L’ennesima strumentalizzazione dei discorsi di Beppe Grillo sostiene che avrebbe definito “eroi” i black Block protagonisti di episodi di violenza durante la manifestazione NO TAV in Val di Susa.
La realta’, con tanto di video, mostra Beppe definire Eroi i cittadini della Val di Susa che da anni difendono il loro territorio contro un’opera inutile che devasterebbe la loro terra. Tra le persone a cui Beppe parla si vedono anziani, donne, manifestanti pacifici tutti armati solo di bandiere e tutti a volto scoperto. Questi sono veri EROI!
Condanniamo la strumentalizzazione che ancora una volta tenta goffamente di dipingere il Movimento 5 Stelle come fomentatore di rivolte e promotore di metodi violenti, mentre da anni il nostro credo e’ cercare di cambiare le cose nel rispetto delle istituzioni e della legalita’.
La manifestazione pacifica vedeva schierati tutti i sindaci delle comunita’ montane insieme a tantissimi cittadini non solo dalla Val di Susa ma da ogni parte di Italia per esprimere solidareta’ a questa gente che da anni resiste per difendere la sua terra. E gia’ qui bisognerebbe chiedersi come mai tutti i sindaci partecipano compatti contro lo Stato: e’ evidente una frattura istituzionale generata da una gestione della vicenda assolutamente sbagliata.
Ad aspettarli poliziotti in tenuta anitisommossa, che stanno sempre piu’ diventando il riferimento della democrazia in Italia. Lo Stato e’ ormai privo dell’AUTOREVOLEZZA che serve per promuovere grandi opere chiedendo sacrifici ai cittadini. Per questo deve ricorrere alla FORZA e all’AUTORITA’ e schierare poliziotti armati di lacrimogeni cancerogeni!
I referendum hanno ampiamente dimostrato che gli obiettivi che la politica persegue con forza e impegno non sono assolutamente cio’ che vogliono gli Italiani.
Sarebbe bello vedere l’esito di un referendum sulla TAV per il trasporto merci. Ma purtroppo in Italia non esiste il referendum consultivo o propositivo.
Lo Stato si e’ quindi giocato la CREDIBILITA’ con opere che non rispettano mai la data di consegna, con costi che lievitano e tempi che si allungano.
Nel nostro “piccolo” a Bologna basta citare il CIVIS: tanti sacrifici chiesti ai cittadini per un’opera che si e’ scoperto essere inutilizzabile con tanto di mezzi non conformi e con una lunga lista di persone indagate con tanto di sospetta corruzione.
Come si puo’ pensare di proporre ai cittadini altre oopere ed essere credibili? Come si possono chiedere sacrifici ai cittadini per un’opera che non si ha piu’ l’autorevolezza di proporre?
Lo Stato prima di tutto dovrebbe impegnarsi per ricostruirsi la CREDIBILITA’ e l’AUTOREVOLEZZA che ha perso. Senza le quali non puo’ chiedere sacrifici a cittadini che hanno perso la fiducia, nemmeno usando percorsi partecipati.
Non si puo’ arrivare ad una situazione come quella che si e’ generata in Val di Susa con cittadini in reale stato di assedio da anni costretti a presidiiare la loro terra dallo stesso Stato. Quello che succede e’ chiaro indice che si e’ imboccata la strada sbagliata ed e’ necessario ripartire da un percorso partecipato mettendo anche in conto la possibilita’ che l’opera NON SIA FATTA SE NON SI TROVA L’ACCORDO CON I CITTADINI.
Marco Piazza – M5S
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