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Azioni di HERA: acqua pubblica sempre più lontana

herasaldi
Articolo di: 
   del: 9 dicembre 2014

Sunto del mio intervento in Consiglio Comunale sul voto del rinnovo del patto di Sindacato che vincola le azioni di HERA detenute dai Comuni per garantire che il 51% del capitale di HERA S.p.A. sia in mano “pubblica”

 

La delibera che ci sottoponete oggi chiede di rinnovare il blocco dei 145 milioni di azioni HERA detenute dal Comune di Bologna. A differenza del solito però il rinnovo non è di 3 anni ma di soli 6 mesi. Inoltre il Sindaco ha già dichiarato che le quote di HERA non sono intoccabili (per finanziare gli investimenti).

1- Assurdo soggiacere supinamente ai ricatti romani che costringe i Comuni a vendere i suoi asset impoverendosi irrimediabilmente. Siamo come una famiglia che non sa più come fare e per sopravvivere decide di vendersi l’ultima cosa che ha: la casa. Quando saranno finiti i soldi sarà nella povertà assoluta. Le tasse si sono impennate negli ultimi anni, come cittadini abbiamo il diritto di avere servizi e una città con strade e scuole ben tenute come minimo. I comuni devono essere in grado di fornire servizi e pagare le manutenzioni senza vendersi gli ultimi asset e impoverirsi irrimediabilmente. L’ANCI evidentemente non ha la forza e i Comuni non hanno la voglia. Ma invece questo stato di cose è inaccettabile! Cosa faremo quando avremo venduto tutto? Tra 10 anni il Comune sarà completamente impoverito in questo modo!!

 

2- VENTOTTO milioni di cittadini a giugno 2011 hanno chiesto una gestione pubblica per l’acqua e questa non potrà mai essere realizzata da una società per azioni quotata in borsa votata a generare utile. Anche se il 51% è in mano pubblica. Noi vogliamo la riacquisizione del servizio idrico per renderlo veramente un SERVIZIO PUBBLICO ed è inutile che vi arrampichiate sugli specchi insaponati parlando di “servizio gestito da una S.p.A. a maggioranza pubblica” perché non è per niente la stessa cosa.

Vorremmo vedere un piano per dare compimento alla volontà popolare, ma invece l’intenzione di vendere le quote di HERA va dalla parte opposta!

 

3- Mi rivolgo ai colleghi di SEL, mi permetto di farlo perché la loro forza politica come il M5S che mi onoro di rappresentare in questo consiglio, ha appoggiato fortemente il referendum del 12 e 13 giugno 2011 in cui 28 milioni di cittadini hanno chiesto un cambiamento nella gestione dei servizi pubblici in particolare dell’acqua la cui gestione deve seguire logiche totalmente opposte a quelle dell’utile che non potranno mai essere espresse da una società quotata in borsa come HERA.

Mi rivolgo a SEL quindi con la schiettezza di chi ha combattuto una battaglia comune. Una battaglia che oggi però non ha ancora raggiunto l’obiettivo che si prefiggeva cioè la gestione dell’acqua come servizio pubblico. Dobbiamo ancora lavorarci con tutte le forze

Ho sentito che invece SEL voterà questa delibera che ha definito “tecnica”.

Questa delibera non è tecnica perché vincola le azioni per soli 6 mesi invece dei consueti 3 anni. Questa delibera è la chiara volontà di cambiare le cose. E quale sarà il cambio lo ha già dichiarato il Sindaco Merola: vendere le quote di HERA.

Se io ho un contratto di affitto che ad ogni scadenza rinnovo di 3 anni, e poi, a un certo punto rinnovo per soli 6 mesi, è evidente che voglio uscire dal contratto e fare altro.

Poi ho sentito SEL parlare di senso di responsabilità nel giustificare il voto favorevole che darà. Ma a forza di voti di responsabilità nei confronti della maggioranza, dove andrà a finire la battaglia per l’acqua pubblica che abbiamo combattuto insieme e che ancora non è vinta? Che ha ancora bisogno di lavorare duramente per l’obiettivo! La responsabilità noi del 5 stelle l’abbiamo solo nei confronti dei cittadini, per questo non facciamo alleanze, per avere le mani libere e rispondere solo a loro e in questo momento ai 28 milioni che a giugno 2011 hanno votato al referendum. Quante cose avremmo potuto fare se condivideste con noi questa responsabilità verso i cittadini invece che avallare politiche che vanno dalla parte opposta.

Allora io una delibera che è una chiara exit strategy, che è una chiara volontà di concludere l’era del patto di sindacato al 51% e andarlo a ridimensionare vendendo quote, io non la posso votare. Vi chiedo di non votarla insieme a noi per dare un segnale e chiedere che venga modificata per specificare finalmente una direzione diversa che preveda come obiettivo la ripubblicizzazione del servizio idrico usando le azioni (finché le abbiamo)

 

Epilogo: M5S vota contro, SEL a favore. Passa la delibera senza modifiche. In questi 6 mesi il Governo farà una leggina sul voto multiplo e i comuni potranno vendere gli ultimi gioielli, poi saranno alla povertà totale. 

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