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E Merola vorrebbe togliere anche i festeggiamenti di laurea?

Articolo di: 
   del: 29 aprile 2011

Da studente universitario, da laureato alla triennale in Scienze Politiche e da candidato a Consigliere Comunale, sento di dover rispondere alla proposta di Merola di togliere i festeggiamenti di laurea triennale (inviando per posta la comunicazione ufficiale con voto finale).

Sono uno di quegli studenti che alla triennale non ha nemmeno discusso la tesi di laurea. Una proclamazione di 1 minuto e 30 secondi per coronare i sacrifici di studente di tre anni di Università. Ritengo che sia uno scandalo la mancata discussione della tesi in certi corsi di laurea come il mio (Studi Internazionali). Un modo per non dare importanza e soddisfazione all’ultima tappa del percorso universitario dello studente. In questo senso Merola va nel senso opposto: invece che valorizzare la Laurea, cerca di toglierle importanza. Lo studente è solo una macchina da soldi per il Comune. Per il resto del tempo deve cercare di essere invisibile.

Giusberti (Preside di Scienze Politiche) dopo l’episodio dello scivolone della signora (tra uova e farina), mise dei “buttafuori” in Facoltà nei giorni di Laurea per mantenere l’ordine pubblico. Immaginatevi la scena: sembrava di entrare in discoteca, non in Facoltà.

Detto questo capisco le esagerazioni di certi festeggiamenti, ma togliere anche la possibilità di un brindisi, che nella stragrande maggioranza dei casi viene fatto con educazione e rispetto del luogo, lo trovo del tutto inappropriato. Merola è arrivato alla conclusione che per risolvere un problema, lo si debba eliminare. In questo mi sento vicino alle dichiarazioni rilasciate dalla Preside di Lettere, cioè di “responsabilizzare gli studenti”.

Credo che la lettura complessiva fatta dalla politica cittadina nei confronti della figura dello studente “fuorisede” (l’80% del totale) non faccia altro che demonizzarlo nel suo insieme: si accusano gli studenti di portare degrado, di non essere funzionale all’economia locale in quanto consumatori di Kebab a 3€ (e non di prodotti tradizionali), e ora anche di “imbrattatori di muri” in occasione delle lauree.

Non ci si ricorda mai degli affitti in nero e dei casi di cronaca nera in cui più volte studenti fuorisede sono stati spiacevolmente protagonisti a causa di comportamenti criminosi di cittadini bolognesi che consegnavano case insicure e pericolose al primo studente che approdasse a Bologna.

Invece che rallegrarsi per il “colore” che le feste di laurea portano in tutto il centro universitario (Piazza Verdi in primis), lo studente universitario è visto come un problema ed una risorsa da sfruttare.

Ora Merola vuole togliere anche i festeggiamenti per via di alcuni casi di “eccessi di giubilo”. Siamo seri. Merola si permette di dire certe cose per una sola ragione: i fuorisede non votano!

E i partiti capiscono solo il linguaggio del voto.

 

Lorenzo Andraghetti – M5S

Candidato Consigliere Comunale

 

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