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TEATRO COMUNALE – ma che bravo Abbado!

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Articolo di: 
   del: 6 dicembre 2013

Il sistema teatrale bolognese è in ginocchio, la Fondazione teatro comunale è a rischio chiusura e in totale debito di ossigeno.
Non arrivano soldi dalle fondazioni, non arrivano soldi dal Ministero, la regione ha speso tutto quello che poteva spendere in cene e pranzi di lusso, televisioni a pagamento, viaggi, alberghi, gioielli, buffet e feste, mentre al nostro teatro lasciava le briciole, del 250ennale dalla nascita del Teatro Comunale non interessa a nessuno, il palazzo di via Oberdan regalato dal Comune non è servito a nulla. Si prospetta un piano di risanamento con tagli al personale, i dipendenti non riceveranno con ogni probabilità lo stipendio di novembre, quello di dicembre e della tredicesima non ne parliamo neppure. Siamo a fine corsa. Se le nostre istituzioni non aprono gli occhi sarà game over.
In tutto questo il Senatore Abbado, forte del suo nome e della meritata fama, ha drenato tutte le risorse possibili per molti anni nella nostra città. L’orchestra Mozart, da noi ribattezzata “all stars orchestra”, ha fatto debiti in giro lasciando molti creditori a bocca asciutta (a partire dal teatro Manzoni che come sappiamo attende ancora più di 60.000 euro dalle “all stars”), ha prosciugato le fondazioni bancarie che hanno elargito somme da capogiro per mettere in scena meravigliosi concerti con forse l’obiettivo di costringere la città a costruire l’imponente e costosissimo Auditorium di Renzo Piano. Ma l’Auditorium non c’è e non si farà e allora ad Abbado Bologna non interessa più. Niente più concerti della “all stars orchestra”, cancellato il cartellone, niente più Abbado, niente più spettacoli, niente più musica lirica e sinfonica in città. No Abbado no party.
E così le fondazioni bancarie restano con il cerino in mano, consapevoli di aver completamente abbandonato il nostro Teatro Comunale, consapevoli di aver finanziato in questi anni un fuoco di paglia che ora ci lascia solo ceneri e macerie.
Immagino che le fondazioni abbiano appreso con piacere la notizia che ora l’uomo su cui avevano investito tutto dichiara di devolvere il suo emolumento da senatore a vita alla Scuola di Musica di Fiesole a Firenze, per l’istituzione di borse di studio. Immagino che l’abbiano preso come un gesto di riconoscenza per i loro sforzi economici e come un gesto d’amore verso la città di Bologna che si è sdraiata e prostrata al suo cospetto in questi anni.
Ognuno giustamente con i propri soldi è libero di fare ciò che vuole, ma a mio avviso il nostro Teatro Comunale e il nostro conservatorio (anch’esso in crisi) di sicuro meritavano almeno un briciolo di quell’attenzione e di quell’amore che invece le istituzioni e le banche hanno dato solo ad Abbado.
Max Bugani

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