Il raggiungimento del quorum e’ un grande segnale: la sconfitta di coloro che consigliavano l’astensione e il non voto e di coloro che hanno fatto di tutto per scoraggiare la partecipazione e il conseguente non raggiungimento del quorum.
Pur di far fallire questo referendum non si e’ esitato nemmeno a sprecare 320 milioni di soldi pubblici per tenere il referendum separato dalle elezioni amministrative. E’ agghiacciante il fatto che questo disaccorpamento poteva essere evitato: e’ stato approvato infatti a causa della decisiva assenza di 10 esponenti del PD, 2 di IDV e 1 dei radicali. Oltre all’assurdo spreco inutile di denaro pubblico, questa assenza poteva costare il fallimento del referendum: il ritorno al nucleare e la privatizzazione dell’acqua oltre che la creazione di una casta di persone al di sopra della legge.
Ancora una volta l’opposizione si e’ fatta sfuggire la possibilita’ che aveva a portata di mano di evitare un’assurdita’!
Ma la vittoria del referendum afferma con forza anche un’altra cosa: la politica sta prendendo decisioni fondamentali con cui i cittadini non sono assolutamente d’accordo.
L’acqua, l’energia nucleare e persone al di sopra della legge. Sono temi su cui i cittadini evidentemente hanno le idee estremamente chiare. E queste idee sono nettamente differenti da quelle di chi dirige il paese.
Sul nucleare si e’ ribadita una volonta’ gia’ espressa nel 1987. E la tragedia di Fukushima e’ stata solo la triste conferma di quanto importante fosse la questione e di quanta ragione ci fosse nel sollevare la tematica. Anche senza questo disastro era gia’ noto il rischio del nucleare di qualunque generazione esso sia.
Il no alla privatizzazione dell’acqua esprime a nostro avviso una diffidenza in generale dei cittadini nei confronti delle privatizzazioni, che, dopo il “saccheggio” di Telecom e l’esperienza francese di EAU DE PARIS, hanno ragioni piu’ che valide per voler sottrarre un bene cosi’ prezioso come l’acqua a queste logiche.
E’ evidente che i cittadini hanno capacita’ e voglia di dire la loro su temi importanti. E’ necessario potenziare quindi i referendum rendendoli anche propositivi e sfruttare le nuove tecnologie oggi disponibili che consentono un’ampia partecipazione a bassi costi.
E il Movimento 5 Stelle si battera’ per questo!
Marco Piazza
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