Ogni lavoratore ha diritto a 12 …10 ore di assemblea all’anno e ha diritto a farsele con il sindacato di sua scelta. Inoltre le assemblee sono a loro volta un diritto delle singole sigle sindacali per far conoscere le loro posizioni e interloquire con i lavoratori.
Ora l’amministrazione comunale ha deciso di cambiare la prassi consolidata e utilizzata per molti anni. Dice di aver dato una nuova interpretazione alla norma.
Ora un’assemblea, anche di una singola sigla, deve essere richiesta a maggioranza dell’assemblea RSU che nel comune di Bologna è composta da oltre 50 persone, in maggioranza delle sigle confederali.
Questa interpretazione sembra abbastanza anticostituzionale: chi ha la maggioranza in RSU può bloccare per sempre le assemblee delle sigle minori.
In pratica le sigle sindacali “di maggioranza” potranno continuare a fare le loro assemblee come sempre, ma gli si aggiunge il potere di veto sull’analogo diritto di assemblea di tutte la altre sigle aprendo uno scenario inquietante:
- Potrebbero bloccare una sigla e impedirle ogni assemblea per sempre
- Oppure potrebbero bloccare singoli argomenti
- Potrebbero bloccare le assemblee in momenti particolarmente “caldi”
Con un paragone forzato ma calzante, potremmo dire che è come se un’azienda dovesse chiedere l’autorizzazione ad un concorrente per farsi pubblicità o parlare con i propri clienti.
Tutto ciò suona abbastanza incostituzionale e comporta il grosso rischio di dittatura della maggioranza.
L’amministrazione dice che sono arrivati a questo per l’eccesso di assemblee. Dicono 158 senza specificare meglio come sono ripartite queste 158 assemblee in un anno, per sigla né per settore.
Ma l’amministrazione dovrebbe chiedersi due cose:
1) Perché ci sono state così tante assemblee? Sarà il modo con cui conduce le trattative o impone le sue modifiche organizzative, le decisioni contrattuali ai dipendenti? Forse il trasferimento degli assistenti sociali ad ASP? Forse il doppio contratto delle maestre? Forse la vertenza infinita con i vigili urbani? Forse il trasferimento della gestione della scuola comunale ad una nuova istituzione appositamente creata? Forse è comprensibile che di assemblee ce ne siano tante anche visto le difficoltà ad interloquire con chi di dovere.
2) Chi fa tante assemblee? Se voglio calarle dovrò agire su chi ne fa di più? E chi ne fa di più per logica saranno le sigle che hanno la maggioranza ovvero CGIL CISL UIL. Saranno loro che ne fanno di più? La logica suggerirebbe di sì, ma per le sigle “di maggioranza” il diritto di assemblea non vede alcun restringimento, nessuna limitazione. Potranno continuare a farne quante vogliono con in più la micidiale arma del diritto di veto sulle altre sigle.
Questa è un’impostazione chiaramente politica visto che in altri comuni si fa in altro modo e visto che fino ad ora si era fatto diversamente anche qui.
Ma i deleteri effetti già si vedono: l’assemblea richiesta da ADI per oggi è stata negata. Ma autorizzata un’assemblea di sigle di maggioranza richiesta per la stessa data.
Inoltre i partecipanti all’ultima assemblea “libera” (indetta con le vecchie regole) sono stati deferiti alla commissione nazionale di Garanzia sugli scioperi.
Spero di vedere una reazione compatta di tutte le sigle sindacali contro questa nuova impostazione. Impostazione che ricorda i periodi più bui della storia del nostro paese.