di Marco Piazza
Ho appena saputo che 17 lavoratori del servizio contrassegni potrebbero restare senza lavoro.
Sì ancora loro! Proprio quei lavoratori le cui tristi vicissitudini vi ho riportato tante volte. Per esempio qui: http://www.bologna5stelle.it/ncv-chi-paga-la-crisi
Gli Assessori il 27 gennaio 2014 annunciavano baldanzosi l’assegnazione a TPER della gara per “la gestione del piano Sosta e dei servizi complementari alla mobilità“ (tra i servizi complementari: gestione parcheggi in struttura, svuotamento parcometri, rilascio contrassegni, car e bike sharing…). “Tutti salvi i lavoratori” dicevano.
Peccato si riferissero solo ai 123 lavoratori direttamente addetti alla sosta. Non parlavano degli oltre 50 lavoratori dei servizi complementari alla sosta oggetto anche loro della gara.
TPER pare non abbia intenzione di garantire tutti i lavoratori dei servizi complementari. In particolare il servizio contrassegni lo vorrebbe internalizzare affidandolo a dipendenti TPER (un servizio del genere fa probabilmente comodo per collocare gli autisti inidonei alla guida).
Di conseguenza i 17 lavoratori della cooperativa NCV che da anni gestiscono il rilascio dei contrassegni, garantendo il servizio nonostante le loro tante vicissitudini, resterebbero soci di NCV, ma senza più un lavoro e quindi senza stipendio. Insomma, grazie, ma non ci servite più!
Questo rischio era stato sollevato il 17 marzo con tanto di protesta in consiglio quando TPER organizzò dei corsi di formazione per il servizio contrassegni per dei suoi dipendenti:
Ora pare TPER voglia davvero dare il colpo di grazia a queste 17 persone che negli ultimi anni hanno subito di tutto:
- Prima erano dipendenti della cooperativa Coopertone.
- Poi Coopertone è andata in crisi e hanno lavorato 3 mesi senza stipendio garantendo il servizio (grazie!). Stipendi che ancora non hanno recuperato come nemmeno il TFR (devono attendere la procedura di liquidazione coatta di coopertone)
- Poi li hanno fatti passare alla cooperativa NCV (alternative reali non ne avevano)
- NCV gli ha detratto:
- 130 euro al mese per pagare ratealmente la quota associativa di 6500 euro obbligatoria
- 80 euro netti (circa) per il piano anticrisi di NCV (6% dello stipendio) - I primi 3 giorni di malattia non sono pagati
- In 4 hanno fatto causa a ATC oggi TPER per interposizione di mano d’opera e in 3 l’hanno vinta
Spero caldamente che la trattativa in corso riesca a far cambiare idea a TPER. Resta comunque agghiacciante che delle amministrazioni (che peraltro si dicono di “sinistra”) permettano a dei loro lavoratori di vivere un calvario simile.
Il Movimento 5 Stelle di Bologna esprime la massima solidarietà a questi lavoratori la cui vicenda non è purtroppo isolata, ma emblematica della degenerazione del lavoro. Il sempre più largo ricorso alla precarietà, a lavoratori sottopagati e privati di ogni tutela, è un fenomeno dilagante e angosciante (di attualità anche il caso di Coopservice su cui sono intervenuto venerdi’ in consiglio Comunale).
E’ urgente ridare dignità al lavoro e ai lavoratori! Gli enti pubblici (e ci metto dentro anche le Università, le ASP, le ASL….) hanno il dovere di dare l’esempio! Non devono contaminarsi con dei meccanismi che in alcuni settori privati sono ormai talmente degenerati che hanno raggiunto livelli da caporalato.