Sono nato a Bologna il 02/01/78, nevicava quel giorno ed è da allora che continuo ad avere freddo. Quando le persone indossano una camicia, io ho il maglione, quando le persone indossano un maglione, io ho il cappotto. Sono fatto così.
Ho un fratello che ha 4 anni in più di me e siamo cresciuti in una famiglia forte ed unita che ci ha regalato coraggio e serenità in mezzo al mondo e alle altre persone.
Mia madre ha lavorato 10 anni all’ufficio stampa del comune di Bologna ed è praticamente dalla nascita che mastico la politica e che sono a conoscenza delle scelleratezze che compiono i nostri dipendenti. Mio padre è un artigiano, imbianchino e decoratore.
Ho avuto un’infanzia ed una adolescenza molto felici, credo che il fatto di aver vissuto con gioia quegli anni stia alla base della mia personalità di oggi.
Mi sono diplomato al Liceo Scientifico Fermi nel 1997 dopo aver vissuto tutti gli anni della scuola con due visioni nettamente contrapposte tra loro: da una parte la gioia di scambiare emozioni ed esperienze con i miei compagni ed amici, dall’altra la rabbia ribelle e ruggente di uno che proprio non amava l’impostazione della scuola e dei miei insegnanti. Come dice il grande Noam Chomsky: “La scuola insegna e fa imparare a memoria nozioni inutili. Invece dovrebbe avere come unico scopo quello di aiutare i ragazzi a ragionare e a pensare con la propria testa. La scuola così com’è strutturata è solo una fabbrica di imbecilli, tutti uguali, schiavi del sistema, da cui bisogna salvarsi”.
Sicuramente ci sono insegnanti bravissimi e scuole di grande qualità, ma il percorso che ho fatto io è stato probabilmente un percorso sfortunato.
Dopo gli studi, fra il 1997 e il 1998 ho fatto un anno di servizio civile presso l’AUSER di Bologna. Mi prendevo cura di disabili, persone con la sindrome di down e anziani in grave difficoltà. È stato un anno duro ma molto formativo e molto gratificante.
Da sempre appassionato di letteratura, musica, cinema, fotografia e arte in generale, nel 1998 scrivo una fiaba dal titolo “Viaggiare, sognare” che partecipa al premio internazionale Hans Christian Andersen. Su 1596 partecipanti la fiaba entra nelle 4 fiabe finaliste e successivamente viene pubblicata nel libro “Nella baia delle favole” edizioni RAI-ERI.
La soddisfazione e il riconoscimento assolutamente inaspettato mi infondono coraggio. Tanto che nel 1999 scrivo una sceneggiatura teatrale dal titolo “Bastan poche briciole” che riceve parere favorevole da autori della RAI TRADE ed è tutt’ora in loro possesso.
Nel 2000 la fiaba “il pietrino spezzato” è finalista al concorso letterario “Paolo Fiorile” e viene pubblicato nell’antologia dal titolo “Dialogos” dal gruppo culturale giovanile “Agorà”. Ricevo la targa premio dal mio cantautore italiano preferito (Roberto Vecchioni)
La stessa fiaba entra a far parte di uno spettacolo teatrale dal titolo “Tè” di Simona Santonastaso. La prima volta è andata in scena all’Arena del Sole di Bologna il 9 maggio 2009.
Nel 2005 ho scritto un romanzo dal titolo “Bella Gente”
Fra il 2000 e il 2004 sono stato volontario in diversi eventi e manifestazioni per Amnesty International insieme alla mia fidanzata di allora e al gruppo di San Lazzaro.
Ho giocato a calcio, nelle categorie dei semiprofessionisti, in eccellenza, dal 1994 al 2001, e a livello amatoriale dal 2001 al 2008, apprendendo dallo sport grandi insegnamenti e grandi valori, primo fra tutti l’umiltà. Credo fermamente che più è importante il ruolo che occupi all’interno di un gruppo e più è fondamentale che tu rimanga umile e modesto. Un’altra cosa che ho appreso dallo sport è l’importanza del gruppo e la complessità delle dinamiche che si creano all’interno del gruppo stesso.
Dal 1999, seguendo una passione che io e mio fratello abbiamo sempre alimentato fin da ragazzini, mi sono dedicato completamente alla fotografia ed abbiamo dato vita all’azienda IMAGE snc della quale sono tutt’ora titolare. In 11 anni, fra mille difficoltà, siamo riusciti sempre a stare a galla nel complicato mondo del commercio e dell’arte, tanto che ancora oggi, in periodo di grave crisi, l’azienda è in buona salute. Dal 1999 al 2004 mi sono occupato prevalentemente di commercio e di vendita al dettaglio nei negozi. Nel 2004 infatti eravamo arrivati a possedere 4 negozi di fotografie. Poi con la crisi del settore e l’avvento del digitale abbiamo virato nettamente sui servizi fotografici abbandonando gradualmente il commercio. Oggi abbiamo un negozio, organizziamo workshop fotografici in tutto il mondo, facciamo corsi di fotografia, servizi in studio e per matrimoni, book fotografici, ecc.