Movimento 5 Stelle Bologna
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La verità su SERIBO e sul futuro della refezione scolastica

Articolo di: 

Sunto dei miei 3 interventi nella commissione conoscitiva di oggi richiesta dai sindacati CGIL, CISL, UIL e da noi del M5S.

Qui potete ascoltare l’audio di uno dei 3 interventi: https://www.youtube.com/watch?v=f4ABvIQViks&feature=youtu.be

PREMESSA:

Dopo aver sostenuto strenuamente la società mista Comune-Privati per gestire la refezione scolastica nelle scuole di Bologna, la giunta cambia di colpo idea e decide che la cosa migliore è un appalto per esternalizzare completamente il servizio ad un privato. La giunta sostiene che gli attuali dipendenti (circa 200) saranno tutelati da una clausola di salvaguardia che si rifarà all’art 2112 del codice civile (già usato nel caso del calvario dei lavoratori della sosta), che ne dovrebbe garantirà l’assunzione da parte del privato chi vincerà il bando. In questo modo la giunta dice che controllerà meglio e darà un miglior servizio alle famiglie. La giunta Si farà carico degli investimenti dei nuovi centri pasto, il cui allestimento doveva essere a carico di SERIBO, ma dal 2003 se ne è realizzato solo 1 su 3. 

INTERVENTO PIAZZA:

Diciamoci la verità, quella vera. La Giunta ha deciso di sostenere la scelta dell’appalto ad un privato e di liquidare la società SERIBO:

  • non per una scelta politica (peraltro imbarazzante: dopo che avete scritto e sostenuto che la società mista era la cosa migliore in assoluto)
  • non per qualche legge nazionale di razionalizzazione delle partecipate (la legge parla di partecipate inutili e in perdita che non è il caso di SERIBO)

La verità, l’unica verità, è che il rapporto con il socio privato di SERIBO è finito in un vicolo cieco e dopo 2 anni e mezzi di rimpalli la giunta ha deciso di dargliela su. Di gettare la spugna 

Come siano andate le cose l’ho imparato con un accesso agli atti di cui non rivelo i contenuti essendo obbligato alla riservatezza, ma il rapporto con Seribo procedeva al ritmo di 1 mail al mese a partire dal 2012 (1 anno prima della scadenza del contratto decennale di SERIBO del 2003). Su ogni cosa il socio rimpallava l’amministrazione. L’amministrazione debole non riusciva a vincere e convincere e procedeva debolmente. L’impossibilità di rinnovare per altri 10 anni il contratto in scadenza per esempio, non è stata accettata finché non si è espresso l’AVCP. Poi ci si è incastrati sulla valutazione della società per decidere quanto corrispondere al socio privato per il suo 49% di quote (socio privato a cui evidentemente non sono bastati 6 milioni di utili incassati in 10 anni oltre a 600.000 euro all’anno per prestazioni accessorie e che non intendeva cedere gratuitamente la sua quota come proponevano i genitori dell’osservatorio mense)

E così via… intanto il contratto nel 2013 scadeva. E con questo tira e molla gli anni passavano tra proroghe e affidi siamo arrivati al 2015. Ovvero altri 2 esercizi con utili milionari.

Dopo quasi 3 anni di tira e molla, la giunta rinuncia! Ammette che non riesce a trovare un modo sostenibile per liquidare il socio privato e cercare un nuovo socio con una gara. Decide quindi di liquidare SERIBO (e liberarsi del socio). Quindi darà tutto in gestione fuori. Per giustificare questo abbandono cerca di sostenere la scelta con risvolti politico-giuridici e dice: “così controlliamo meglio”. Per controllare meglio esci da una società??? Equivale a dire “spengo la luce per vederci meglio”. Non ha senso!!

Ma sentite cosa scriveva la giunta pochi mesi fa e cosa votava tutta la maggioranza in consiglio Comunale (odg 292/2014 giugno 2014). Copio e incollo:

tenuto conto dell’orientamento espresso dalla Giunta di voler mantenere il modello societario per la futura gestione del servizio….. si ritiene ora necessario esprimere un orientamento definitivo sulla conferma del modello societario per la gestione del servizio di refezione scolastica,…..

Il Consiglio Comunale Delibera:

1. di confermare il modello organizzativo a prevalente partecipazione comunale, quale scelta organizzativa più opportuna per la gestione del servizio di refezione scolastica, sia per la particolare delicatezza del servizio rivolto ai bambini e per le garanzie qualitative ricercate, sia perché risulta essere la scelta che in questa fase garantisce più celermente l’implementazione del piano degli investimenti per la realizzazione dei nuovi centri pasto;

Ora ricordo a tutti che il Consiglio Comunale è organo di indirizzo e la Giunta esecutivo ovvero deve eseguire gli indirizzi. La Giunta non può decidere di fare un appalto e esternalizzare tutto il servizio se l’indirizzo dato dal Consiglio dice chiaramente di gestire la refezione con una società mista pubblico-privata. Ogni atto in questo senso è illegittimo finché il Consiglio comunale non muta l’orientamento con una nuova delibera. E se lo fa è una vera banderuola nella mani di una giunta debole che cerca una scappatoia.

E sapete cosa accadrà con l’appalto? Ovvero con una gestione completamente esterna del servizio?

  • Getteremo i lavoratori in un’odissea (circa 200 famiglie) come quella già vista per i lavoratori della sosta salvati dopo 2 anni di calvario e alcuni con serio rischio di perdere il lavoro (oggi alcuni hanno dovuto accettare una diversa mansione). Le premesse sono analoghe, ma persino peggiori
  • La clausola di salvaguardia a loro tutela è “aria fritta” per usare le parole di un sindacalista. I contratti dei lavoratori di SERIBO sono vari. Alcuni prevedono tutele altri no. Inoltre chi vince il bando, una volta assunti i lavoratori, è libero di “razionalizzare” ovvero risparmiare pesantemente sui lavoratori.
  • La qualità e/o la trasparenza peggiorerà: se non siamo in grado di dominare la situazione oggi che siamo socio di maggioranza figurati quando non saremo nemmeno più soci.
  • La prossima giunta dirà: “questa è una situazione impestatissima, non è colpa nostra, l’abbiamo ereditata. Noi faremo il possibile, ma dovete capire che il problema l’hanno creato altri prima di noi“. Esattamente come ha detto questa giunta per il caso della sosta.

E dopo anni di tira e molla, lenti e blandi, in balia del socio di minoranza, si deve correre per mettere in piedi un bando delicato con un’impostazione diversa da quella fino ad oggi sostenuta.

La Giunta inoltre da la colpa al contratto: “è fatto male. Ci legava le mani”.

Ma la Giunta omette di dire che con la maggioranza della società, poteva cambiare il contratto unilateralmente e il socio privato poteva uscire se non era d’accordo.

Ma non controllava nemmeno le piccole cose. Esempio, per oltre 10 anni si è permesso all’amministratore delegato di prendere un premio a fine anno (max 20.000 euro) sulla base di parametri che nulla hanno a che vedere con un servizio pubblico ma solo con la creazione di guadagni e margini economici. Questo in regime di servizio pubblico e di monopolio equivale a sparare sulla croce rossa. I genitori scioperavano, ma il direttore generale prendeva lo stesso il massimo del premio: in base ai parametri la gestione andava bene perchè faceva utili milionari. Questi meccanismi confermano l’ipotesi di “una macchina da soldi”.

Quando l’ho fatto notare in question time, la vicesindaco Giannini mi ha detto: “lo cambiamo!”. Peccato che fosse l’anno 2014 e il contratto era in essere dal 2003.

CONCLUSIONE 1

Il primo problema della Giunta è la debolezza politica e la scarsa capacità di governance. In questa situazione ogni modello fallirà.

CONCLUSIONE 2

Esternalizzare tutto il servizio con un appalto ad un privato, ha strutturalmente meno possibilità di controlli e trasparenza rispetto alla società mista. Affermare l’opposto è ridicolo (“spengo la luce per vederci meglio”)

CONCLUSIONE 3

Fino ad oggi l’affido all’esterno di un servizio, ha sempre peggiorato le condizioni dei lavoratori. E’ su di loro e sulla qualità che si recuperano i costi e i ribassi con cui si vince il bando (anche quando l’appalto viene assegnato con una tecnica diverso dal giustamente deprecato “massimo ribasso”, nella pratica si vince lo stesso sul massimo ribasso).

CONCLUSIONE 4

Nella mia esperienza esternalizzare  i servizi è una fregatura. I risparmi sono effimeri. Alla fine si spende di più (vedi coopertone fallita senza restituire 1 milione di euro). Se si riesce a risparmiare è perché peggiora la qualità e/o le condizioni di lavoro. Se invece di perdere 3 anni a litigare con il socio privato, facevano pressioni con i loro colleghi di partito, parlamentari di maggioranza a Roma, magari gli facevano capire il grande inganno di alcune esternalizzazioni ed oggi potevamo fare

PROPOSTA

Chiedo alla giunta di tirare fuori…. la forza. Sbloccare la situazione con il socio privato e procedere con una società mista migliore di quella attuale (io preferirei l’internalizzazione, ma non posso chiedere l’impossibile). In questo modo la città e i lavoratori vi sosterranno. Nell’altro modo eviterete lo scontro con il socio privato, fareste una cosa non legittimata dagli indirizzi del consiglio, gettereste 200 famiglie nell’incertezza e mettereste a rischio qualità e trasparenza del servizio.

Chissà quale strada sceglieranno?

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