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Gironi rottami fuori legge! Ecco i dati ARPA

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“Superamento concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) per uso verde pubblico, privato e residenziale, parco pubblico area demaniale con accesso da via della Berleta, in prossimità del “cortile minore” della ditta “Gironi Francesco & C.” sita in via Magellano 29 nel Comune di Bologna”.

Ci dispiace dirlo: ma purtroppo sono stati confermati timori e denunce del Comitato dei Cittadini della Berleta. La Gironi è un’azienda inquinante, come avevamo detto nel nostro video “rumore infernale” , per cui la loro querela pare destinata a finire nel cestino…
L’esito delle verifiche sui terreni compiuto dall’Arpa il 29 novembre scorso recita infatti ciò che avete letto sopra. In particolare, scrive l’Arpa nella relazione datata 31 gennaio, i prelievi “evidenziano superamenti delle CSC per uso verde pubblico, privato e residenziale”. Nel caso di piombo e zinco in tutti i campioni prelevati, per il rame in uno di questi (“5 mt dall’angolo nord”), per il cadmio nel medesimo campione.

Qualche esempio: sui campioni di terreno (prelevati nei dintorni dello stabilimento) il piombo è stato rilevato in concentrazioni pari a 172, 281, 290 e addirittura 1012 mg/Kg, quando il limite di legge è 100.
Il cadmio a 3,2, con limite a 2. Il rame a 453, con limite a 120. Lo zinco a 213, 335, 530 e 653 mg/Kg, con limite di legge a 150.
Sui campioni di polvere (prelevati su mobili e davanzali delle abitazioni di Via della Berleta), rispetto ai valori del campione di riferimento (prelevato in via Dossetti) si sono registrate differenze enormi: il piombo a 470 mg/Kg contro il 16 di via Dossetti, il nichel a 8897 (!) contro i 12 del campione di riferimento; il ferro a 34981 rispetto ai 1640 di via Dossetti, l’alluminio a 13000 contro i 2400 del titolo di paragone.

Stando al Disciplinare tecnico della Regione per la concessione dell’area demaniale alla ditta, inoltre, “per lo scarico delle acque reflue provenienti dal piazzale di deposito dei rottami” Gironi avrebbe dovuto (con atto del Comune datato 30 agosto 2007) costruire una “vasca di sedimentazione e di desoleazione per il trattamento delle acque di prima pioggia e dei relativi accessori”. Ad oggi, nulla è stato ancora costruito. Inoltre, sul Disciplinare si precisa che “il materiale depositato” non avrebbe dovuto “costituire pericolo per l’ambiente e per la generale pubblica incolumità”.
Considerato allora che, “all’atto di individuazione di contaminazioni è obbligo del Concessionario dare comunicazione agli Enti competenti e avviare una procedura di bonifica di sito potenzialmente inquinato”, e che l’amministrazione regionale “ha facoltà di procedere alla revoca” della concessione demaniale “qualora sussistano motivi di sicurezza e di pubblico interesse”, nei giorni scorsi abbiamo depositato un’interrogazione alla Giunta nella quale chiediamo di revocare immediatamente la concessione demaniale alla Gironi, procedendo a controlli ancor più approfonditi su terreni, aria e anche acqua del fiume Reno.

Sia chiaro: non abbiamo nulla contro un’azienda che dà lavoro a quindici persone e svolge un’attività di recupero di materiali, anzi. Però una ditta “insalubre di prima classe” come la Gironi, non può sorgere nel bel mezzo di un’area residenziale. E’ semplice, tutto qui.

via www.emiliaromagna5stelle.it

 

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