune in questa sede:

Durata breve della gara: Con Seribo l’amministrazione si è sempre lamentata del contratto firmato nel lontano 2003 (salvo che come soci di maggioranza potevamo cambiarlo) che impediva, a loro dire, di fare tante delle cose che venivano richieste. Ritengo quindi che per evitare lo stesso problema, l’appalto non dovrebbe durare più di 3 anni (anche considerando che è il primo appalto). Nelle successive scadenze il Comune potrà mettere in capo correttivi, in modo consapevole, cambiare o affinare il modello senza avere le mani legate per tantissimi anni.

Infrastrutture pubbliche: i centri pasto soprattutto devono restare di proprietà del Comune di Bologna separando la proprietà delle infrastrutture dalla gestione del servizio. I motivi sarebbero tanti, dico solo che in caso di insolvenza o gravi problemi di inadempimento il Comune potrà trovare un gestore sostitutivo affidando ad altri le proprie strutture senza dover attendere tempi di eventuali controversie giudiziarie;

Potenziamento del sistema di controllo e monitoraggio: con l’appalto il Comune non sarà più parte della società e i controlli dovranno essere solo esterni.  In questo caso si dovrà migliorare e rafforzare il ruolo di controllo dei genitori che a Bologna hanno mostrato una competenza e una voglia di aiutare non scontata. 

 

 Immediata riduzione delle tariffe: A Bologna la mensa ha un costo troppo elevato!! Siamo tra i più cari e il Sindaco che cerca di smentire questa affermazione lo fa senza portare dati credibili, mentre i genitori hanno messo a disposizione di tutti delle tabelle inconfutabili dove il paragone tra gli altri capoluoghi mostra incontrovertibilmente quanto Bologna sia più cara. Almeno avviciniamoci a Firenze. E’ necessario scendere sotto i 5 euro a pasto e rivedere la quota fissa.

Come ho detto Venerdì in question time io non so se siamo passati dalla padella nella brace o dalla brace alla padella. Ma di sicuro il fuoco sotto è sempre acceso.

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