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Casa circondariale della Dozza – Urgente una sezione dedicata alle tossicodipendenze

Articolo di: 
   del: 7 febbraio 2022

Intervento di inizio seduta del consigliere Marco Piazza in apertura del Consiglio comunale di lunedì 7 gennaio 2022

Qui il video dell’intervento: https://youtu.be/uYWcuoHyDiA

 

Intervengo perché purtroppo c’è stato un altro decesso alla Dozza, a distanza di soli 2 mesi e mezzo da un’altra morte avvenuta in circostanze analoghe. Sono in corso accertamenti ma i forti e documentati sospetti puntano, anche in questo caso, con scarso margine di errore verso l’abuso di sostanze.

Con questa sono 3 le morti presso la casa circondariale di Bologna da inizio 2021, tutti e tre non avevano problemi di salute. 2 decessi nel 2021 e ora questo a inizio 2022.

Se allarghiamo all’ambito nazionale, secondo i dati acquisiti da “Ristretti Orizzonti”, al 4 febbraio 2022 i detenuti morti nelle carceri italiane da inizio anno erano 16. Li leggiamo nel comunicato dell’Osservatorio “diritti umani, carcere ed altri luoghi di privazione della libertà” della Camera Penale di Bologna “F.Bricola”

Erano 16 perché adesso SONO 17. Vuol dire un morto ogni 2 giorni. E in un anno di giorni ce ne sono 365. Se continua a questo ritmo possiamo usare la parola strage silenziosa.

Il presidente della Repubblica Mattarella nel discorso di insediamento ha detto:

Dignità è un Paese dove le carceri non siano sovraffollate e assicurino il reinserimento sociale dei detenuti. Questa è anche la migliore garanzia di sicurezza“.

Pochi giorni prima il 24 gennaio ero intervenuto in questo Consiglio proprio a proposito del sovraffollamento ormai costante del nostro istituto bolognese che era arrivato a sfiorare le 800 presenze su una capienza di 500 posti.

Se vogliamo che escano persone migliori dalle carceri e che la detenzione sia un momento per “assicurare il buon reinserimento sociale” di cui parla il Presidente Mattarella, oltre alla questione del sovraffollamento, gli istituti di detenzione devono essere attrezzati a trattare i problemi delle persone che entrano nell’istituto.

La dipendenza dall’alcool e dagli stupefacenti è certamente un problema che esiste e va gestito. Anzi spesso è la causa che ha portato alla detenzione.

Se non ci si attrezza a dare risposte adeguate, dilagherà per forza il mercato nero di qualunque sostanza e il periodo della detenzione sarà stato sprecato, anzi sarà un rischio per la salute e la vita dato che i tossicodipendenti ricorrono disperatamente a ogni mix anche di elevata pericolosità.

Certamente incrementare l’attuale sostegno psicologico è necessario e utile: oggi abbiamo 2 figure dell’asl che fanno un grande lavoro e che ringrazio, ma certamente va potenziato considerando le centinaia di persone detenute.

Ma sono convinto che serva un servizio strutturato proprio per la gestione delle tossicodipendenze

Presso la Dozza i giornali hanno più volte dato notizia della circolazione di distillati alcolici autoprodotti molto pericolosi, di farmaci e persino stupefacenti (e qui ci sarebbe da aprire un capitolo dedicato per capire come entrano e circolano o vengono prodotte queste sostanze e come fare a intercettarli in tempi di pandemia).

Certamente molte delle 10.000 aggressioni annue che subiscono nelle carceri gli agenti di polizia penitenziaria sono anche a causa dello stato dei detenuti che consumano queste sostanze. Con l’occasione esprimo solidarietà all’agente vittima di uno degli ultimi episodi di violenza il 1 febbraio che ne è uscito con una prognosi di 21 giorni.

A conferma della consistenza del problema, se andiamo indietro alle rivolte del 2020 in molte carceri, i morti sono stati in gran parte a seguito dell’abuso di farmaci: i detenuti, approfittando del caos della rivolta, hanno saccheggiato gli armadietti delle infermerie spinti dalla necessità e della dipendenza dalle sostanze.

Questo per ribadire che il problema delle dipendenze esiste e sta mietendo parecchie vittime. Rilancio pertanto oggi la proposta che feci a fine Novembre a seguito del precedente analogo decesso, ovvero di istituire una sezione dedicata alle tossicodipendenze seguendo modelli che hanno dimostrato di funzionare come quella di San Vittore.

Sono passati solo 2 mesi e mezzo da quando feci queste proposte e oggi un altro decesso conferma tristemente l’urgenza di agire per rendere il periodo di detenzione un’opportunità per uscire dal tunnel dell’alcool e della droga alle tante persone che entrano con quel problema e spesso a CAUSA di quel problema. Solo così potremo ottemperare all’invito del Presidente Mattarella e ai dettati costituzionali.

 

Qui il video dell’intervento: https://youtu.be/uYWcuoHyDiA

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