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VADO UN ATTIMO A FIRMARE AL BANCOMAT – Appello contro il firma e fuggi in commissione

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   del: 21 marzo 2012

21 marzo 2012 – INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA – CONSIGLIERE MARCO PIAZZA (M5S)

VADO UN ATTIMO A “FIRMARE” AL BANCOMAT – Appello contro il potenziale firma e fuggi in commissione

“Lo scandalo dei consiglieri lampo, pochi minuti di presenza e paga pienaquesto il titolo dell’articolo apparso il 13 marzo 2012 su “La Repubblica di Genova”.

 

crozza

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L’articolo riferisce i risultati di un’inchiesta che ha rilevato per due mesi le presenze nelle commissioni del consiglio comunale di Genova rapportandole al tempo effettivo di permanenza.

A Genova basta rispondere “presente” all’appello di apertura dei lavori per percepire il gettone di presenza (97 euro a Genova).

L’artocolo riferisce nomi e cognomi di consiglieri (sia destra che sinistra) che in più occasioni hanno risposto il fatidico “presente” per poi allontanarsi immediatamente. Permanenza attorno ai 2 minuti scarsi, a volte senza nemmeno levarsi il casco.

A Bologna va ancora peggio: basta mettere una firma in qualsiasi momento della commissione, per avere diritto al gettone di presenza (72 euro lordi).

Quindi anche il regolamento del nostro Consiglio Comunale di Bologna ci espone potenzialmente ad utilizzare la carica di consigliere come un “bancomat” senza necessità di dare nessun contributo e nemmeno partecipare ai lavori.

Queste sono notizie che arrivano come benzina incendiata sul fuoco. Notizie che aumentano ulteriormente la già grande sfiducia e discredito della classe politica agli occhi dei cittadini. Di tutti i politici, anche quelli comunali, compresi quelli che seriamente lavorano e si impegnano onestamente portando valore, proposte e idee alle discussioni e alla nostra città.

Propongo dunque che il Consiglio Comunale di Bologna discuta immediatamente una opportuna modifica del regolamento per evitare fenomeni firma e fuggi svilendo al ruolo di bancomat questa nostra istituzione.

Lo chiedo oggi in questo giorno particolare (consiglio straordinario contro le vittime delle mafia) in cui abbiamo avuto l’onore di ascoltare, anche dalla voce dei giovani studenti della nostra città, la voglia di legalità e di istituzioni sane e affidabili a cui guardare come ad un punto di riferimento certo. E noi abbiamo il dovere di raccogliere questo appello accorato che abbiamo appena ascoltato e proteggere in  ogni modo l’immagine dell’istituzione che rappresentiamo. Dobbiamo assolutamente impedire che, magari in futuro, in un prossimo mandato, un articolo analogo abbia per oggetto il nostro consiglio comunale screditando l’intera istituzione magari per colpa solo di un consiglierei che sfrutta una debolezza del regolamento. Se questo accadrà saremo comunque responsabili noi, anche se non piu’ in carica, di non essere interventi quando ne avevamo la possibilità.

Avrei voluto presentare un opportuno ordine del giorno, ma in questo caso non e’ necessario. E’ gia’ in ITER da tempo e’ il numero 23 ex 73 del 2011. Lo abbiamo già discusso anche in commissione. Quindi nessuno può accampare la scusa che dobbiamo approfondire questo argomento in commissione: abbiamo gia’ approfondito e trattato in commissione la cosa.

Io non dico che la proposta di quell’ODG e’ la migliore possibile, ma ha il merito di aver sollevato il problema e avercelo fatto discutere e oggi, che il tema viene alla ribalta, torna utile averci già ragionato.

Presento pertanto una mozione di inversione dell’ordine dei lavori chiedendo di trattare immediatamente, l’ODG 23 in questa seduta in modo che, emendando quel testo, si possa arrivare a trovare insieme una formulazione condivisa del regolamento che quantomeno limiti il problema rispetto alla formulazione attuale che ci lascia completamente esposti al problema.

Peraltro pare che la segreteria del PD di Genova abbia già trovato una soluzione, che suppongo sia condivisa anche dai nostri colleghi Bolognesi (o quantomeno sia un punto di partenza): “Gli aspiranti consiglieri, dopo il caso delle presenze lampo in commissione, gli aspiranti consiglieri dovranno firmare un codice di autoregolamentazione in base al quale se un consigliere non si ferma dall’inizio alla fine in Commissione, non prende gettone di presenza”

Se vorrete rimandare anche questo argomento ancora una volta alla sottocommissione statuto, mi appello calorosamente a tutti i capogruppo perche’ questa sottocommissione venga fatta partire il più rapidamente possibile considerando ormai la consistenza degli argomenti che sta accumulando e che si prospettano lunghissimi e fondamentali tali da non essere assolutamente sottovalutare e da richiedere orizzonti anche di anni (l’acqua pubblica, i referendum abrogativi e propositivi solo per citare due macigni di notevole spessore che il M5S ha promosso per questo mandato)

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