La vicenda del Teatro Comunale per paragoni:
Dalla banca arriva un estratto conto in cui emerge un drammatico -2000 euro di perdite su investimenti. Il promotore finanziario arriva a casa tua dopo 4 mesi senza fornirti spiegazioni e ti chiede urgentemente un sacco di altri soldi per un ottimo investimento imperdibile che sta per scadere (era aperto da almeno 6 mesi, ma lui te lo ha detto all’ultimo momento). Cosa fai?
A) Gli dai i soldi perché l’investimento è buono. Ti fidi di lui. Adesso c’è urgenza…vedremo più avanti di chiedere spiegazioni per il buco che ha fatto
B) I soldi glieli metti perché effettivamente l’investimento è buono, ma con un promotore differente perché lui ha gestito male, non ha dato spiegazioni e ti ha trattato malissimo arrivando all’ultimo momento con una richiesta che non si può negare.
Altro paragone
Una splendida Lamborghini sbanda continuamente e non arriva a destinazione, sbatte qua e là perdendo anche qualche pezzo. Finisce la benzina, ma tu vuoi assolutamente portare a termine la gara. Cosa fai?
A) Paghi il pieno così che possa continuare a sbandare
B) Cambi i piloti e poi fai il pieno
Ecco come sono andate le cose:
Da anni il Comune di Bologna ( e anche la Regione e lo Stato) finanzia il Teatro Comunale di Bologna prima con 1,4 milioni all’anno, ma non bastavano. Li abbiamo aumentati a 2,2 e poi a 2,5 milioni all’anno. Poi gli abbiamo dato un immobile da oltre 3 milioni di euro, era una donazione una tantum (in via Oberdan) che stanno smembrando e vendendo a pezzi.
Nel 2014 il Teatro Comunale aderisce al piano di risanamento che prevede tappe precise e si concluderà nel 2018. Se non raggiungerà l’obiettivo di pareggio strutturale è la fine: sarà declassato a teatro di tradizione e non potrà più permettersi le attuali produzioni e gli oltre 200 dipendenti.
A Febbraio 2017, il commissario straordinario che valuta l’andamento delle Fondazioni Lirico sinfoniche italiane ammesse al piano di risanamento manda la sua relazione semestrale e molti parametri del Comunale di Bologna sono inquietanti. Solo noi e Genova abbiamo un EBITDA negativo. Perdiamo 1 milione circa sulla gestione caratteristica. Gli altri teatri sono tutti positivi. I nostri costi di produzione per alzata sono i più alti d’Italia, secondi solo a Roma. Possibile che non si possano riutilizzare massicciamente le scene e i costumi che sono a magazzino invece di farne di nuovi ogni volta?
Nessuna spiegazione su questa relazione preoccupantissima da parte del management.
Chiediamo spiegazioni dei rapporti con la Filarmonica, un’associazione privata che in virtù di una convenzione scaduta sfrutta il nome del Teatro Comunale. Chiediamo dati per capire se drena risorse e spettatori al Teatro o no. Le spiegazione e i dati non vengono forniti.
Poi, venerdì 23 giugno, il management arriva in commissione a dire che serve un’elargizione straordinaria. Ancora nessuna risposta, nessuna chiarezza. Anzi viene vantato il grande valore artistico del Comunale (che nessuno mette minimamente in dubbio: il problema sono i conti e la gestione. Non il valore artistico). Entro pochi giorni devono approvare il bilancio cruciale e entro fine mese deve andare al ministero per l’approvazione. Si deve correre.
Eppure nella relazione del commissario di febbraio, già emergeva che c’era un rosso di oltre 1 milione.
Ma si arriva all’ultimo. Allora si fa una delibera che concede 1,8 milioni e un altro pezzo dell’immobile di via Oberdan. Per far stare in piedi la delibera amministrativamente slalomando tra i paletti della Corte dei Conti, si deve specificare che l’elargizione è non ripetibile. Peccato che nel titolo della delibera si ricordi che è già quella la ripetizione di una precedente elargizione di immobile. La gatta frettolosa fece i gattini ciechi. Ecco alcune punti della fretta:
- I revisori dei conti fanno un parere di legittimità che non è chiaro e chiedono di verificare una condizione (il Teatro deve essere un organo strumentale).
- Si chiede di corsa un altro parere ai revisori e un chiarimento al segretario generale. Quest’ultimo specifica che la condizione richiesta non si verifica (!!) (non è un organo strumentale!!) ma che va bene lo stesso.
- I revisori mandano un altro parere ancora meno chiaro del precedente. Lasciando un’inquietante ombra di dubbio.
- Dentro alla delibera non c’è nemmeno il valore dell’immobile. Non si sa quanto valga. La perizia giurata arriverà in seguito. Come in seguito???!! Il segretario generale scrive un parere dicendo che la delibera senza il valore dell’immobile non può essere efficace, ma solo un mero indirizzo. Cosa metteranno a bilancio dove invece un numero ci deve essere? Come fanno a mettere l’immobile se la delibera non è efficace???
Il M5S ha sempre sostenuto il Teatro Comunale anche con i suoi voti. Non mettiamo in discussione il valore fondamentale per la città. Riconosciamo l’importanza occupazionale (oltre 200 lavoratori!) e culturale. Ma non possiamo, dolorosamente, votare una delibera scritta di fretta, con molte ombre e soprattutto priva di garanzie politiche. Si lascia tutto come adesso. Si da nuovo ossigeno all’attuale management e si prosegue così. Nessuna spiegazione, nessuna giustificazione. Solo un “va tutto bene” nonostante le evidenze.
Ultima ora: dopo 4 ore di commissione e oltre 6 ore di consiglio il Sindaco dichiara che le indicazioni di sfiducia espressa dal Consiglio nei confronti del management non cadranno nel vuoto. Dichiara inoltre che interverrà finalmente nei confronti della Filarmonica che “utilizza abusivamente il nome del Teatro Comunale” pertanto riceverà una diffida!!!
Gli impegni del Sindaco sono anche il coronamento di anni di sforzi e denunce da parte del M5S pertanto voteremo a favore dell’elargizione del contributo economico straordinario al Teatro Comunale, mentre non possiamo votare la cessione dell’immobile alla luce del parere del segretario Generale, della mancata valutazione dell’immobile e della conseguente inefficacia della delibera.