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Merola VS Merola: ennesimo round!

Articolo di: 
   del: 28 aprile 2011

Leggo il programma di Merola, gli avversari vanno conosciuti, e noto con immenso stupore il punto 8 delle azioni prioritarie:

“8. Aziende insalubri

Ci impegniamo a lavorare per la soluzione definitiva dei conflitti generati da aziende insediate a Bologna da decenni la cui attività è ormai del tutto incompatibile con la vita urbana e la tutela ambientale, come la Sintexcal e la Valli Zabban: la di queste aziende non è rinviabile….”

Dopo anni di lotte dei comitati c’è da esultare…. ma io esulto molto sottovoce …


Ricostruiamo l’antefatto:

1) Le osservazioni al POC presentate dal Comitato Salute Pubblica Noce durante la Giunta Cofferati, chiedevano anche la delocalizzazione di Valli Zabban e Coop Costruzioni (solo per l’impianto di conglomerati bituminosi) per rendere operativa l’ipotesi di realizzazione della Città del Reno prevista dal PSC del Comune di Bologna. L’allora Assessore all’urbanistica Virginio Merola risponde:

“Riassunto – Osservazione del Comitato di cittadini salute pubblica NOCE

L’osservante chiede che all’articolo 62 venga escluso l’insediamento di nuove attivita’ industriali/artigianali insalubri di prima classe ai sensi delle norme vigenti e che su quelle esistenti possano essere effettuati solo interventi di manutenzione ordinaria senza ulteriore ampliamento dell’attività.

Controdeduzione – NON ACCOLTA

Altro sul sito del Comitato Salute Pubblica Noce

2) L’Assessore provinciale all’ambiente Emanuele Burgin del PD ha in più di un’occasione asserito che non ci sono presupposti per valutare una delocalizzazione di Valli Zabban. L’ultima occasione in cui lo ha ricordato è stata la Commissione Ambiente del 6 aprile 2011. Di seguito le sue parole tratte dalla registrazione della seduta:

“Però confermo che sulla Valli Zabban non c’è nessuna azione di delocalizzazione in corso. L’abbiamo detto un milione di volte, ma lo ripeterò, perché: 1) la delocalizzazione è competenza urbanistica e quindi principalmente in capo ai Comuni, quindi io auspico che tutti coloro che chiedono la delocalizzazione della Valli Zabban nella prossima campagna elettorale del Comune di Bologna scrivano che vogliono fare la delocalizzazione della Valli Zabban e dicano dove la vogliono mandare, perché la delocalizzazione con solo il punto di partenza ma non il punto di origine è un ragionamento incompleto; 2) il terreno della Valli Zabban urbanisticamente parlando non vale assolutamente niente perché non è edificabile, l’azienda è preesistente, quindi c’è un elemento di criticità notevole, perché è noto che le delocalizzazioni si fanno se c’è un quadro economico che l’azienda può sostenere. Nel caso in oggetto, se il terreno d’origine non vale assolutamente niente, la delocalizzazione è un fatto un po’ complicato. Però io non mi occupo di urbanistica e non sono candidato alle prossime elezioni del Comune di Bologna.”

E rincara la dose nell’intervento di fine seduta:

“mi si dica come si fa a mandare le aziende altrove, perché semplicemente dirlo e non dare qualche concretezza in più è evidentemente un tipo di esercizio dialettico al quale è facilissimo indulgere. In questo senso il rilievo politico che facevo sulla responsabilità urbanistica e sulle imminenti elezioni.”


3) Nella medesima seduta consiliare, l’ex Presidente del Quartiere Navile Claudio Mazzanti, ribadisce anche lui l’impossibilità della delocalizzazione di Valli Zabban:

“Lì ci sono delle attività industriali che sono nate … prima della guerra. La Valli Zabban è una di queste … realizzate e costruite all’interno della golena primaria del fiume Reno … cosa che inspiegabilmente nel 1936 fu fatta quando c’era un Regio Decreto del 1924 che impediva la vendita dei terreni demaniali. Lo dico questo perché diventa fondamentale e importante nel percorso della delocalizzazione, cioè cosa vuol dire? Facciamo un esempio: … la Sintexcal del quartiere Reno, in quanto le aree di quell’oggetto sono trasformabili urbanisticamente e hanno un valore primario … Bene, dove questo non avviene, essendo il valore intrinseco nell’attività produttiva e non nell’area dove questa attività viene svolta, è ovvio ed evidente che se domani mattina la Valli Zabban chiude la propria attività, il valore della Valli Zabban è zero. Il valore della Valli Zabban è un valore Valli Zabban che è intrinseco alla produzione che produce. Questo è importante e fondamentale per partire … Allora il problema è … se non c’è una controparte che ha di là un valore territoriale, diventa difficile. Lo dico questo perché occorre da questo punto di vista marciare compatti su questo, perché sennò rischiamo di ritrovarci nelle stesse identiche condizioni.”

Ecco, appunto: marciare compatti. Mi chiedo se Mazzanti abbia letto il programma del suo Candidato Sindaco.


Quindi da una parte abbiamo Merola Assessore Comunale all’urbanistica, Burgin Assessore Provinciale all’ambiente, Mazzanti Presidente Quartiere Navile, che dicono no alla delocalizzazione di Valli Zabban. Dall’altra abbiamo lo stesso Merola candidato Sindaco che scrive sul suo programma si alla delocalizzazione e Mazzanti stesso, che è tra i suoi candidati consiglieri, contemporaneamente dice che diventa difficile.

Ora, che lo dica il MoVimento 5 Stelle che è all’opposizione, che quell’azienda va delocalizzata ci sta. Ma che lo dica Merola, il quale fino a poco tempo fa asseriva il contrario come il suo fedele scudiero Mazzanti e come continua a sostenere Burgin Assessore del suo stesso partito, suona un po’ stonato.

In tutti i casi il MoVimento 5 Stelle è pronto a sollecitare e sostenere Merola, qualora venisse eletto Sindaco, a mantenere le sue promesse in merito alla delocalizzazione di Valli Zabban.

Federica Salsi

Candidata capolista in Comune – Elezioni amministrative Bologna 2011

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