Movimento 5 Stelle Bologna
La democrazia è partecipazione

Wild Italy – Intervista a Massimo Bugani

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“Cercano di oscurarci il più possibile”. Ed è proprio vero. Massimo Bugani, candidato a sindaco di Bologna per il MoVimento 5 Stelle concede una lunga intervista a WildItaly.net. Alle regionali presero il 7% come terzo partito più votato. Ora non li ascolta nessuno e nei grandi giornali di loro non ne vedi mai scritto. Eppure continuano a lavorare e a credere in quello che fanno e si candideranno alle comunali.

L’Emilia Romagna è sicuramente la regione dove il MoVimento ha avuto più successo, viste anche le ultime elezioni regionali che vi hanno eletto a terzo partito più votato con due consiglieri. Che cos’è per lei il MoVimento e in cosa vi differenziate dagli altri partiti?
Mah, fondamentalmente crediamo di essere l’unico movimento radicato nel territorio che va veramente in contro al cittadino, nel senso che è un movimento che non è fatto da politici di mestiere, da persone che sognavano di fare questo tipo di lavoro o questa carriera. È composto da cittadini indignati che hanno preso la vita in mano e hanno deciso di mettersi questo elmetto in testa e di non delegare più a nessuno la gestione della cosa pubblica. In questo c’è la nostra unicità che sta dando dei frutti.

Beppe Grillo che figura rappresenta per il MoVimento?
Prima di tutto, per coloro che entrano nel MoVimento, è la figura carismatica di riferimento che ha dato la possibilità a persone che sbattevano la testa contro il muro di avere una finestra sul mondo dell’informazione dalla quale poter parlare. Senz’altro è si il detonatore ma anche proprio quel mezzo di informazione alternativo che ha consentito a persone che non avrebbero avuto spazio da nessuna parte di poter far sentire la propria voce.

Quindi un testimonial, più che un leader?
Si si, diciamo una cosa del genere. Poi ha il grande merito di aver pensato, di aver avuto questa idea e di averci provato. L’altro grande merito è quello di aver acquistato una credibilità in trent’anni di lavoro e di parole difficilmente contraddette da partiti politici o da altre persone. Tutte le sue denunce sono sempre andate a segno e quindi si è guadagnato una credibilità della quale poi si giova tutto il MoVimento.

Parlando più specificatamente della città di Bologna, questa è commissariata da poco più di un anno a causa dello scandalo Del Bono. Qualche settimana fa, su Repubblica, era uscito un dato che illustrava come con questo commissariamento siano stati risparmiati 1,5 milioni di euro senza politici. Nonostante questo sono stati fatti dei tagli abbastanza drastici. Secondo lei sarebbe quindi il caso di rivedere la spesa per la macchina politica?
Senz’altro c’è stato un risparmio, anche perchè non c’era un consiglio: quindi non c’erano gli stipendi dei consiglieri, le decisioni le ha potute prendere (il commissario, ndr) in piena libertà senza doversi confrontare, come fanno normalmente i sindaci, con gli altri partiti e con l’opposizione; e quindi senza dover cedere ogni tanto a consulenze o a favori a questo o quell’altro partito. Si è potuta muovere (il commissario, ndr) con un pò più di libertà. Questo però non vuol dire che sia l’alternativa valida. Anzi, crediamo che per Bologna sia un’umiliazione enorme, una grande vergogna. L’alternativa più valida è iniziare a pagare di meno i dirigenti comunali, ridurre questi stipendi seriamente e non del 5%. Ridurre queste consulenze costosissime e lavorare seriamente sul territorio cercando di andare a fare quelle scelte razionali che ci possono consentire di risparmiare tanti soldi. Ne abbiamo segnalati tantissimi di sprechi, e non sono sprechi dettati dal fatto che c’era un consiglio comunale ed era questo ciò che li faceva spendere. Erano proprio scelte della giunta che andavano nella direzione di sperperare il denaro pubblico.

A proposito di tagli, quello che ha fatto più polemica in città è stato quello di 250 mila euro alle biblioteche. Crede sia il caso di risanare o magari di dare nuovi modi di incentivare la cultura, magri con le nuove tecnologie?
Purtroppo infatti è stata colpita la cultura a livello di biblioteche, a livello di teatri, le scuole che comunque sono la base della formazione della cultura. Hanno subito dei tagli elementi fondamentali per il futuro di una società. Crediamo quindi che non si possano fare in questo modo e in questi settori i tagli. I soldi devono essere recuperati da altre realtà. Noi in questi anni e mesi abbiamo segnalato queste cose; non ultima, quella che ha fatto più scalpore, i 6,5 milioni di euro che Sacrati deve ancora al comune di Bologna. Insomma, prima di andare a chiedere sacrifici ai cittadini, chiudere le biblioteche e teatri, credo si debba far di tutto per recuperare quei soldi che spettano al comune.

Rimanendo nell’ambito dei soldi, c’è la questione Civis. Un progetto che ha uno stanziamento previsto di 182 milioni di euro. Voi vi siete battuti molto su questo, tanto è vero che vi siete incatenati davanti ai cantieri il primo giorno di lavori. Ci spiega di cosa si tratta e perchè siete contro?
Noi abbiamo fatto questo gesto simbolico per arrivare ad avere un pochino di visibilità a livello di stampa e di media. Visto che da due anni diciamo le stesse cose e non ci veniva mai dato spazio siamo arrivati al gesto forte per provare a fare arrivare il nostro messaggio e fortunatamente è passato. Il discorso è che sono stati spesi – si parla di 180 milioni ma forse fra le modifiche, le penali e quant’altro si arriverà attorno ai 250 milioni – questi soldi per quello che non sarà nient’altro che un filobus. Perchè abbiamo già visto che ha tantissimi problemi strutturali e che per farlo funzionare senza problemi, senza pericoli e con la piena garanzia che gli autisti possano guidarlo in piena sicurezza, verrà trasformato in un normalissimo filobus. E noi abbiamo quindi costruito un impianto, distrutto le strade, creato disagi alla città ed ai commercianti e cittadini per fare qualcosa che non è assolutamente innovativo, ma qualcosa che avevamo già. Fare dei filobus ci sarebbe costato un decimo di quello che ci è costato il Civis. Attendiamo comunque che la magistratura e la procura si esprimano su queste possibili irregolarità e malfunzionamenti. Visto quanto sono andati avanti i lavori speriamo che si esprimano positivamente e che diano delle garanzie; poi vedremo quello che sarà. Senz’altro è una scelta folle, della quale dobbiamo ringraziare la giunta Guazzaloca – che come dico sempre è il padre biologico di questo mostro – e la giunta Cofferati che è il padre adottivo, visto che avevano la possibilità di fermare i lavori pagando un penale di qualche milione di euro, si parla di 20 milioni. Invece siamo andati avanti, abbiamo stuprato la città per avere un mezzo che non ha assolutamente niente di nuovo. Parlando con gli autisti dopo aver passato una giornata intera in ATC tre giorni fa, la cosa darebbe tantissimi problemi, non ultimo il fatto che stare sei ore di turno con le mani sospese attorno al volante crea un livello di stress enorme al guidatore.

Io sono uno studente fuori sede e purtroppo, una delle prime cose che ho notato arrivando a Bologna, è la sporcizia in giro per le strade. Cosa proporrebbe lei nel caso venisse eletto?

Senz’altro bisogna prima di tutto sensibilizzare il cittadino. Proporre dei corsi di formazione  a partire dalle scuole, e quindi dai ragazzini più piccoli, perchè bisogna passare ad una educazione civile diversa e più sostenibile di quella di oggi. Secondo bisogna punire seriamente chi sporca. In questi giorni si parla anche dei writers e degli imbrattamenti sui muri: anche su questi temi bisogna essere intransigenti, multare e essere duri. La dove ci sono degli artisti che vogliono degli spazi, è giusto che il comune li trovi affinchè possano dare sfogo alle loro capacità…

Si ringrazia Giampaolo Rossi per l’intervista.

 

Nel video qui sotto, l’intervista completa.

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