Movimento 5 Stelle Bologna
La democrazia è partecipazione

Prati di Caprara – Un bosco spontaneo in città

Prati
Articolo di: 
   del: 29 giugno 2018

TUTELA DEL VERDE CONTRO IL CEMENTO

Il programma politico del M5S di Bologna alla voce  VERDE URBANO recita:

Il Movimento 5 Stelle vuole “trasmettere” l’importanza e la “necessità vitale” della cultura del verde, inteso come capitale sociale ed importante risorsa che Bologna possiede e deve tutelare e sviluppare per il benessere dei suoi cittadini. Vogliamo aumentare le aree verdi piantando specie arboree di piccole dimensioni che assorbono e trattengono sostanze inquinanti (es.CO2 e piombo)

La “tutela dell’ambiente” è una delle nostre massime priorità politiche, perché da esso dipende la qualità della vita delle persone. Qualità della vita messa a dura prova a Bologna, collocata in una delle zone più inquinate del pianeta (peraltro ancora priva di registro tumori nonostante le nostre insistenze, forse per nascondere la drammatica realtà). Vogliamo perseguire il diritto alla salute! “Il diritto alla salute è il diritto di vivere sani, non quello di curarsi” (cit. Vincenzo Migaleddu).

La presenza di un bosco spontaneo che occupa gran parte dell’area di Prati di Caprara (di oltre 40 ettari), assume una rilevanza strategica che coniuga almeno due obiettivi che ci stanno a cuore. Un bosco è molto efficace nell’assorbire inquinamento, mitigare il calore, attutire il rumore, permettere la vita di molte specie di volatili. Un bosco spontaneo è un ecosistema autonomo con tanto di sottobosco ed è molto diverso da un parco urbano, anche in termini di vantaggi per l’ambiente. Ed il bosco dei prati di Caprara (poco fuori dai viali, tra Porta San Felice e Porta Lame) è anche una delle poche ultime fette di suolo del centro cittadino sottratte al cemento.

L’immensa area dei Prati di Caprara si trova poco fuori dai viali tra Porta San Felice e Porta Lame. Si tratta di una della tante aree militari dismesse presenti a Bologna di proprietà dello Stato. Fino ad ora, lo Stato ha sempre voluto usare queste aree per incassare dei denari e quindi ripianare il debito dello stato quindi edificando e urbanizzando. Le esigenze della città e dell’ambiente sono sempre state in secondo piano al profitto.

Sull’area dei prati di Caprara si intrecciano almeno 3 diverse tematiche:

  • Bonifiche belliche e ambientali
  • Compensazione al privato per la riqualificazione dello Stadio dell’Ara
  • Accordi del Comune con il demanio

Cerco di affrontarli uno alla volta anche se sono fortemente intrecciati

BONIFICHE BELLICHE E AMBIENTALI

Il M5S segue con preoccupazione questo punto da quando ancora nessuna forza politica era particolarmente interessata al tema dei Prati di Caprara. Molto prima che le ruspe cominciassero la bonifica dell’area su cui dovrebbe sorgere una scuola.
Le risposte dell’amministrazione sono state inizialmente contraddittorie, il che ci ha parecchio insospettito. Per di più la questione della bonifica non rispetta il POC. Trovate tutta la vicenda dettagliatamente spiegata nelle mie precedenti note:

In pratica potrebbero esserci bombe inesplose della seconda guerra mondiale sotto terra, O i terreni potrebbero essere inquinati (anche se dalle falde attorno però non si rilevano inquinanti.)  Bonificare implica però la perdita del bosco spontaneo sviluppatosi in circa 50 anni e di tutti i vantaggi ambientali.

Un bellissimo percorso partecipato su questa area ha prodotto 3 progetti che in massima sintesi, chiedono di preservare il verde esistente. Il buon senso dell’intelligenza collettiva conferma la grande necessità che c’è a Bologna di natura e di ossigeno, con la consapevolezza che il bosco dovrà essere tenuto così com’è e vissuto pienamente solo nei sui confini perché avere un grande parco urbano è un’idea attraente sì, ma comporterebbe abbattere il prezioso bosco già oggi presente per effettuare le bonifiche e attendere molti anni per la crescita delle nuove piante.

Il Bosco Urbano per il M5S, come per i comitati,  deve continuare a vivere nella sua interezza e biodiversità, con tutte le necessarie cautele a preservare comunque la zona dal degrado

 

RIQUALIFICAZIONE DELLO STADIO DALL’ARA

Il M5S vuole che lo stadio Dall’Ara venga ristrutturato e diventi uno stadio moderno, funzionale e ben raggiungibile. Utilizzabile tutti i giorni come e più di oggi per attività sportiva, eventi e concerti. Non ci interessa un nuovo stadio che lascerebbe il dall’Ara abbandonato al degrado e comporterebbe grande consumo di suolo. Su questo punto c’è stata l’unanimità in Consiglio Comunale. Tutte le forze politiche concordano che a Bologna questa sia la soluzione giusta.
Al momento non sono ancora stati presentati progetti ufficialmente, ma è noto che il privato che pagherà la riqualificazione dello stadio riceverà in cambio lo stadio in concessione per 99 anni e la possibilità di realizzare opere compensative tra cui un grande outlet nell’area dei prati di caprara ovest. Qui entra il famigerato “passante di mezzo” che prevede una nuova uscita che porterebbe direttamente all’outlet e poi allo stadio. Quindi ci sono vari progetti che si incastrano.
Noi chiediamo che ci venga spiegato con delle cifre (un piano economico finanziario) quanto costa la riqualificazione dello stadio e delle aree circostanti e quanto vale la gestione per 99 anni. Vorremmo capire queste “compensazioni” a quanto dovrebbero ammontare e quanto sono necessarie. Con questi dati in mano si potrebbe eventualmente ragionare su altre soluzioni (a Napoli per esempio lo stadio è riqualificato congiuntamente tra pubblico e privato). Una volta capito quanto devono valere queste compensazioni e se sono proprio necessarie, si potrebbe eventualmente ragionare su altre aree.

 

ACCORDI DEL COMUNE
Le attuali previsioni (POC: Piano Operativo Comunale) sull’area dei prati di caprara sono frutto di anni di trattative e accordi. Il Comune In questo percorso il Demanio ha anche trasferito al Comune l’area della STAVECO che ha un grandissimo valore. Questa cessione ovviamente prevedeva qualcosa in cambio ed era all’interno degli accordi.
Questo per spiegare le resistenze a mettere in discussione la possibilità di guadagnare sulle altre aree mediante edificazioni. Lasciare il bosco spontaneo in quell’area implica azzerare le previsioni di guadagno e anzi tenere sotto controllo l’area per evitare bivacchi e degrado. Il Demanio potrebbe anche chiederci di pagare l’area Staveco che ci aveva dato “gratis” in cambio di permettere la costruzione su suoi terreni facendoli aumentare di valore.  Ma ad oggi i benefici di quel verde sono troppo preziosi per poterci rinunciare e questo deve venire recepito dall’amministrazione e dallo Stato. Le necessità della salute devono diventare prioritarie

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