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Refezione scolastica: Il nuovo sistema tariffario a consumo

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Articolo di: 
   del: 16 maggio 2013

 

Tutti i dettagli e retroscena

 

PREMESSA:

L’azienda SERIBO (51% Comune, 49% soci privati tra cui CAMST) dal 2003 produce i pasti per le scuole Comunali e Statali di Bologna (nidi esclusi).

Il contratto scadrà a settembre 2013 e sarà prorogato di un anno (non è ancora chiaro cosa si vuole fare dal punto di vista della gestione).

SERIBO gestisce i 3 centri pasto dove vengono preparati i 16.000 pasti giornalieri:

  • Il centro Fossolo è all’avanguardia (e chi è servito da questo centro mangia molto meglio),
  • i centri Casteldebole e Erbosa invece hanno urgente bisogno di un rinnovo radicale che non si è fatto anche a causa (dicono) del periodo di commissariamento.

I genitori dei bimbi che vanno alla scuola pubblica, oggi pagano un fisso mensile (forfait) per la mensa in base al loro reddito (ISEE) che potete vedere dal sito del Comune oppure scaricare da qui:

http://files.meetup.com/8213762/201314_informativa_servizio_e_tariffe-TARIFFE%20MENSILI%20FINO%20A%20201.pdf

Come vedete dal file allegato oggi ci sono varie fasce ISEE:

- Fino a 3000 euro si paga 0

- Fino a 6000 euro si pagano 19,16 euro al mese

- e cosi’ via fino a 20.529 euro di ISEE, oltre i quali le famiglie pagano 124,8 euro al mese.

Riguardo all’attuale tariffa a forfait ci sono 2 problemi che trovate in questa nota facebook:

https://www.facebook.com/notes/marco-piazza/mensa-scolastica-seribo-tariffa-a-consumo-in-arrivo/564203280275432

In pratica oggi SERIBO prepara i pasti in base ai presenti, il Comune paga solo i pasti prodotti, i genitori invece pagano tutto indipendentemente dalla presenza o assenza dei bimbi. Inoltre tra i 24 obblighi contrattuali a carico di SERIBO, dal 2003 c’è anche quello di passare dalla tariffazione a forfait a quella a consumo progettando e realizzando anche tutto il sistema per renderlo possibile.

Ad oggi (10 anni dopo) questo sistema non c’è ancora, il Comune non ha ritenuto di attivare la procedura di inadempienza (ho depositato un ODG per chiedere di farlo). Ora il Comune ha deciso di passare davvero alla tariffa a consumo e ha progettato e realizzerà questo sistema a carico suo (cioè nostro) cercando di risparmiare il più possibile e usando quello che ha.

 

ECCO LE NOVITA’ DELLA TARIFFA A CONSUMO

TARIFFA

nota del 31 Maggio 2013: la tariffa approvata è diversa dalla prima tariffa proposta illustrata in questa nota. Vedi qui per la tariffa che è stata approvata: https://www.facebook.com/notes/marco-piazza/refezione-scolastica-da-forfait-a-tariffa-al-consumo-tariffe/628513887177704

La tariffa cala per chi ha ISEE alti (oltre 20.529 euro).

Questo calo è compensato dall’aumento della tariffa (anche fino al 50%!!) per gli ISEE più bassi.

Questa cosa non mi trova per niente d’accordo.

Vediamo i dettagli per capire perché: L’amministrazione ha fatto una scelta politica fissando i seguenti 2 vincoli

1) Anche i più ricchi non devono pagare di più del costo del pasto (con la tariffa massima a forfait invece pagavano di più se stavano assenti anche solo un paio di giorni)

2) Il Comune vuole che le sue entrate restino uguali a quelle attuali che incassa con l’attuale tariffa fissa a forfait.

La conseguenza di questi due vincoli applicati congiuntamente fa sì che ci sia un risparmio per chi ha ISEE alti, che viene pagato da chi ha ISEE più bassi.

Ho preparato un file excel che confronta le tariffe fisse attuali con quelle a consumo che saranno applicate dall’amministrazione:

http://files.meetup.com/8213762/130509-Confronto%20tariffe%20refezione%20scolastica-FISSO%20vs%20A%20CONSUMO.xls

Il tasso medio di assenza è 16% per cui i bimbi mediamente vanno 17 giorni su 20. Come si vede dal file excel 17 giorni di presenza portano risparmi tra il 10.5% e l’8,% per le fasce ISEE più alte rispetto all’attuale tariffa a forfait. Questo risparmio è pagato dalle fasce più deboli che vedono aumenti anche a 2 cifre percentuali. Potete farvi le vostre simulazioni.

SISTEMA: COME FUNZIONERA’ TECNICAMENTE E PERCHE’

La scelta dell’amministrazione Comunale è stata quella di non lasciare alle famiglie l’onere della comunicazione dell’assenza. Solo che questo è possibile solo nelle scuole comunali dove c’è personale comunale a cui si può chiedere di fare qualcosa (nello specifico leggere dei badge). Nelle scuole statali non si può far altro che lasciare la comunicazione dell’assenza in carico perché pare non si possa chiedere niente al personale. Quindi ci sono due sistemi diversi:

SCUOLE COMUNALI:

    • A ogni bimbo viene assegnato un badge (quindi il Comune comprerà circa 6000 badge). I badge restano nella scuola. Non vengono dati ai genitori.
    • La maestra alle 9.00 fa l’appello e estrae da una pila di badge di prossimità quelli dei bambini assenti
    • La Dada passa da tutte le classi a ritirare i badge dei bimbi assenti e li va a leggere nel terminale (usato anche per le presenze del personale). Il terminale (uno in ogni scuola) passa i dati in tempo reale al database di SERIBO per produrre i pasti e al database del Comune per calcolare la fattura.
    • L’amministrazione vuole usare i terminali e non un computer perché dicono che leggere un badge è più semplice e intuitivo rispetto a cliccare una checkbox vicino al nome dei bimbi assenti.
    • Se un bimbo arriva dopo le 9.00: nelle scuole comunali c’e’ un 3% di tolleranza sul pasto quindi questi bimbi che arrivano tardi (che saranno pochi) mangiano comunque grazie a questa tolleranza del servizio pasti. In seguito viene poi letto il suo badge associato ad un codice in cui si dice che in realtà è presente e il pasto lo deve pagare.

SCUOLE STATALI:

  • L’Amministrazione non può chiedere a dipendenti statali di fare alcunché. Pertanto l’onere della comunicazione dell’assenza è a carico del genitore.
  • I genitori hanno 3 modalità per comunicare: WEB, SMS e telefonata ad un numero con risponditore automatico. Usano un codice assegnato a loro figlio.
  • Se non comunicano l’assenza entro le 9 il pasto lo pagano comunque. 

Note varie:  

  • Oggi le presenze puntuali di ogni bimbo nelle scuole comunali viene rilevata dal personale di ogni scuola e passata all’ufficio scuola del quartiere che lo immette in un file excel. Quindi il comune i dati di presenza nominativi per ogni bimbo li ha già e li rileva già. Però non li ritiene sufficientemente affidabili da poterli usare per la tariffazione a consumo. Non mi è chiaro perché li rilevino quindi.
  • La Commissione Mensa Cittadina verrà costituita tra poche settimane. I genitori avevano chiesto che fosse coinvolta e si aspettasse quindi a votare la delibera in consiglio. Risposta: “le materie di bilancio e tariffe sono di competenza del consiglio e sono sottratte al parere di organi esterni. Inoltre non ci sono i tempi”
  • A gennaio l’amministrazione aveva già chiaro quello che si sarebbe fatto (vedi la mia nota facebook del 21 gennaio). Perché la delibera arriva solo adesso che siamo a maggio e bisogna correre? Non si sa…
  • I genitori avevano chiesto se è possibile portare il pranzo da casa ed evitare di pagare la refezione per quella giornata. L’amministrazione non risponde ne’ ai genitori ne’ a me che ho rilanciato la domanda.
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