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I supermercati e gli approvvigionamenti al tempo del Covid-19

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Articolo di: 
   del: 15 aprile 2020

Come funzionano i supermercati in questo periodo di lockdown? Quale la storia dei prodotti sugli scaffali in tempi di epidemia? Come sono gestiti i supermercati e i loro approvvigionamenti alla luce delle restrizioni in atto? Quali le criticità?

Oggi interessante commissione consiliare sul dietro le quinte della spesa. Vi riassumo di seguito quanto ci hanno spiegato il Presidente di COOP Alleanza 3.0 Adriano Turrini e il Direttore Generale di Conad Nord Ovest Alessandro Beretta

COOP ALLEANZA 3.0

  • MASCHERINE e DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
    In questo momento abbiamo una sufficiente dotazione di mascherine per i dipendenti. Dalla prossima settimana metteremo in vendita nella parafarmacia le mascherine chirurgiche a 80 cent l’una (prezzo nazionale). Ci saranno anche altre mascherine su richiesta.
    Le procuriamo all’estero grazie anche a una sede operativa a Hong Kong proprio per gli acquistiPer i gel igienizzanti siamo quasi alla normalità. Noi possediamo una fabbrica: Coopindustria fa sia caffè che attività chimiche per la casa e abbiamo riconvertito una parte per produrre i gel igienizzanti.All’ingresso prevediamo guanti e gel igienizzante.
  • ASSORTIMENTO
    Con grande responsabilità abbiamo scelto di eliminare 2.000 prodotti non di prima necessità ma che per noi sono ad alta marginalità (come profumeria e super alcolici) per far spazio sia in negozio che in magazzino a prodotti di prima necessità (pallet di farina per esempio).
  • PREZZI – MANOVRE ANTI SPECULAZIONI
    Dal 27 di marzo in poi abbiamo bloccato i prezzi in aumento per 18.000 prodotti (secchi, freschi e ad uso industriale) esclusi pesce, carne (se non confezionata) e ortofrutta e abbiamo abbassato il prezzo di 600 prodotti a marchio COOP annoverabili tra i beni di prima necessità. Questo fino al 31 maggio poi vedremo.
    E’ stato possibile anche grazie al rapporto con i fornitori sia grandi che piccoli e medi.
  • GENERI ALIMENTARI
    Per alcuni giorni abbiamo sofferto nell’approvvigionamento di carni bianche, farine ed altri prodotti importanti.
    Abbiamo ancora difficoltà ad approvvigionare tutta la filiera delle farine soprattutto per difficoltà di programmazione produttiva dei produttori (faccio notare che l’Italia non è autosufficiente come grano: deve importare grano duro e tenero. Le scorte nazionali sono stoccate a giugno e macinate nel corso dell’anno. Ma tanti prodotti usano grani esteri, questo è un elemento congenito del nostro paese).Sono molto critiche le forniture di uova, base di sfoglie pronta e di lieviti quest’ultimo, pur essendo prodotto povero, ha incrementato la vendita del 296% solo a Bologna. Arriva la mattina fresco e va via in poche ore. Avendo chiuso per DPCM le pasticcerie, usiamo anche i lieviti della pasticceria confezionandoli in modo opportuno, ma non riusciamo a far fronte alla domandaAbbiamo criticità nel reparto freschissimi per l’ortofrutta, ma più che altro per effetti climatici del meteo avverso che c’è stato fino a metà marzo (per esempio le ciliegie di Vignola quest’anno forse non ci saranno, avremo quelle pugliesi), ma anche per la scarsità di forza lavoro che al momento pero’ non ci sembra un problema così grosso come i media lo dipingono almeno nella nostra filiera che non passa dai mercati tipo il CAAB. .
    Approfondimento FRAGOLE (ora in piena stagione): 

    Di solito prima le FRAGOLE arrivano quelle della Spagna, poi quelle del Marocco e poi arrivano quelle Italiane. Abbiamo avuto qualche difficoltà di reperimento delle iniziali primizie estere e abbiamo quindi scelto di concentrarci sui prodotti a marchio che coinvolgono produttori locali. Quindi siamo partiti con le fragole della Basilicata ed ora siamo ai produttori Romagnoli. Abbiamo privilegiato il prodotto nazionale, anche se questo ha comportato qualche piccolo problema di approvvigionamento.

    Abbiamo anche prodotti a marchio COOP non prodotti in Italia tipo banane e ananas: su questo non abbiamo avuto nessun problema di importazione

  • PRODOTTI NON ALIMENTARI CRITICI
    Difficoltà anche nella filiera di gel igienizzanti, alcool, napisan, salviette igienizzanti, candeggine, detergenti per superficie… arrivano ma a ritmi bassi con possibilità di rottura di stock molto rilevanti.
  • FENOMENI DI ACCAPARRAMENTO
    ci sono stati nella prima settimana con 170% in più di vendite creando difficoltà di riassortimento in tempi rapidi
  • DATI DI AFFLUSSO
    Nella settimana precedente a quella di Pasqua abbiamo avuto in Emilia Romagna il 59% di scontrini in meno rispetto alla stessa settimana del 2019 (quindi meno persone), ma una crescita del +137% della spesa media pur essendo chiusi la domenica. Quindi oggi le persone vanno molto di meno a fare la spesa: non c’è più la spesa quotidiana e il carrello medio si alza (aumenta anche il tempo di permanenza interno che incide sulla fila esterna)
  • FILE
    Non sono dovute alla presenza massiccia dentro al negozio che è semivuoto, ma al forte contingentamento che le norme ci hanno imposto.
    Purtroppo la file è diventata elemento obbligatorio. Ci siamo inventati anche file secondarie per gli operatori sanitari e altri coinvolti nell’emergenza.
  • FILE AL SOLE e ALLE INTEMPERIE
    Esiste una convezione a cui partecipiamo noi, conad, pame ecc…
    Invito il Comune a divulgare il più possibile la possibilità della consegna a casa per gli over 65. Sono i comuni che stabiliscono i soggetti beneficiari della spesa a casa (non decidiamo noi). Noi ci attrezziamo con i volontari per portare la spesa a casa ai beneficiari individuati dai comuni
    Altra cosa che stiamo facendo: ci siamo ispirati ad una sperimentazione del comune di Crevalcore che ha realizzato una sua APP per prenotare la file indicando l’orario per poter andare a fare la spesa con un lasso di 30 minuti. Per noi vuol dire più personale. C’è un fila dedicata a chi ha fatto la prenotazione con una persona che chiama dentro chi ha la prenotazione. A Crevalcore il 75% va con la prenotazione (grande successo).
    Abbiamo fatto anche noi artigianalmente un’APP per fare la stessa cosa e la stiamo testando in 5 negozi in provincia di Bologna. C’è il rischio che le persone senza prenotazione aspettino di più in fila e si alterino. Se la sperimentazione va bene la estenderemo e faciliteremo la fila.
  • ASSUNZIONI a TERMINE
    Abbiamo assunto in questa fase lavoratori con contratti a termine: 484 persone a livello nazionale per far fronte ai picchi e per far fronte alla flessibilità chiesta da dipendenti che hanno bimbi a casa che non vanno a scuola.
  • IPERMERCATI
    I supermercati (quelli da 600 ai 1800 metri quadri) hanno un boom di presenze con spesa media alta.
    Invece gli ipermercati (più grandi dei supermercati) stanno calando drasticamente perché più difficili da raggiungere.
    Esempio: il nostro più importante ipermercato è a Villanova di Castenaso (quindi fuori comune) ed è un negozio di “destinazione” dove ci si deve arrivare apposta e viste le limitate possibilità di movimento, sta soffrendo.
    Trasferiamo quindi il personale in altri negozi
  • LOGISTICA
    Ci siamo attrezzati con un ulteriore magazzino in provincia di Parma che ci fa da backup: 30.000 mq presi in affitto dove stocchiamo beni di prima necessità per far fronte a ogni emergenza.
  • ONLINE
    Easycoop: cresceva del 17% come numero di clienti giornalieri.
    Con la pandemia siamo passati di colpo ad un 100% in più che ha saturato la nostra capacità. Abbiamo quindi incrementato la capacità di evadere del 100%
    Facevamo 1200 consegne al giorno a Bologna e provincia (Imola compresa) e siamo passati a 2400, ma in realtà adesso i tentativi di fare l’ordine sono cresciuti del 900% e non riusciamo a far fronte. Se sei fortunato e prendi lo slot giusto, forse tra più di 20 giorni ti consegnano la spesa
    Ovviamente il problema non è tecnologico, ma sono le persone che consegnano. Abbiamo ora 54 dipendenti in più dentro al nostro drugstore di Castelmaggiore e acquisito (con la collaborazione di Granarolo, Cotabo e Cosepuri) 30 furgoni per consegnare le spese online.
  • MASCHERINE OBBLIGATORIE (?)
    La regione Veneto obbliga a coprirsi il volto. Piemonte e Lombardia “raccomandano” la mascherina all’uscita di casa quindi consegue che per entrare devono avere la mascherina. Questa raccomandazione dal 10 di Aprile vale per tutta Italia.
    Quindi noi raccomandiamo a tutti i clienti che entrano in negozio, l’uso della mascherina. Abbiamo messo gratuitamente davanti ai negozi, stock di mascherine, per chi arriva senza.
    Non abbiamo nessuna autorità di forza pubblica: quindi una cosa è la “raccomandazione”, ma se il cliente si rifiuta di mettere la mascherina o farsi provare la febbre, io non ho nessun titolo per impedirgli di fare la spesa. Per fortuna è un caso che difficilmente accade.
  • PROVA DELLA TEMPERATURA CORPOREA (FEBBRE):
    Ci siamo già attrezzati in alcune province con macchinari usati negli aeroporti reperiti dall’estero con tempi biblici di consegna. Tra 1 settimana anche a Bologna. Prodotti che personalmente ritengo decisamente starati (un negozio a me misurava 32.3 di temperature): vanno bene solo per dissuasione psicologica. Ma se un addetto trova una persona con 37.5 devi “consigliargli” di tornare a casa, ma se si rifiuta devo chiamare le forze dell’ordine che sono oberate in questo momento, ma non posso fare altro.

 

CONAD

  • MASCHERINE e DISPOSITIVI di PROTEZIONE
    Anche noi dalla settimana prossima dovremmo riuscire a mettere in vendita le mascherine oltre ovviamente ad averle disponibili per tutti i lavoratori.
    Sui gel la situazione si è stabilizzata.
    Qualche problema invece per i guanti in lattice.
  • PRODOTTI ALIMENTARI
    I prodotti critici sono le uova, le farine, gli alcool e gli igienizzanti. Dobbiamo contingentare la vendita (quando li abbiamo) mettendo max 1-2 pezzi per cliente.
    Per l’ortofrutta la stagione è partita anzitempo e qualche problema potrebbe esserci, speriamo di no ed al momento non ne abbiamo sentore. Cerchiamo di privilegiare le produzioni locali per quanto possibile (per dare una mano e rafforzare il nostro legame con il territorio) ma per certi prodotti le produzioni locali non bastano.Anche noi abbiamo i nostri canali e non ci appoggiamo ai mercati come CAAB.
  • ASSORTIMENTI
    Anche Conad ha messo più prodotti di prima necessità e ha quindi sacrificato altri prodotti.
    Privilegiamo il prodotto a marchio (come fanno le altre catene) che ci consente di essere più tranquilli sul prodotto che offriamo ai nostri clienti grazie al controllo di tutta la filiera.
  • PREZZI e MANOVRE ANTI SPECULAZIONE
    anche noi fin da febbraio abbiamo bloccato fino al 30 giugno qualsiasi variazione su 600 prodotti industriali dei produttori di marca di prima necessità.
    E’ probabile che nelle prossime settimane a livello nazionale faremo altre iniziative di contenimento dei prezzi dato che serve grande responsabilità.
  • SANIFICAZIONE NEGOZI
    la facciamo periodicamente ma richiede la chiusura per diverse ore per cui vorremmo capire meglio cosa richiede esattamente il DPCM, augurandoci si riferisca solo a carrelli e casse altrimenti qualche difficoltà c’è.
  • AFFLUSSI 
    Come alla COOP: Calo presenze del 50% (il sabato non è più la giornata top delle vendite) e aumento spesa media
  • OBBLIGO MASCHERINE e MISURA FEBBRE (?)
    Non possiamo sostituire delle funzioni pubbliche. Non abbiamo il controllo delle temperature nei negozi (solo nelle sedi e nei magazzini) e non pensiamo di implementarla anche per la difficoltà a reperire le attrezzature necessarie.
  • VOLUMI
    La settimana di Pasqua di quest’anno ha avuto volumi molto più alti (+35% rispetto alla settimana di Pasqua dell’anno scorso) perché sostituiamo i ristoranti, i bar e tutte le altre forme di ristorazione. Abbiamo dovuto prendere misure per gestire volumi che non eravamo preparati.
    Abbiamo fatto anche noi assunzioni, ma a termine, perché non siamo in grado di prevedere lo svolgimento di questa attività nel tempo anche se immagino che ci accompagnerà fino all’autunno.
  • CANTIERI
    Altro problema sono i cantieri di ristrutturazione dei punti vendita che genererebbero anche indotto notevole di investimento, ma che al momento sono fermi.
    Fermi ormai da 1 mese e mezzo. Questo ci impedisce di attivare milioni di investimenti che darebbero anche beneficio al mercato del lavoro e opportunità di lavoro.
  • FILE
    Nelle strutture più grandi sono meno problematiche perché possiamo riscaldare o condizionare. Ma nei negozi più piccoli, dove sarà possibile, metteremo dei gazebo per ripararsi dal sole (o dalla pioggia). Questo è un altro problema pratico che dovremo affrontare nelle prossime settimane.
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