Di seguito il mio intervento di commemorazione del prof. Giovanni Sedioli nel Consiglio del 25 luglio 2016
Ho avuto l’onore di studiare e diplomarmi al glorioso istituto tecnico Aldini Valeriani dove ho passato 5 indimenticabili e intensi anni alla fine degli storici anni 80. Il Prof Giovanni Sedioli era preside della scuola.
Ricordo ancora le parole di benvenuto che inaugurarono la mia avventura e quella di altre centinaia di quattordicenni in quel settembre 86: “Non fatevi ingannare. Questa non è una scuola facile come qualcuno di voi potrebbe pensare e come la presenza di un bar interno potrebbe far credere. Avanzare richiederà molto impegno.”
Era vero! Le Aldini guidate dal prof Sedioli erano un’esperienza di vita, di socialità, di cultura, di grande studio e professionalità. Ma tutt’altro che semplici come molti in città erroneamente ritenevano, soprattutto in confronto ai più blasonati licei.
Dopo il benvenuto, il Preside fu una presenza costante. Oltre che costruire relazioni con l’esterno e tenere alto il prestigio della scuola, il prof Sedioli aveva una grande attenzione anche per gli studenti. La porta del sul ufficio era spesso aperta.
Per testimoniarvi questa attenzione vi riporto una mia esperienza diretta. Alle Aldini c’era la tradizione di premiare i migliori 10 studenti di tutta la scuola. Il premio allora comprendeva anche un assegno in denaro di 800.000 lire che per dei ragazzi appena teenager negli anni 80 erano una cifra notevolissima. Tra le migliaia di studenti, chi sapeva di avere delle possibilità di rientrare in quei 10 si impegnava a fondo.
Un anno mi classificai 11mo… Pensate la delusione!
Soprattutto perché la differenza con il decimo era davvero un remoto decimale trascurabile in qualunque arrotondamento sensato.
A sorpresa il prof Sedioli mi chiamò nel suo ufficio, senza che io avessi detto nulla. Inseme a me c’era anche il 12mo nella mia stessa situazione di effettivo parimerito con il decimo
Il Preside ci disse che aveva visto le classifiche e considerata la situazione davvero particolare, si sarebbe adoperato per istituire due premi speciali.
Quell’anno i premiati furono 12.
Questo era il Prof Giovanni Sedioli. Questa l’attenzione e la sensibilità che aveva per i suoi studenti. E per questo voglio dirgli GRAZIE una volta di più.
L’Attenzione verso l’interno della scuola si manifestava anche nella didattica con professori e assistenti di alto livello, e con geniali sperimentazioni didattiche. Come il progetto AMBRA che puntava a mixare la formazione liceale con la formazione tecnica. Il risultato era un temibile, ma straordinariamente efficace corso da 40 ore settimanali che agevolo’ non poco quelli che, come me scelsero di proseguire gli studi all’università dopo il diploma. E anche di questo io e tanti altri ex studenti delle Aldini, oggi laureati, dobbiamo dire GRAZIE al prof Sedioli. Se ce l’abbiamo fatta è anche merito della preparazione che i corsi che ha costruito ci hanno saputo dare.
Il suo grande lavoro nei rapporti con il mondo esterno ci fu chiaro solo negli ultimi anni quando ci rendemmo conto del prestigio di cui godevamo mentre frequentavamo il quinto anno. Le aziende più importanti ci invitavano, volevano conoscerci.
Chi decideva di non proseguire gli studi, dopo il diploma aveva l’imbarazzo della scelta. Saranno anche stati altri tempi, ma per tutte quelle opportunità lavorative, noi studenti dobbiamo un altro GRAZIE a Giovanni Sedioli
Era così attento nelle relazioni con il mondo esterno e al prestigio della scuola, che non si lasciò sfuggire nemmeno i mondiali di calcio del 1990. Era un evento importante per Bologna e quindi le sue Aldini dovevano esserci.
E riusci’ davvero a coinvolgerci.
Si avvicinava l’estate del 1990 quando il prof Sedioli mi chiamò di nuovo nel suo ufficio. Mi disse che alcuni studenti del quarto anno (quelli del quinto anno erano impegnati con l’esame di diploma) avrebbero avuto un incarico tecnico alla sala stampa allestita allo stadio Dall’Ara e ovviamente accesso alla tribuna vip durante le partite.
Accettai di far parte del gruppo Fu un’esperienza straordinaria. Un’estate vivendo i mondiali di calcio da protagonisti. E anche per questo io e altri studenti dobbiamo dire GRAZIE al Prof Sedioli
Ho avuto altre occasioni di sentire il prof Sedioli, una persona sempre sorridente e sempre dedita alla gloriose e storiche Aldini Valeriani che contribuì a rendere ancora più apprezzate e parte importante di un sistema cittadino vivo e pulsante.
E forse questo è il grazie più grande che oggi tutti noi come bolognesi dobbiamo al Prof Giovanni Sedioli.