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Passante Nord: come procede

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MARTEDI’ 20 NOVEMBRE 2012 alle ore 15,00 si è svolta presso la Sala del Consiglio Provinciale – Via Zamboni 13 – Bologna la commissione consiliare Mobilità, Infrastrutture e Lavori Pubblici avente oggetto: UDIENZA CONOSCITIVA RELATIVA AL PASSANTE NORD: STATO DELLA ELABORAZIONE DELLE VALUTAZIONI DEGLI ENTI IN MERITO ALLO STUDIO DI FATTIBILITA’ DA SOCIETA’ AUTOSTRADE.

Questa la puntata precedente

Iniziamo col dire il passante serve?

Funerale passante Nord

Tutto il progetto si basa sul presupposto che il traffico automobilistico è in continuo aumento e quindi bisogna aumentare le strade, ma è vero? Intanto bisognerebbe tenere in considerazione un dato, il tasso di  motorizzazione che da noi è intorno al 67% ovvero, tolti i bambini, gli anziani e tutti quelli che per vari motivi non possono guidare, tutti oramai hanno un’auto (il tasso assoluto, comprendendo camion moto ecc. è quasi 80), e quindi l’unica spinta per un aumento del traffico potrebbe derivare solo da un aumento della popolazione, cosa molto improbabile.

I dati infatti confermano questo dato di “non crescita” dal monitoraggio dei trasporti della Regione Emilia-Romagna (pag 256 del pdf: http://mobilita.regione.emilia-romagna.it/news-archivio/2012/luglio/la-mobilita-e-il-trasporto-in-emilia-romagna-tutti-i-numeri-nel-rapporto-di-monitoraggio-2012):

CONFRONTO DATI 2008 – 2011 PER DIRETTRICI AUTOSTRADALI E DI VIABILITÀ ORDINARIA

Il dato dei flussi autostradali, come si evidenzia nella tabella ad esso dedicato, dimostra un calo consistente generalizzato per i valori nelle tratte elementari tra 2008 e 2011 su tutta la rete che interessa la regione Emilia-Romagna, con valori compresi in media tra il -6 e -10%. Ancora più evidente il calo dei flussi pesanti, con punte del -20%.

Nella tabella seguente è stata fatta un’elaborazione per direttrice dei dati autostradali e dei dati del sistema MTS su viabilità ordinaria, confrontando in maniera diretta, dove esistono infrastrutture parallele, il comportamento tra 2008 e 2011 della rete autostradale con le principali direttrici della Grande Rete e della Rete di Base Regionale. Si può notare che dai raffronti emerge anche sulla viabilità ordinaria un calo dei flussi, meno evidente sul dato complessivo mentre dello stesso ordine di grandezza di quello autostradale (tra -10 e -20%) per quanto riguarda i mezzi pesanti.”

Siccome però per giustificare il passante bisogna dire in qualche modo che il traffico è destinato ad aumentare, e non potendo prendere direttamente i traffici, viene usato un artificio incredibile, ovvero collegare il traffico all’andamento del PIL: il traffico è in calo a causa della recessione (in parte è vero) e quindi il traffico si riprenderà con la fantomatica ripresa economica.

Della serie: finita la crisi aumenterà (forse) il traffico pesante, ma quello privato legato all’aumento della popolazione rimarrà invariato per i motivi detti sopra.

Sul tracciato pensato dalla provincia (anello “largo”) il giudizio è abbastanza chiaro:

La soluzione progettuale ipotizzata, che privilegia lo sviluppo di un’estesa porzione di territorio distante fino a 10 km dall’attuale asse autostradale, sembra discendere maggiormente da scelte di carattere urbanistico, piuttosto che rappresentare un’efficace alternativa all’uso dell’esistente sistema autostradale”

Ovvero dal punto di vista trasportistico, cioè come soluzione ai problemi della mobilità, è inutile.

Ma i problemi di traffico li risolve poco anche l’altra soluzione “stretta”:

Le analisi effettuate confermano l’efficacia dei provvedimenti riguardanti l’introduzione di un sovrapedaggio sull’attraversamento lungo il tracciato storico. Tuttavia, è stato evidenziato come questi interventi producano un effetto, seppur limitato, di contenimento della domanda autostradale complessiva del sistema, trasferendo parte del traffico verso il sistema stradale non a pedaggio, nonostante questo sia caratterizzato da livelli di servizio piuttosto bassi.”

Quindi c’è il rischio che, applicando il sovra pedaggio per deviare il traffico sul Passante aumenti il traffico sulla viabilità ordinaria, che non mi sembra una gran soluzione.

Le conclusioni all’ultima pagina sono decisamente esplicative:

Le previsioni di traffico confermano come la nuova infrastruttura non consenta di attrarre una quota maggioritaria dei flussi di attraversamento (ad eccezione delle componenti da/per l’A13), a meno dell’introduzione di provvedimenti di tipo tariffario o di regolamentazione della circolazione.”

Per quanto riguarda la banalizzazione (https://docs.google.com/file/d/0B2UvaBI2i1llbDdfejJ0RWhDMEk/edit)

Anche questa non è esattamente come viene raccontata poichè ci sono problemi di complanarità (vedere pag 9 del file linkato sopra) e le due strutture rimarranno separate con solo due punti di interscambio. Ovvero le numerose entrate e uscite dell’attuale tangenziale sono poco compatibili con una banalizzazione totale. Infatti nell’ipotesi di intervento esteso di unificazione delle carreggiate, le frequenti manovre di cambio corsia per raggiungere le uscite della complanare (su una piattaforma a 5 corsie) e la presenza di mezzi pesanti esclusivamente nelle corsie più a interno, avrebbero creato gravi difficoltà nella gestione delle emergenze dovute ad incidenti stradali.

In più ci sono tutti i problemi ambientali e di consumo di suolo agricolo di cui abbiamo già tanto parlato.

Questa la posizione del Comitato contro il Passante Nord

Questa la posizione di Legambiente

Alla luce di tutto questo la posizione della Provincia è che: il passante si fa!!!

Federica Salsi – Consigliere Comunale M5S Bologna

Un grazie particolare per la collaborazione del gruppo regionale del M5S


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