Il 4 luglio un educatore, Sign. Marco Martucci, che lavora con bambini disabili, denuncia sul suo blog che un bambino disabile non ha ottenuto il servizio di trasporto disabili dalla sua abitazione fino al centro estivo che frequenta da giugno. Per cui la madre lo doveva accompagnare con il trasporto pubblico.
Dopo 3-4 giorni dalla pubblicazione sul blog, il servizio di trasporto viene attivato però il Comune di Bologna emette anche un comunicato di dura condanna nei confronti dell’educatore del quale riporto alcune affermazioni:
- Nessuna richiesta di trasporto a disabili è stata negata
- La famiglia a cui fa riferimento l’educatore Martucci non aveva richiesto il servizio di trasporto al momento dell’iscrizione ritenendo di poterlo accompagnare autonomamente
- In seguito è stato però sostituito l’ausilio al bambino ed è sorta la necessità di avere il servizio di trasporto disabili.
- La famiglia si è rivolta agli educatori di sostegno del centro estivo ma nessuno ha suggerito alla famiglia di rivolgersi al quartiere
- Il quartiere è venuto autonomamente a conoscenza dell’esigenza ed ha attivato il servizio di trasporto
- Tramite il quartiere è stato chiesto alla cooperativa per cui lavora l’educatore di fare valutazioni
Cosa che la cooperativa temo stia facendo.
Questa vicenda ci è parsa strana conoscendo la sensibilità e la professionalità di questi educatori. Pertanto come M5S abbiamo ricostruito i fatti parlando con tutti gli attori coinvolti compresa la Presidente del Quartiere e la famiglia protagonista del fatto.
Dalla nostra ricostruzione emerge che il comunicato dell’amministrazione è quantomeno “gravemente impreciso”.
La famiglia non ha richiesto il servizio trasporto disabili, è vero, ma solo perché gli era stato detto che il servizio NON era disponibile.
Arrivata al campo estivo la famiglia si è relazionata con altre famiglie ed educatori tra cui Martucci. Cosa ha fatto Martucci? Ha scritto sul suo blog? No! Ha fatto proprio quello che l’Amministrazione lo accusa di non aver fatto cioè ha consigliato alla famiglia di rivolgersi al Quartiere.
E la famiglia allora è tornata al quartiere ottenendo però un secondo diniego.
Cosa ha fatto allora l’educatore Martucci? Ha fatto il post sul blog? No. Per la seconda volta ha fatto quanto l’amministrazione lo accusa di non aver fatto, cioè ripetuto alla famiglia che il servizio era disponibile e che ricontattasse il quartiere portando l’evidenza che il servizio era in essere per altri utenti.
La famiglia lo ha fatto e per la TERZA volta ha ricevuto risposta negativa.
Solo a questo punto l’educatore ha preso atto che per quella strada non si otteneva nulla ed ha scritto la cosa sul suo blog. Evidentemente ha funzionato perché il servizio è arrivato.
Inoltre sottolineo che stando alla versione che mi ha riportato la famiglia (e non ho motivo di ritenere sia stata distorta) il quartiere la richiesta l’aveva ricevuta.
Prima di distruggere la vita ad una persona bisognerebbe fare qualche indagine in più.
Qui stiamo guardando il dito ma non la luna. Stiamo accusando il dito ma non ci stiamo preoccupando del problema che indica.
Prima capiamo perché la famiglia ha ricevuto non 1 ma 3 risposte negative. E’ lì il problema grave e primario. Senza quello non ci sarebbe stato nessun post su nessun blog e nemmeno questa domanda di attualità.
E non è la prima volta che un cittadino che si rivolge al Comune riceve informazioni quantomeno inesatte. Ricordo per esempio il caso portato in aula dal consigliere Carella riguardante i T-Days.
Infine vorrei ricordare che stiamo parlando di una categoria di lavoratori, quella degli educatori, che in questi anni hanno prestato il loro prezioso, irrinunciabile e delicatissimo servizio in condizioni lavorative non proprio ottimali. Gli unici a non avere diritto al pasto: mentre il bambino che assistono mangia, loro non possono dare l’esempio (proprio ieri la d.ssa Pepe in commissione ci ha sottolienato l’importanza educativa del momento del pasto per cui hanno deciso di dare il pasto a tutte le maestre e collaboratori sia del turno del mattino che del pomeriggio. Ma agli educatori ancora no).
Gli educatori sono persone che fino a all’anno scorso andavano a lavorare al mattino senza la sapere se quel giorno sarebbero stati pagati.
Ancora più grave: restano senza stipendio durante l’estate e devono provvedere con altri impieghi o lavori quando lo trovano.
Qualcosa si è fatto ne do atto. L’Educatore di Istituto risolverà alcuni problemi, ma tanti altri problemi restano e se un educatore perde fiducia nell’Amministrazione e si lascia andare ad una critica, prima di condannarlo, suggerisco di ricordarsi della situazione nella quale operano. #NessunoTocchiGliEducatori
REPLICA ALLA RISPOSTA:
La vostra versione stride e collide in alcuni punti con quella che mi ha riportato la famiglia direttamente interessata. Se voi chiedete tempestivo riscontro alla cooperativa sull’operato dell’educatore, io chiedo a voi un tempestivo riscontro sull’operato del quartiere e perché la famiglia abbia ricevuto 3 dinieghi. Credo che questo debba avvenire prima di ogni altra valutazione.
LINK:
Video all’intervento in question time: https://www.youtube.com/watch?v=yaxvvnOVZvk
Comunicato Marco Martucci 4 luglio: http://altrepozzanghere.com/2014/07/04/bambino-su-sedia-a-rotelle-negato-il-trasporto-al-centro-estivo-nel-quartiere-porto-bologna/
Comunicato del Comune del 8 luglio: http://urp.comune.bologna.it/comunica/comstampa.nsf/faa30f1db70ca835412569190058e89b/8e53d33c40d4ed10c1257d0f003a26c3?OpenDocument
Testo della mia domanda di attualità contenente la ricostruzione: http://files.meetup.com/8213762/140718-Domanda%20di%20Attualita%20Marco%20Martucci.doc
Risposta ricevuta dall’amministrazione: http://urp.comune.bologna.it/comunica/comstampa.nsf/faa30f1db70ca835412569190058e89b/0007a96f01be33ddc1257d18004db871?OpenDocument