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Progressioni Economiche: opportunità o problema?

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Nel Comune di Bologna da molti anni sono bloccate le assunzioni e i contratti ed è stata decurtata del 60% la produttività a fronte di maggior carico di lavoro. In questa fase di immobilismo le “Progressioni Economiche Orizzontali” (cd PEO) hanno assunto, come c’era da aspettarsi, una valenza maggiore di quella che sarebbe loro intrinseca: l’unica possibilità di movimento per retribuzioni ferme da anni e senza nessuno spiraglio all’orizzonte

Per assegnare queste “Progressioni” ai singoli dipendenti, il Comune di Bologna ha messo in piedi un sistema di valutazione con parecchi punti deboli che ha creato notevoli problemi.

Il Comune afferma di aver agito per premiare il merito e valorizzare la competenza nel ripartire le scarse risorse. E su questo principio generale non c’è nulla da dire. Anzi lo condivido in pieno.
Lungi da me anche voler entrare negli accordi sindacali. Ma il tutto è partito avendo già fissato a priori il numero di progressioni da assegnare. Questa è stata la prima forzatura di premessa. Se i meritevoli fossero di meno o di più che fare? A questa domanda non ho trovato risposta.

Poi ci sono
- il metodo adottato per valutare e quindi selezionare
- e la successiva attuazione pratica di metodo di valutazione/selezione

Il risultato è stato creare fratture non ancora sanate tra colleghi e malcontenti che non si placano. Le ripercussioni sono chiaramente percepibili da chiunque viva e lavori negli uffici comunali. Si sono generati centinaia di ricorsi, petizioni con adesioni record e ora si parla di vie giudiziarie.
Ma la cosa più deleteria e dannosa è stato l’effetto diretto sui singoli lavoratori. Gli esclusi sono demoralizzati, rassegnati, sviliti e demotivati… tutti sentimenti che nascono quando senti di aver subito un torto frutto di una procedura con molte ombre e non hai strumenti per fare giustizia.
I principi di partenza possono essere buoni e condivisibili quanto si vuole, e io, ripeto, li condivido, ma se il risultato che si è creato è questo, da qualche parte bisogna ammettere che c’è stato un problema nel tradurli in pratica.

Se non sali sul podio in una competizione con regole chiare, te ne fai una ragione e cercherai di far meglio la prossima volta. Ma quando il podio ti viene negato per motivazioni fantasiose che ritieni fortemente ingiuste, fatichi ad accettare l’esclusione.

Molti dipendenti hanno raccontato la loro storia e ce ne sono arrivate alcune davvero pittoresche. Altre sono state rese pubbliche dagli stessi lavoratori come valutazioni finali dei dirigenti, contrastanti con quelle dei diretti responsabili e direttori delle persone valutate (questo per esempio è accaduto all’Istituto Parri). Persone valutate negativamente per competenze che non rientrano nelle loro mansioni.
Ma anche senza andare a troppo lontano e restando alle esperienze dirette, la valutazione ha riguardato anche i nostri collaboratori ai gruppi consiliari e in commissione e devo dire che anche in questo caso la logica non mi è chiara.

Insomma è necessario fare qualcosa e dare in fretta un segnale per recuperare: dopo anni di blocco del turn over che ha fatto rapidamente calare il numero di dipendenti comunali, non possiamo permetterci personale demotivato.

Qualcuno propone di rivedere completamente il metodo di selezione. E questa potrebbe essere un’opzione da considerare. Al minimo sarebbe necessario assolutamente rivedere almeno i criteri. Se posso permettermi qualche consiglio (come spunto di riflessione), oltre ad essere il più possibile oggettivi, i criteri devono essere aderenti alle mansioni per cui il dipendente viene valutato. Inoltre dovrebbe esserci una interlocuzione scritta con il valutatore in caso di dubbi e richiesta di chiarimenti. E infine e la possibilità di un parere terzo, una sorta di arbitro saggio a cui rivolgersi, in caso di contenzioso.

Ritenendo che questo argomento debba essere approfondito, anticipo con questo intervento quanto avevo già dichiarato agli organi di stampa questa estate, ovvero la richiesta di un’udienza conoscitiva sul tema in cui vorrei venisse spiegato al consiglio cosa si è fatto e cosa si intende fare.
Vorrei inoltre che si confrontassero gli esiti delle precedenti valutazioni, le ultime mi risultano risalenti al 2010. Il cui risultato era molto migliore della valutazione di quest’anno. Forse perché allora i premi erano a pioggia e si volevano evitare polemiche? Oppure c’è stato un effettivo degrado delle competenze in questi anni?
Vorrei che si mettesse in relazione anche la formazione effettuata ai dipendenti e quella che sarà prevista a seguito della valutazioni di quest’anno soprattutto per quei dipendenti su cui le valutazioni hanno evidenziato carenze.
Tutto ciò vorrei che fosse debitamente approfondito e per questo ho inviato una richiesta di udienza conoscitiva alla prima e alla terza commissione.

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