Movimento 5 Stelle Bologna
La democrazia è partecipazione

CAMBIARE IL PAESE, PER NON CAMBIARE PAESE

Articolo di: 
   del: 11 maggio 2011

E’ da 2 anni e mezzo che dedico il 90% del mio tempo libero per portare avanti, assieme a tante altre valide persone, questo progetto. Nel 2009 siamo partiti dal nulla più totale e con tutti i Media contro siamo arrivati a prendere il 3% alle Comunali qui a Bologna. Sono passati 2 anni dalla prima volta in cui, forse anche ingenuamente, mi ero candidato in Consiglio Comunale a Bologna e ora, dopo così poco tempo, si ripete l’avventura delle elezioni. Nel 2010 ( con 41 voti di preferenza) ho “rischiato” di dover sostituire Favia in Consiglio Comunale (come primo dei non eletti) una volta eletto in Regione, ma poi c’ha pensato Delbono a mandare tutti a casa e a rimandare tutto di un anno.

La prima domanda alla quale solitamente si risponde quando ci si candida è: “Perchè lo fai”? Ed in molti casi, le persone si bloccano, come shokkate, su questa semplice questione. Ho 24 anni, e sono il più giovane candidato nel MoVimento 5 stelle. Quello che personalmente a volte ho rimproverato ai miei genitori, è di non aver fatto nulla per la società, di aver pensato solo a se stessi, di aver ignorato l’evolversi delle cose e di non aver preso posizione in merito allo sfacelo che si delineava ai loro occhi nel corso degli ultimi 20 anni. Non vorrei un giorno ricevere le stesse critiche da mio figlio. Non vorrei che mi accusasse di non aver fatto nulla ed aver permesso che tutto andasse a rotoli senza oppormi.

Siamo la lista con la media età più giovane (38 anni) ma pur sempre con soli 5 ventenni (su 36 candidati). Perché le persone della mia età sono generalmente disinteressate alla politica? I ventenni sono spesso molto informati ma poco attivi perché presi da altre cose. Una volta terminati gli studi ognuno di noi deve scegliere se restare o andarsene. I miei coetanei faticano a capire che devono iniziare fin da subito ad occuparsi della cosa pubblica per non trovarsi tra pochi anni in un Paese che non garantisce loro un futuro. Non bisogna aspettare di perdere il lavoro a quarant’anni o di non riuscire a  mandare i propri figli all’asilo per i tagli ai servizi sociali, prima di interessarsi a certi temi. E non si dovrebbe aspettare di essere toccati nel personale per iniziare ad interessarsi della cosa pubblica e a mettersi in gioco in prima persona. Voglio pensare di poter progettare il mio futuro secondo le esigenze di una generazione che vuole cancellare quel marchio di fabbrica che ci hanno tatuato addosso  senza il nostro consenso: quello della “precarietà”.

Non so se riusciremo a cambiare qualcosa come MoVimento e tanto meno se riuscirò ad essere determinante in prima persona per il futuro della mia città. Sento, come tanti altri, di avere il dovere di fare qualcosa, soprattutto quando si hanno delle linee guida in cui si crede e si pensa che possano servire a tutti per vivere, in questo caso, in una città migliore.
Così com’è non accetterò di vivere in questa Bologna ed in questa Italia. O cambiamo il Paese o è meglio cambiare Paese. Però prima ci voglio provare, non voglio pensare di rinunciarvi in partenza.

Lorenzo Andraghetti – M5S

Candidato Consigliere Comunale

Tag I - Affari generali ed istituzionali