Movimento 5 Stelle Bologna
La democrazia è partecipazione

Intervista a Massimo Bugani di “La Repubblica”

Articolo di: 

Bugani, il candidato diesel tenta lo scatto

“Così mi carica Grillo: vai, li batti tutti”

Fotografia per mestiere, politica per ideale, sconosciuto e temuto l’uomo del Movimento 5 stelle. Sui rivali: “Aldrovandi e Corticelli sono finti civici, gente con soldi dietro. Andavo in Comune a fare i matrimoni, quelli celebrati dal Cev. Lui è uguale a Merola, stessa scuola. Virginio? Insignificante”. Il suo programma: “Se vinco, butto People mover e metrò. E le penali del Civis le pagano Guazza e Cofferati”

di SILVIA BIGNAMI

Bugani, il candidato diesel tenta lo scatto

Scrittore. Calciatore. Fotografo. Imprenditore. Ma a chi gli chiede come si definisca, lui risponde semplicemente: “Sincero”. Massimo Bugani, lo sconosciuto candidato sindaco dei “grillini”, ha il passo del maratoneta: non corre, ma strada ne fa. Un diesel gentile, dal suo piccolo studio di fotografia in via di Corticella 90, “Foto Image”, ai nove quartieri visitati uno per uno (“quella sì è partecipazione”). Fino alle elezioni: “Con tre o quattro candidati di centrodestra posso andarci io al ballottaggio”, azzarda timido, portandosi sulle spalle “l’eredità pesante” di un cavallo di razza del grillismo come Giovanni Favia. Uno che ha sfidato Vasco Errani e portato il Movimento 5 Stelle al 7% in molti quartieri.

Bugani “graffia” meno di Favia, e lo sa. Conta però sulla squadra, e “sugli attivisti, senza i quali non si va da nessuna parte”. Si schermisce, coi suoi trentatré anni da bravo ragazzo. Fidanzato “solo alla politica”. E bolognese doc da almeno quattro generazioni. Sorride nel suo negozio con le pareti color pesca, tappezzato da foto di Beppe Grillo in piazza Maggiore. “Foto Image” nasce dal sogno di suo fratello maggiore Fulvio. “Io ero più piccolo di lui, ed ero affascinato dalla sua passione per le foto”. Così nasce una piccola catena imprenditoriale, quando i fratelli Bugani hanno 20 e 24 anni. Insieme aprono quattro negozi, fino alla crisi innescata dal digitale. “Oggi ne abbiamo solo uno, ma presto lo chiuderemo e faremo solo servizi fotografici artigianali”. Come quelli per i matrimoni, dove Bugani ha conosciuto Maurizio Cevenini: “Lui li sposava, io li fotografavo. Ci conosciamo, ma politicamente non cambiava niente se si candidava il Cev. Lui e Merola sono uguali”. Tutti della scuola dei professionisti della politica, che solo a parlarne evoca “accordi sottobanco, interessi e scarsa moralità”.

Bugani no. Bugani ha un cursus honorum amatoriale molto ricco. È stato calciatore nel Carpi, e membro dell’Atletico Van Goof di “Quelli che il calcio”. Ha scritto poesie e fiabe per bambini e ricevuto premi letterari, come una menzione all’Hans Christian Andersen. Il suo ultimo romanzo, “sul degrado dell’Italia di oggi”, lo sta leggendo l’editore. La scintilla della politica gli è scattata in casa, una sera qualunque, quando suo padre per la prima volta gli fece ascoltare un comizio di Beppe Grillo a Sanremo: “Me lo ricordo ancora. Fu amore al primo ascolto”. Da allora “l’ho seguito ovunque, in teatro e in tv”. A Bologna, Bugani è l’attivista numero 11: “In questo sono arrivato prima di Favia”. La scalata lo porta fino all’assemblea di 88 iscritti che lo elegge candidato sindaco. Per lui votano in 36. Non proprio una folla, ma abbastanza per vincere sugli altri tre pretendenti. “Quando è stato ufficiale, Grillo mi ha telefonato: “Con te non c’è speranza per nessuno dei tuoi avversari”".

“Paura ne ho avuta, ora meno”, dice guardandosi intorno. Merola? “Insignificante”. Aldrovandi? “Finto civico”. Corticelli? “Pure”. “Tutta gente con interessi, soldi alle spalle – aggiunge -, ma la politica coi soldi è solo soldi. Solo la politica senza soldi è passione”. Forse per questo va fiero dei 1.800 euro di budget coi quali parte per questa campagna elettorale. Una campagna che sarà giocata tutta su internet, tra collette e filmati. Oltre al comizio in piazza Maggiore con Grillo, ovviamente. “L’unico lusso che ci siamo concessi sono i manifesti sugli autobus”. Autotassato per principio, Bugani stampa da solo i suoi manifesti in studio. In uno è ritratto con Nick il Nero, cameraman storico del Movimento: “Se un uomo col fucile incontra un uomo con la telecamera, l’uomo col fucile è morto”, si legge. Questa è la sua filosofia: “Trasparenza prima di tutto”. In programma, oltre al consueto pacchetto “grillino” (raccolta differenziata, autosufficienza energetica, acqua pubblica), ha pure un “piano casa”: “Bisogna creare un’anagrafe edilizia per mappare gli appartamenti sfitti. Combattere l’evasione e lo sfruttamento del lavoro, che io vedo persino nel mio quartiere”.

Sul traffico depenna sia People Mover che metrò e provoca: “Se vinco, il Civis non si fa e le penali le pagano i partiti che l’han voluto, da Guazzaloca a Cofferati”. Lui punta piuttosto a diventare come Renzo Imbeni, “di cui mia madre, che era dipendente comunale, mi ha sempre parlato bene”. Sindaco “portavoce della gente comune”, come quella che entra ed esce dal suo negozio e gli dà del tu. Per loro ha già preparato un cartello: “Nei prossimi mesi potrebbe capitare che non sia in negozio, ma non preoccupatevi, sto lavorando per voi. Mi sono candidato a sindaco di Bologna con il Movimento 5 Stelle”.

via www.bologna.repubblica.it

Tag I - Affari generali ed istituzionali