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Crisi COOP COSTRUZIONE: nessun piano B per il Cantierone Ugo Bassi Rizzoli

Articolo di: 
   del: 13 marzo 2015

CRISI COOP COSTRUZIONI e CANTIERE UGO BASSI-RIZZOLI:

Nessuno piano B, nessuna alternativa. Oggi in question time dall’assessore Lepore solo auspici e speranze (a cui ci uniamo nell’interesse della città). Ma avremmo preferito sentire qualcosa di più concreto in risposta alle nostre domande che chiedevano quali alternative in campo per scongiurare un eventuale impatto della crisi della mega cooperativa sul cantiere che sta bloccando l’arteria principale di Bologna

I 200 lavoratori di cui COOP COSTRUZIONE deve fare a meno per scongiurare nell’immediato una crisi finanziaria (lavoratori a cui diamo la nostra solidarietà) sono la metà di tutti i lavoratori. Questo da la misura gravissima della profonda crisi della Cooperativa.
Come è possibile che si sia proceduto con un cantiere così delicato che blocca l’arteria centrale di Bologna (via Ugo Bassi-Rizzoli) affidando lavori ad una società in una così grave crisi? L’appalto era stato vinto parecchio tempo fa, poi c’era stato un lungo stop che imponeva (a mio avviso) la rivalutazione delle condizioni delle aziende aggiudicatarie prima di partire con i lavori di gran carriera (secondo me spinti dall’ansia di concludere i lavori prima delle elezioni dell’anno prossimo per potersi appuntare la medaglia sul petto e tentare un secondo mandato).
Sperare che il Governo riconosca lo stato di crisi per il settore è una misura estrema legata ad un filo molto sottile
E comunque le imprese edili devono riconvertirsi drasticamente se vogliono risollevarsi: il modello con cui sono prosperate non funziona più. Eventuali aiuti senza una riconversione strategica, allungherebbe solo l’agonia.
La responsabilità di eventuali ritardi nel cantierone BOBO ricadrà sul Sindaco Merola

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