Movimento 5 Stelle Bologna
La democrazia è partecipazione

COZZA DAY

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Con gli occhi impastati dal sonno una piccola folla, prima dispersa e poi pian piano sempre più compatta e numerosa si accalca nel parcheggio del Giuriolo di fronte alle piscine. È il popolo del “Cozza Day”! Universitari, lavoratori precari, genitori con bambini, piccoli imprenditori, nonni… tutti hanno accolto l’appello di Grillo per andare giù a Roma a chiedere: “Dove sono le nostre 350000 firme?”. Il Parlamento Pulito non è un’idea aleatoria ma una richiesta urlata a pieni polmoni, una futura realtà voluta da tutti i cittadini! All’inizio non sapevamo se riuscivamo a fare un pullman intero, (visto che diversi attivisti o erano già giù nella capitale o non potevano venire) e alla fine, invece… alla fine abbiamo prenotato tre pullman, alla fine eravamo 137 persone, solo da Bologna, a voler andar giù a portare le nostre cozze ai politici italiani.
Alle 5:00 del mattino iniziamo a fare l’appello pullman per pullman. In quello col numero tre abbiamo messo tutto il nostro lavoro costruito faticosamente la sera prima fino alle 4:00 del mattino. 5:30, partenza!
Non è la prima volta che vado giù a Roma per una manifestazione, (e ahimè, credo nemmeno l’ultima), ma è la prima dove vedo, sento una partecipazione quasi fisica, data, non solo dalla legittima indignazione che porta a voler giustamente protestare, ma dalla consapevolezza che si sta andando a dare delle reali proposte, che si sta chiedendo qualcosa di legittimo, che ci è stato tolto, nascosto senza alcuna risposta.
Arriviamo a Roma per le 10:30 circa, si prende la metropolitana fino al Colosseo, luogo d’incontro di una parte di noi. Ritroviamo tanti amici, colleghi di battaglie e tanti altri ne conosciamo. Sotto un sole cocente cominciamo il nostro viaggio per la capitale, preceduti dalla cornamusa di Marco, non so se lo è ma a me è sembrato un inno per la battaglia. Con la mia telecamerina corro da una parte all’altra del corteo, mi sembra che non abbia mai fine. Passiamo per Campo Marzio, il Campidoglio, P.za di Spagna e lì, tutti uniti, facciamo i nostri flash mob. Le nostre “V” umane, “V” per “V-DAY”, per ricordare le file interminabili di persone che quattro anni fa, con calma inglese aspettavano il loro turno, sempre sotto un sole cocente, per mettere la propria firma, per dire no alla Casta, per chiedere che al nostro paese venga data la dignità che merita.  Vogliamo che in Parlamento non vada chi ha condanne penali e chi ha già fatto più di due mandati. Vogliamo essere Noi cittadini a decidere chi potrà sedersi in Parlamento, con l’elezione diretta della persona a cui noi diamo fiducia.
Dopo essere passati per Campo Marzio, P.za di Spagna, arriviamo a P.za Navona, arriva Grillo. Subito viene subissato dalle domande da parte del giornalista di LA7, lui risponde a tutte le domande portando l’amarezza di tutti noi. I nostri “politici” non hanno avuto nemmeno la creanza di vergognarsi e dare una qualsiasi risposta all’insabbiamento della proposta di Legge Popolare fatta dai cittadini.
Cominciamo la nostra processione verso Montecitorio, Beppe è davanti, tiene dietro la schiena una rete colma di cozze, noi tentiamo di stare in fila per una, due persone, sappiamo che è vietato entrare in massa. Ci fermiamo davanti alla piazza e lì Beppe spiega il significato del “Cozza Day”. Perché i politici sono attaccati alla poltrona come i mitili che abbiamo portato lo sono allo scoglio dove succhiano dal mare la vita!
Uno per uno deponiamo le nostre cozze, vere o finte, fatte di cartone con dentro le facce dei nostri rappresentanti in Parlamento. Dobbiamo uscire dalla Piazza per far entrare gli altri che aspettano. Rientriamo in Piazza Navona, dove ci sono banchetti informativi su qualsiasi argomento e dove, soprattutto c’è il nostro libro per la finanziaria. Tutte le nostre proposte stampate in due cartelloni, tutte attaccate alle pagine del libro gigante che fa bella mostra nel centro della piazza.
Torna Grillo, ringrazia tutti, chiede scusa a una bambina di cinque anni che è venuta con i genitori perché, con questo governo, non avrà la possibilità di andare in pensione.
È tardi, dobbiamo tornare ai pullman. È stata un’immersione nella vera democrazia, nella vera partecipazione. Torniamo a casa distrutti ma consapevoli che non ci arrenderemo mai. Pronti a tornare a chiedere i nostri diritti e spiegazioni, pronti ad urlare a “Papy & co.”: SCROSTATEVI DA LI’.

Silvia Patini

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