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Vermeer contro il Caffè letterario

Vermeer
Articolo di: 
   del: 10 gennaio 2014

di Marco Piazza

Il famoso Caffè Letterario di via Manzoni e’ oggetto di una protesta da parte dei dipendenti. La notizia ha avuto scarso spazio sui media, ma invece è molto importante ed emblematica della gestione della cultura a Bologna.

Il Caffè Letterario infatti si trova dentro a Palazzo Fava, Palazzo in cui la Fondazione Carisbo ospiterà la tanto discussa mostra di Vermeer.

Ecco questa importantissima mostra si terrà dentro ad un Palazzo per cui mi risulta che recentemente si siano dovuti spendere oltre 1,5 milioni di euro di per adeguamenti. Spesi su un palazzo che il precedente proprietario (Fondazione del Monte) aveva ristrutturato con un investimento di oltre 10 milioni di euro.

Sugli ultimi lavori fatti nutriamo peraltro anche qualche dubbio di regolarità e per questo abbiamo fatto un’interrogazione che però giace senza risposta dal 14 ottobre 2013 ovvero circa 3 mesi. Evidentemente su certi argomenti non si può chiedere o non è facile rispondere.

Nonostante questa ingente spesa di ristrutturazione, sottratta ad altri investimenti culturali della città, per permettere un regolare accesso al palazzo durante la mostra, i tavoli del Caffè Letterario dovranno essere rimossi (notizia di ieri). Oltre a questa, si dovranno adottare altre misure che lo costringeranno ad operare in modo decisamente anomalo rispetto alla consuetudine (nonostante oggi in consiglio l’Assessore Lepore mi abbia letto una nota di Genus Bononiae che afferma “la mostra non avrà impatto e continuerà ad operare come sempre”)

Ci sarà qualche legame con lo sfratto e con le altre vicissitudini che negli ultimi mesi hanno colpito il Caffè Letterario? L’impressione che se ne trae è che venga considerato dalla proprietà un intralcio alla mostra.

Se proprio si voleva fare questa mostra di Vermeer, sarebbe stato molto più opportuno scegliere un immobile più adeguato. E a Bologna ce ne sono.

Abbiamo il MAMBO per esempio o altri.

L’assessore Ronchi ha parlato più volte di mancanza di coordinamento tra le forze della città nel campo della cultura. Ma qui ho l’impressione che si sia andati oltre: sembra di assistere a ostilità campanilistiche all’interno della stessa città. E da perderci ne ha solo Bologna.

Il Teatro Comunale approva un dolorosissimo piano in questi giorni ancora una volta quasi tutto a carico dei suoi dipendenti.

Ma le Fondazioni tagliano i fondi al Teatro Comunale.

Non si poteva fare la mostra di Vermeer al Mambo o in un palazzo già adeguato (anche se del Comune di Bologna) e risparmiare i milioni di euro degli adeguamenti dirottandoli sul Teatro Comunale?

Chi ci guadagna da questa mostra? Sicuramente gli olandesi. La città ci sta già perdendo fondi che vengono distratti da necessità culturali importanti su un evento slegato da tutto il resto. Mi dicono (chiedo se l’assessore se può confermare) che persino il personale della mostra come maschere e guide, saranno gestite da una cooperativa di fuori regione. Sarebbe un’ulteriore beffa per Bologna se questo fosse vero.

Allora dov’è questo coordinamento tra le forze della città? Dov’è questa unione, oggi più necessaria che mai, per salvare le nostre eccellenze in difficoltà? Il Teatro Comunale, l’Arena del Sole ormai appesa a un filo… Vengono spesi tantissimi soldi per una singola mostra che sicuramente vedrà grande affluenza di pubblico, ma sarà una tantum e distrarrà preziose risorse al sistema culturale di Bologna. Il tutto per risaltare una grande star estera, per adeguare un palazzo in cui si deve comunque spostare un’attività commerciale per permettere l’accesso. E infine pare che il personale sarà  di una cooperativa fuori Regione.

Forse è un po’ troppo. Assessore che ne dice?

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