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Al carcere non c’è l’assistente sociale

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Articolo di: 
   del: 18 luglio 2013

A seguito di alcune udienze conoscitive sulle condizioni alla casa circondariale della Dozza di Bologna, ho proposto di reintrodurre la figura dell’assistente sociale dentro al carcere come figura ponte tra l’interno e l’esterno.

Questa figura era presente fino al 2008, poi a seguito della riforma del decentramento che metteva in capo ai quartieri anche il percorso dei detenuti questa importante presenza è stata eliminata.

In pratica l’assistente sociale non si metterebbe a disposizione dei singoli casi personali, ma farebbe da ponte tra l’interno e le opportunità esterne: formazione, ufficio casa, assistenti sociali esterni, ufficio lavoro ecc… creando tutti quei contatti che dall’interno del carcere da soli non partirebbero mai.

 

In particolare il Responsabile dell’area educativa dott. Massimo Ziccone ha sottolineato come l’assenza di un’assistente sociale del Comune di Bologna comporti la mancanza di informazioni ad operatori e detenuti sulle opportunità offerte dal territorio.

 

La garante regionale delle persone private della libertà personale, dott.ssa Desi Bruno, a una mia domanda su questo tema ha risposto: “La reintroduzione dell’assistente sociale è importantissima. Ziccone ha ragione. La figura dell’assistente sociale è prevista e negli ultimi 6 mesi di detenzione il regolamento prevede proprio faccia da ponte tra il “dentro” e il “fuori”. E’ stato un errore averlo abbandonato nel tempo.”

 

L’assessore Frascaroli oggi convocata in commissione per discutere del mio ODG ha confermato che l’eliminazione dell’assistente sociale è stata un errore e che stanno studiando di reinserirla all’interno della nuova convenzione con ASP OPV (che ha le competenze sui servizi carcerari) calando un po’ le ore del servizio di mediazione interculturale oggi sovradimensionata. Di fatto però l’amministrazione carceraria non ha ancora fatto richiesta formale per la reintroduzione dell’assistente sociale.

 

Sono fiducioso che l’assistente sociale verrà reintrodotto magari anche solo poche ore a settimana, ma sono ancora tantissime le emergenze: 924 detenuti in un carcere con capienza per 497, i detenuti devono acquistarsi direttamente i generi per la pulizia personale, le pochissime possibilità di lavoro in carcere quindi di denaro per molti, l’impossibilità di ottenere semplici certificati anagrafici (magari per iscrivere i figli a scuola…) ecc…

 

Il lavoro è ancora lungo

 

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