Movimento 5 Stelle Bologna
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AGGIORNAMENTI SULLE AZIENDE INSALUBRI

Articolo di: 
   del: 8 aprile 2011

Il 5 aprile 2011 in Provincia si è svolta la Commissione Ambiente per aggiornare istituzioni e comitati in merito a Valli Zabban, Sitfa e Sintexcal, aziende insalubri collocate in zone adiacenti ad ambiti residenziali.

L’Assessore all’ambiente Burgin fa una breve introduzione dove riassume le varie situazioni. Le azioni che si sono fatte sono in linea con il piano di risanamento provinciale della qualità dell’aria. A Valli Zabban è stata data un’autorizzazione con limiti più restrittivi di quelli imposti dalle norme regionali. Per questo l’azienda ha fatto ricorso al TAR ed è stato respinto. La dott.ssa Corvaglia di Arpa segnala che gli autocampionamenti prodotti da Valli Zabban a gennaio 2011 hanno rilevato degli sforamenti a cui è seguita una diffida nei confronti dell’azienda, la quale ha presentato a marzo un nuovo progetto.

Sitfa, spiega Burgin, dopo la diffida ha presentato un nuovo progetto di risanamento dell’azienda ed ha deciso di dismettere una linea produttiva problematica. Dopo l’estate si vedranno i risultati. Arpa spiega che dopo i primi esposti dei cittadini risalenti al 2008, sono stati fatti diversi sopralluoghi e campionamenti. Che hanno portato ad una diffida dell’azienda e all’obbligo di presentare un progetto di adeguamento complessivo dell’azienda ai fini di convogliare e trattare le emissioni diffuse. Questa realizzazione dovrebbe essere effettuata ad agosto 2011. L’azienda dovrà anche presentare una valutazione di impatto acustico, poiché i cittadini hanno segnalato forte rumorosità durante il trattamento dei metalli.

Burgin spiega che Sintexal è ferma, il DL 128 2010 ha prorogato automaticamente l’autorizzazione fino a dicembre 2011, quindi bisogna aspettare quella data per vedere se l’azienda fa richiesta di una nuova autorizzazione o di delocalizzazione. Sintexal tra aprile e giugno 2010 è stata oggetto di diversi sopralluoghi da parte di ARPA. L’azienda ha apportato le modifiche prescritte oltre i termini ed è stata informata la procura.

Il dott. Pandolfi di AUSL riassume gli esiti delle indagini epidemiologiche fatte, stando alle quali non ci sarebbe rischio per la salute, a parte il fastidio generato dai cattivi odori. Un dato da approfondire è l’aumento del consumo di farmaci antiasmatici dal 2009 presso i 500 bambini frequentanti le scuole adiacenti l’impianto. Ausl inizierà una collaborazione con l’Istituto Ramazzini.

Il dott. Marchesini di AUSL parla della situazione sanitaria dei lavoratori della Sitfa. Hanno rilevato diversi inquinati nell’ambiente lavorativo ed hanno realizzato un monitoraggio biologico sui lavoratori stessi. I risultati devono ancora arrivare. Si potrà avere una fotografia realistica della situazione dopo agosto.

Il 14 aprile verremo aggiornati sulla speriamo prossima delocalizzazione di Coop Costruzioni.

Passi avanti se ne sono fatti, sopratutto in questo ultimo anno, purtroppo è dall’inizio degli anni 2000 che cittadini e comitati, Santa Viola per Sintexal e Noce per Valli Zabban e Coop Costruzioni, lamentano situazioni di difficile vivibilità e la soluzione del problema ancora non è certa. La scorsa settimana infatti alcuni cittadini hanno segnalato nuovamente cattivi odori alla Noce. Il Comitato Tuscolano per Sitfa è riuscito ad avere un intervento più celere, in un paio di anni sono riusciti ad ottenere risultati che altri comitati hanno raggiunto in 10 anni. Probabilmente la gravità della situazione interna all’azienda che comprometteva la salute dei lavoratori ha accelerato sensibilmente i tempi di risposta della Pubblica amministrazione. E probabilmente anche le passate esperienze dei comitati di cittadini che tra loro hanno fatto rete è servita al Comitato Tuscolano per trovare immediatamente la strada e l’interlocutore giusti (nei casi precedenti i comitati lamentano di essersi scontrati con dei muri di gomma). Positivo è il sistema di lavoro adottato di continuo confronto con tutti gli enti interessati, le aziende e i comitati, e positivo è il fatto che ora i cittadini vengano presi sul serio. Purtroppo in passato sono spesso stati tacciati di lamentarsi per nulla o peggio ancora di farlo per protagonismo.Positivo è stato anche il fatto che nella commissione provinciale si sia dato spazio ai cittadini per interloquire alla pari di consiglieri, assessori e dirigenti vari.

Una cosa mi ha lasciata perplessa, il continuo ribadire da parte del PD che servono nuove leggi per risolvere queste situazioni. Se è vero che almeno in materia di odori non esiste una normativa di riferimento, è anche vero che il DL 152/06 fornisce un valido supporto per la tutela ambientale. Lo dimostra il fatto che il Tar ha respinto il ricorso di Valli Zabban e Sintexal. A queste aziende la Provincia ha dato autorizzazioni con valori da rispettare nettamente inferiori alle norme regionali proprio per proteggere la salute e di migliorare la qualità della vita umana come recita il DL 152/06. Quindi più che nuove leggi, serve la volontà politica di far applicare quelle esistenti che, lasciando un ampio margine di manovra, consentono di adattarsi alle singole situazioni.

In merito alle valutazioni di AUSL che, in base alle sue ricerche stima che ora non vi sia pericolo per la salute dei cittadini, è importante segnalare l’intervento della Sig.ra Negrini del Comitato Santa Viola la quale rileva  che le patologie, respiratorie o oncologiche per le quali vi sia l’esenzione del ticket, prese in esame nella valutazione di impatto sanitario sono riduttive ai fini di capire i reali problemi di salute delle persone. Altri disturbi e altri farmaci andrebbero presi in esame per avere un quadro più completo.

Federica Salsi

Candidata capolista per le elezioni amministrative 2011

Movimento 5 Stelle – Bologna

 

AGGIORNAMENTO DOPO LA COMMISSIONE PROVINCIALE DEL 14 APRILE

 

(ER) ARIA BOLOGNA. BITUMI COOP COSTRUZIONI, IPOTESI DI TRASLOCO
VENTURI: ASCOLTEREMO CRITICHE MA SERVE ANCHE CONSENSO OPPOSIZIONI
(DIRE) Bologna, 15 apr. – Delocalizzare l’impianto della Coop Costruzioni che da anni crea disagi ai residenti della zona attorno a via del Traghetto, nel quartiere Navile di Bologna: si’, ma dove? “Ci sono delle ipotesi concrete su cui stiamo ragionando” e che l’azienda sta verificando, spiega il vicepresidente della Provincia di Bologna, Giacomo Venturi, intervenuto ieri ad una seduta delle commissioni Ambiente e Pianificazione territoriale di Palazzo Malvezzi. La “volonta’ politica” di spostare la produzione di conglomerati bituminosi della Coop c’e', assicura Venturi, che pero’ e’ consapevole delle difficolta’ che la delocalizzazione di aziende di questo tipo comporta. Il rifiuto che il Comune di Sala Bolognese ha posto alla Sintexcal, tanto per fare un esempio, la dice lunga. Ai partiti di opposizione che lo incalzano sulle possibili destinazioni dell’impianto Coop, quindi, Venturi replica: “Siamo pronti a farci carico delle sollecitazioni, delle critiche e pure delle provocazioni a volte giuste, ma quando troveremo i siti idonei dovremo essere li’ a sostenere” le ragioni della delocalizzazione, evitando di dover “ricominciare tutto da capo”. Il numero due di Palazzo Malvezzi, dunque, invoca un “consenso” anche da parte delle opposizioni che permetta di “attivare procedure, ad esempio l’accordo di programma, cosi’ che i tempi non siano biblici” una volta identificato il sito per la delocalizzazione. La Coop Costruzioni, dal canto suo, e’ pronta da tempo a spostare l’impianto. Per quanto riguarda il luogo, pero’, il presidente Adriano Turrini si limita a dire che “la nostra ricerca si sta svolgendo all’interno degli ambiti delle Aree produttive ecologicamente attrezzate” (Apea). Intanto c’e’ da dire che la Coop conta di trasferire entro l’estate l’altro impianto oggi attivo in via del Traghetto, che produce calcestruzzi, a San Lazzaro. Per quanto riguarda i conglomerati bituminosi, invece, bisogna trovare l’area ma il progetto c’e’ gia’. La Coop ha deciso di investire su un impianto di ultima generazione, portando la produzione dalle attuali 90.000 tonnellate annue ad un massimo di 140.000 tonnellate. Le nuove tecnologie impiegate, pero’, consentiranno di utilizzare la meta’ dei materiali vergini che servono oggi e sul fronte delle emissioni in atmosfera i risultati dovrebbero essere molto consistenti: come primo step Turrini parla di un abbattimento del 50%, a cui seguira’ una seconda fase di potenziamento che permettera’ di applicare al nuovo sito la definizione di impianto “ad emissioni zero”. Di impianti di questo genere, spiega Turrini, al momento in Italia c’e’ ne solo uno, a Frosinone. Alla Coop la sua realizzazione costera’ 2,2 milioni di euro, senza contare le spese per le infrastrutture e l’eventuale urbanizzazione dell’area (tra impianto vero e proprio e magazzini di stoccaggio si dovranno occupare circa 10.000 metri quadrati). Una volta che la Coop avra’ un’area dove realizzarlo, per la costruzione dell’impianto ci vorranno otto mesi. Sull’area in via del Traghetto su cui sorgono gli attuali impianti, infine, la Coop conta di trasferire due magazzini (inerti e macchine) che oggi si trovano dall’altra parte della strada. La Coop ha scelto di delocalizzare questa produzione, assicura Turrini: solo come “ultima ratio” si puo’ considerare l’ipotesi di realizzare il nuovo impianto li’ dov’e’ ora il vecchio. Quello della Coop e’ “un progetto molto interessante sia per la comunita’ dei residenti che per la qualita’ ambientale”, commenta Daniela Vannini (Pd). Pero’ “ora che e’ stata individuata una possibilita’ ci sia la volonta’ politica” di metterla in pratica, avverte Nicola Mutolino del comitato Salute pubblica della zona Noce, per evitare che non si riduca tutto ad uno “spot elettorale”. Mutolino, quindi, propone la creazione di un tavolo tra istituzioni, Coop e cittadini che “ogni due mesi si incontri per verificare lo stato di avanzamento dei lavori”. Le opposizioni, intanto, incalzano la Giunta sulle ipotesi di nuova collocazione dell’impianto. Le dichiarazioni di Venturi “sanno un po’ di omissis”, commenta Giuseppe Sabbioni, “qualcosa in piu’ bisogna dire”. Forse “il fallimento con la Sintexcal vi ha creato un po’ di patema d’animo”, aggiunge Mauro Sorbi (Udc). “Vediamo se a Castel Maggiore si riesce a fare qualcosa”, e’ la provocazione di Giovanni Leporati (Pdl), che siede anche sui banchi dell’opposizione di quel Comune. Sempre tenendo presente il caso di Sala Bolognese, occorrera’ “portare avanti un discorso aperto con i cittadini- raccomanda Federica Salsi, altra esponente del comitato Noce e candidata al Consiglio comunale con il movimento Cinque stelle- per informarli su cosa accadra’”, per spiegare alle persone che abitano dove sorgera’ il nuovo impianto “esattamente come sara’ fatto, cosi’ che non abbiano lo spettro di un impianto ‘puzzone’ come quello attuale”. Altrimenti, “ci si ritrovera’ inevitabilmente di fronte ad un altro no”, conclude Salsi. “Non possiamo non tener conto dell’esperienza fatta a Sala Bolognese”, assicura Massimo Gnudi (Pd), che intanto giudica “importanti i risultati espressi” nella commissione di ieri.
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Federica Salsi
Tag I - Affari generali ed istituzionali