Nell’ambito della realizzazione del piano urbanistico di iniziativa pubblica all’interno del Comparto “Mercato Navile”, il Comune di Bologna stipulava tre convenzioni urbanistiche con i soggetti attuatori in data 12 giugno 2007 (rogito Stame rep. 50604); 3.12.2009 (rogito Damascelli rep. 5035); 20.1.2010 (rogito Damascelli 5362) che regolavano la completa urbanizzazione dell’area retrostante l’ex mercato ortofrutticolo per una superficie complessiva di mq 147.893,62
In particolare, la convenzione Stame del 12 giugno 2007 prevedeva tra l’altro:
- l’attribuzione dell’Alta Sorveglianza per la realizzazione del piano agli uffici tecnici comunali (art. 14);
- la previsione che le opere di urbanizzazione dovranno essere ultimate nei tempi previsti dal futuro atto integrativo alla convenzione (art. 16)
- il rilascio da parte degli attuatori di garanzie fideiussorie a prima richiesta per l’attuazione del piano per 22.412.659,25 euro, prevedenti la possibilità di parziale escussione da parte del Comune in porzione alle inadempienze verificatesi e obbligo di integrazione all’atto del rilascio del permesso di costruzione per un ammontare pari al maggior costo delle opere di urbanizzazione (art. 25).
- la previsione di penali – coperte dalle fideiussioni – per il ritardo nell’esecuzione delle obbligazioni assunte dagli attuatori (art. 26);
- l’espresso impegno del Comune – in caso di inadempienze degli attuatori – a eseguire le opere in danno dei medesimi, previa diffida e messa in mora, mediante escussione delle fideiussioni (art. 27).
La convenzione Damascelli 3.12.2009 intercorsa fra il Comune e il “Consorzio Navile” formato da tutti gli attuatori con esclusione dell’amministrazione municipale, a sua volta prevedeva:
- l’indicazione dell’ammontare complessivo delle opere di urbanizzazione primaria a carico del Consorzio in €. 31.409.982,83 e di quelle di spettanza del Comune in €. 8.418.040,68 specificamente indicate e da realizzarsi in via esclusiva ed autonoma dall’amministrazione municipale (art. 10);
- l’adeguamento delle fideiussioni del Consorzio a favore del Comune a garanzia dell’esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria (art. 14) dell’ammontare rispettivo di €. 32.348.984,63 e 6.215.028,51 pari al 130% del valore delle opere stesse;
- la previsione di ultimazione delle opere secondo un preciso crono programma, con l’indicazione dell’ultimazione complessiva del comparto entro giugno 2013
La realizzazione del comparto e l’esecuzione delle convenzioni vedeva tuttavia la plateale violazione degli impegni assunti dagli attuatori, senza alcuna vigilanza da parte dell’amministrazione municipale.
Dunque ad oggi ad eccezione dello studentato (lotto A) e degli edifici di Valdadige (lotto M) parzialmente completati, tutti gli altri lotti da B a L nonché il lotto N e la copertura della palazzina Nervi sono abbandonati e coperti di residui di demolizioni e materiale di risulta del cantiere.
Nel mese di giugno 2012 il Consorzio trasmetteva un nuovo cronoprogramma delle opere di urbanizzazione che posticipava sostanzialmente di due anni i termini del crono programma originario tramite atto unilaterale d’obbligo, che veniva approvato a nostro avviso senza plausibile ragione con delibera di Giunta prot. 153381/2012 del 25/06/2012
Ancora meno convincente è la motivazione per cui con delibera di giunta P. G. N.: 304113/2013 in data 10/12/2013 – nella costante inerzia degli attuatori – il Comune di Bologna approvava la modifica dell’art. 10 della convenzione Damascelli 3.12.2009 che riduceva a sole due opere (copertura Pensilina Nervi e Sovrappassi asse Nord Sud del valore complessivo di € 833.840,00) le urbanizzazioni da realizzarsi dal Comune a sua esclusiva cura e spese, e per il resto comportava l’assunzione da parte del Comune dell’impegno a rimborsare in percentuale tutte le urbanizzazioni eseguite in passato dal Consorzio.
La modifica delle concessioni finalizzata al rifinanziamento del Consorzio mediante rimborsi per lavorazioni già di spettanza esclusiva degli attuatori stessi, in un contesto di totale disimpegno delle imprese, appare privo di qualunque interesse pubblico.
Ad oggi, 5 anni dopo la stipula delle convenzioni, le opere di urbanizzazione del comparto – nonostante gli impegni assunti in convenzione e nella proroga sopra citata, le chiare tempistiche di realizzazione e le garanzie detenute dal Comune – sono rimaste ineseguite per oltre l’80 %.
Il Comune già oggi, può e deve realizzare tutte le opere di urbanizzazione utilizzando le fideiussioni e – incamerando le penali – senza dover sborsare di tasca sua ulteriri soldi come ha dichiarato di voler di fare.
Le convenzioni prevedono che se il Consorzio è in difficoltà economica e non esegue le opere, il Comune escute le fideiussioni e incamera le penali.
Le difficoltà del Consorzio non sono quindi una ragione per modificare le convenzioni, ma per attuarle.
Le garanzie prestate dal Consorzio sono a “prima richiesta” per legge (cioè incontestabili), proprio per evitare che la realizzazione delle opere sia bloccata da contestazioni sull’escussione.
La mancata escussione delle fideiussioni, combinata con le eventuali modifiche delle convenzioni che ne determinino l’inescutibilità, potrebbe costituire un danno erariale, di cui chiederemo prontamente la verifica alla Corte dei Conti.
I consiglieri
Marco Piazza
Massimo Bugani