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Bologna Fiere e i diritti del lavoro

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Articolo di: 
   del: 13 marzo 2017

Oggi in commissione si parla di lavoro in fiera e esternalizzazioni delle mansioni e anche di trasparenza della fiera. Presenti sindacati, assessore Conte e direttore di Fiera dott. Bruzzone. Di seguito il mio intervento: 

Da anni denunciamo un vero e proprio attacco al modello del lavoro dipendente. Attacco fortemente incentivato a livello nazionale: tramite riforme legislative, la diabolica introduzione dei voucher e, per togliere ogni dubbio, persino il divieto per gli enti pubblici di assumere direttamente (limiti fortissimi che obbligano nella pratica a ricorrere alle esternalizzazioni).
Inoltre è ormai conclamato che l’esternalizzazione crea gravi danni ed è una strategia non solo miope ma sbagliatissima anche per tutto il paese visto che fa crescere precari senza futuro e senza potere d’acquisto.
L’esternalizzazione genera schiere di persone rassegnate e demotivate, sottopagate prive di garanzie, senza stimoli a crescere professionalmente. E’ una forma di moderno caporalato.
Le società o enti che esternalizzano ottengono risparmi nel migliore dei casi effimeri che poi si perdono in contenziosi e in scarsa qualità del servizio.

Eppure questo dannoso modello dilaga: basta guardare TPER per citare un’altra azienda analogamente partecipata dal Comune. I servizi esternalizzati sono tanti persino quelli core come le biglietterie e persino un numero sempre maggiore di autisti non sono più dipendenti di TPER.
Vogliamo parlare di Aereoporto? Lì siamo ad un punto ancora più grave di cui non si parla nemmeno più, i lavoratori ormai hanno perso persino la speranza e la coscienza di qualche diritto.
Il teatro comunale? Anche lì: via i portieri dipendenti, appalto a società terze di portierato. Stessa cosa per il CED.

Pertanto rinnoviamo con forza la richiesta agli enti pubblici e alle società pubbliche di opporsi a questo folle modello svilente del lavoro e della persona umana.
Chiedo all’assessore di fare quanto in suo potere per difendere la dignità del posto di lavoro e condizioni di lavoro decorose rifiutando il modello dei precari voucherizzati e lavoratori che palleggiano da una cooperativa all’altra senza nemmeno più la possibilità di essere protetti da clausole sociali.
L’ente pubblico deve difendere con i denti il lavoro alle sue dipendenze e nelle sue partecipate. Anche opponendosi fortemente alla deriva nazionale.
Riguardo alla situazione delle partecipate avevamo chiesto di conoscere la situazione che avete ereditato dalla gestione precedente di Campagnoli che era composta da 12 controllate e 11 partecipate oltre la capogruppo. Non ci avete detto niente, avete fatto una pesante riorganizzazione (giusta e doverosa) e ora avete più che dimezzato le società arrivando a 6 controllate e 5 collegate. Ci darete i dati dopo aver messo la polvere sotto al tappeto? Noi invece vogliamo proprio vedere quella polvere. Se non la fate valutare a noi ci vedremo costretti a segnalare l’impossibilità di svolgere la nostra attività istituzionale di controllo alla Corte dei Conti chiedendo a loro di acquisire i dati che ci negate. Inoltre apprendo oggi che anche vari sindacati non hanno ottenuto dati che hanno richiesto. Pare quindi che il problema di trasparenza sia più ampio e chiedo all’assessore Conte che rappresenta il socio pubblico di ristabilire quella trasparenza di cui questo Comune si vanta.

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